#EssereDiego

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"Dai ma che cazzo, la pianti di metterci dentro le dita sì o no?"
"Oh ma allora fallo tu! Ah no, dimenticavo, sei una sega pure in quello."
"Seh? Ok, allora trovati un altro con cui fumare."
"Madonna, adesso ricominci..."
"No no, va bene. Visto che sono io quello "sega" dei due, è giusto che tu fumi da solo, almeno te la godi pure tutta."

Finalmente Marco ha finito. Caspita, sta diventando davvero bravo a rollare. Prima era una frana cazzo, mezz'ora per mettere dell'erba su una cartina. Ora invece, massimo dieci ed è già pronto tutto.
Marco è il mio migliore amico. Conoscete quella teoria che dice che se un'amicizia dura più di otto anni, può durare per tutta la vita? Beh, io e Marco ci conosciamo da... Appunto, otto anni. O forse nove. Ma si ,chi lo sa. L'importante è che siamo qua ,io e lui, a fumare, ma siamo qua, insieme. Come sempre.
Marco mi conosce talmente bene che anticipa già le mie battute. Sa tutto di me, come io di lui. Quante risate, davvero, quanti scherzi, quanti bei momenti passati insieme. Abbiamo litigato un po' di volte, ma per questioni di principio più che altro, ma non abbiamo mai messo in discussione la nostra amicizia, mai. Mi fido di lui. Vale come un parente, come quel fratello che non hai mai avuto. Quante ne abbiamo passate adesso che ci penso. Dagli scherzi telefonici, alle vacanze insieme, dalle partite "ignoranti" a calcetto dove l'unica cosa che contava era fare male agli altri o fare i cazzoni per strappare qualche risata alle ragazze che venivano a vedere, alle passeggiate infinite dove l'unico obiettivo era tirare fuori in minor tempo possibile una stronzata migliore di quella appena detta. Fino ad adesso. Fino a riempirci di canne. Io all'inizio odiavo bere, fumare, mi faceva proprio schifo. Che senso ha? Dai, ma, ci sono mille modi per divertirsi. Il problema è che a Siziano, in provincia di Pavia, dove abito e abitiamo, questi 'mille modi' non esistono. E non abbiamo alternative. La noia ci assale. Ci afferra, ci guarda, si mette a ridere, ci mette in bocca una canna e ci prende per il culo mentre noi siamo fatti.

"Hai... Dico hai mai... Pensato di giocare a minigolf durante un trip?"
"Oh, Diego, si va a giocare a minigolf."
"Ma non mi sento le gambe... Poi devo guidare, se ci fermano?"
"Eh se ti fermano dici "salve maresciallo qui siamo puliti" e via Ciccio!"
"No dai, poi è lontano... Non so nemmeno giocare a tennis..."

Questo è più o meno un discorso da fatto. Dopo hai due opportunità : o addormentarti, oppure vai al McDonald. Noi facciamo tutte e due le cose, nel senso che andiamo al McDonald e ci addormentiamo lì. Una volta abbiamo fumato di mattina, siamo andati lì e abbiamo dormito con la testa sul tavolo per ,boh minimo due ore. Chissà cosa abbia potuto pensare chiunque ci abbia visto. La "fattanza" è bella, ti senti rilassato, non capisci cosa dici, hai un sorriso stampato in faccia, ti sembra che per una volta nella vita il mondo sia con te. È il dopo che fa paura. Non sai mai se avrai una crisi di panico ,di quelle che ti svegli di notte tutto sudato, senza saliva, quando ti sembra di aver dormito per ore intere e invece al massimo hai chiuso gli occhi per venti minuti. Oppure tutto può andare bene, ma la mattina dopo farai fatica ad alzarti dal letto e avrai le palpitazioni per una settimana. Ma la cosa più grave, sono gli sbalzi d'umore. Dall'allegria provvisoria passi ad una tristezza interiore che ti sembra non passi mai. E questo condiziona la tua vita, il tuo rendimento a scuola.
Io faccio scienze politiche, sono una matricola, sono al primo anno. A scuola sono sempre andato bene. Non sono un modello, nel senso che non sono mai stato quello che avesse dieci ovunque, ma me la sono sempre cavata. Anzi, mi hanno pure assegnato dei premi ,degli attestati di merito per il mio impegno e risultati nello studio, dove ti dicono in pratica "Bravo, ma ricordati che questa carta non conta un cazzo, faresti bene a scappare da questo paese."
Ho fatto scienze politiche perché boh, non lo so nemmeno io. Uno pensa : "Ah ,scienze politiche, di questi tempi è la scelta giusta.". Poi alla fine si ritrova in qualche burger King in un autogrill ,nemmeno in città.
Marco quest'anno ha la maturità. Se continua così, rischia di non ricordarsi neppure di averla.

