Sono paralizzata sul sedile mentre Sebastian ha ancora la mano sulla mia coscia, sono dieci minuti che ho paura anche solo a respirare. Maledetta quella volta che si è preso la macchina col cambio automatico!
<<Siamo arrivati>> Dice svoltando a destra.
Si ferma davanti la porta del pronto soccorso e finalmente sposta la mano.
<<Aspettami qui, vado a parcheggiare>> Mi ordina mentre sto scendendo dall'auto.
Non dico nulla e quando lui è ripartito attraverso le porte scorrevoli che danno alla sala d'attesa. Non c'è molta fila al banchetto per l'accettazione perciò prima che Craig torni è già il mio turno.
Una decina di minuti dopo sono seduta su una delle "comodissime" sedie della sala, mentre sto aspettando che chiamino il mio numero, una mano si posa sulla mia spalla facendomi fare un saltello sulla sedia dallo spavento. Mi giro con uno sguardo assassino incrociando un paio di occhi smeraldini.<<Ti avevo chiesto di aspettarmi>> Sibila velenoso Sebastian guardandomi in cagnesco dall'alto del suo metro e ottanta.
<<No, mi avevi ordinato di aspettarti. E io non prendo ordini da nessuno, men che meno da te>>
<<Cristo, quanto cazzo sei testarda>> Sputa stringendo gli occhi.
Intanto ha fatto il giro delle sedie e si sta sedendo affianco a me.
<<Devi proprio sederti così vicino?>> Gli domando guardandolo male.
<<Ti da fastidio?>>
<<Si che mi da fastidio>>
<<Allora temo di si, devo proprio sedermi così vicino>>
<<Antipatico>> Dico poi tra i denti.
<<È il mio secondo nome>> Esclama sorridendomi malignamente.
<<È proprio bello>> Sento sussurrare una ragazza di fronte a noi.
<<Che sia la sua ragazza?>> Chiede alla sua amica guardandomi di sottecchi.
L'altra, accortasi del mio sguardo, intima alla prima di fare silenzio.
Sto per dire loro che è da maleducati parlare di qualcuno alle spalle, ma la voce metallica del registratore chiama il mio numero mettendo fine ai miei pensieri poco gentili.
Mi alzo dirigendomi verso un'infermiera che è appena sbucata da una delle tante porte e che si sta guardando attorno, probabilmente in cerca del prossimo paziente, in questo caso io.<<Dove vai senza di me?>> Chiede il mio incubo prendendomi la mano.
<<Mollami>> Strattono il polso facendogli perdere la presa.
<<Rilassati Benson, si può sapere che cazzo ti prende?>>
<<No, che prende a te? La devi finire di giocare con me Sebastian>> Sbotto aumentando il passo, voglio allontanarmi da lui il prima possibile.
<<Di cosa stai parlando?>> Mi chiede aumentando il passo a sua volta per starmi dietro, non che per lui sa così difficile, le sue gambe sono il doppio delle mie.
<<Ti chiedo solo di lasciarmi stare, va bene?>> Lo supplico quando siamo ormai davanti alla donna, sono così stanca di tutto questo schifo.
<<Selena Benson?>> Chiede l'infermiera per assicurarsi di non aver preso la persona sbagliata.
Annuisco e quando lei mi fa segno di seguirla, lo faccio senza aggiungere nulla, Sebastian è dietro di me, ma grazie a Dio non sembra aver intenzione di continuare la conversazione di qualche secondo prima.
Non lo sopporto più, sembra divertirsi a prendermi in giro a scuola e poi a confondermi quando siamo soli, cosa che succede raramente e solo grazie a mia madre che qualche volta ancora adesso chiacchera con la sua ed organizza dei pomeriggi insieme a cui preferirei non essere obbligata ad andare.
L'infermiera si ferma davanti la sala dove fanno le radiografie e mi dice di entrare che mi stanno aspettando, così faccio, lasciandomi alle spalle quel ragazzo dai mille misteri.
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I'm Perfectly Fine
Fiksi RemajaSelena è una normale ragazza alle prese con l'ultimo anno di liceo e i soliti problemi che affliggono ogni adolescente della sua età, le uniche cose che forse la differenziano dagli altri sono dei genitori che non la calcolano, un migliore amico gay...