"Flash?"
"No, non mi va. Buttala."

Così è finita un'altra serata vuota. Sono le 22:58, siamo usciti alle 21:30 ma ci sembra di essere nel parchetto da tre giorni. Dovrebbero farci una statua in questo posto. É nuovo, il comune ha speso tanto per farlo. E noi lo usiamo come "casa-base", punto di ritrovo per noi tossichelli di quartiere. Ormai in giro ci siamo solo noi. Ci credo, è martedì. Sah, torniamo a casa.

Accompagno Marco, c'è solo suo fratello per fortuna.

"Oh allora a domani boss, ci sentiamo su WhatsApp adesso."
"Ok bro. Notte"

Io torno a casa. Le chiavi! Cazzo, sono nel portaoggetti ,meno male. Se non fosse per i vuoti di memoria ,si starebbe anche bene da fatti. La televisione è accesa, su RaiSport. Ma cosa diavolo stavo guardando? Bah. Oh, no, sono finite le Redbull, domani mi tocca fare la spesa, non ci sono nemmeno le arachidi. Dura la vita da solo. Già, 19 anni e vivo in casa da solo. È stata una mia decisione. E i miei genitori erano favorevoli, così, adesso, vivo da solo, in un appartamento (in affitto) da 55 metri quadri, che per uno solo, sono tanti, troppi. 300€ al mese di affitto. Tanto paga papà.

Anche oggi a proposito mi sono dimenticato di chiamarli. Va beh, potevano chiamare anche loro, non mi offendevo eh.

Con i miei genitori non ho un rapporto proprio eccezionale. Diciamo che ci sentiamo e ci vogliamo bene perché siamo costretti, ecco. Però io a loro tengo davvero tanto, sono la mia vita.
Ammetto di non essere un figlio perfetto, probabilmente se io fossi al posto loro prenderei a sberle ogni santo giorno quella testa di cazzo che hanno procreato, ma farei di tutto per loro e faccio di tutto per vederli sorridere. Voglio essere qualcuno nella vita soprattutto per loro. Per ringraziarli. Ho deciso che il primo stipendio che percepirò lo userò per pagarmi delle vacanze con loro e con mia sorella.

Ah già ,dimenticavo, ho una sorella. Chiara. 17 anni, si veste bene ed ha l'unico difetto di fare un po' la troietta in giro e andarci con quelli anche più grandi di me, o per lo più gente che conosco. Ma mi va bene così com'è anche se avrei preferito di gran lunga un fratello da picchiare ogni tanto. Lei è il mio esatto contrario : piena di ragazzi che le stanno attorno, non beve e non fuma, solare, senza mai nessun tipo di problema. Ma come fa?

Io e l'amore siamo come l'Inter e la Champions. Ci siamo sfiorati tante volte, ma più che essere un sogno, rimane un'ossessione. L'unica ragazza che abbia mai amato forse era... No, beh. Non ho amato nessuna. Mai stato fidanzato seriamente, solo un paio di storie qua e là, amiche di Chiara. Eppure qualcuna mi ha scritto su Facebook, in discoteca quando volevo limonare con una ci sono quasi sempre riuscito, soprattutto a Riccione in vacanza l'anno scorso. Però non ho mai capito cosa fosse e cosa sia l'amore. Non esiste. O se esiste, si è dimenticato di me. Magari non mi ritiene pronto adesso, non ne ho bisogno. O forse davvero non sa che esista. Mi piacerebbe essere innamorato. Sai, tenerti per quella donna che aspetti da tanto, che hai sempre sognato. Carina, simpatica, dolce, magari ecco non vuota come mia sorella e le sue amiche, fuori dal normale dico. Non cerco le ragazze perfette, sai, quelle del tipo 60-60-60 oppure quelle che piazzano i selfie su instagram per far vedere che "Oh, mi si stanno gonfiando i capezzoli!". No no no. Io cerco... Boh. Anzi, nemmeno. Io non cerco. Io aspetto. Mi sembra di essere seduto in panchina e di assistere alla partita dei miei compagni che giocano, si divertono, vivono il momento. E io sono lì, a vedere loro. A prendere spunto o semplicemente a sognare di essere al loro posto. Quanto vorrei giocare la mia partita.

La testa non me la sento più, vado a dormire che domani mattina devo fare pure la spesa. Diamine. Ho pure la batteria del cellulare a zero. E devo accendere il riscaldamento che se no divento un polaretto. Speriamo di non avere crisi di panico stanotte, almeno quello.

Quando tu non c'eriWhere stories live. Discover now