Diego non festeggia

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È già natale cazzo. Ho già il nervoso addosso. Non so perché, ma l'aria natalizia mi fa salire un nervoso incredibile. Non voglio sentire nessuno, mi stanno sul cazzo tutti, odio tutti. Ipocriti di merda che credono di conquistarsi l'affetto delle persone facendo loro dei regali. Ma cosa vuol dire. Quanto li odio. Ah, speriamo passi presto il natale. E magari le feste in generale. Io non festeggio. Non voglio festeggiare. Non c'è nulla da festeggiare. Poi non ho soldi. Sono un mantenuto. Con che soldi dovrei fare i regali? Come posso permettermi di fare dei regali a mia sorella, a Marco, Umberto, tutta la compagnia, ai miei? Come faccio? Che figura faccio? Ma d'altronde, cosa posso farci? Sono un fallito, forse. Dovrei cercarmi un lavoro e diventare indipendente. Chiederò a Daniel se i suoi hanno bisogno di un cameriere nel loro ristorante. È un ristorante di lusso, molto frequentato. È conosciuto in tutta la zona. Vanno a mangiarci i ricchi, in quel posto. Una volta, capitan Zanetti è andato lì la sera dopo un derby. Da Milano a Siziano. Per mangiare lì. Che onore, chissà come avrei reagito se fossi stato io lì.

Io avrei voluto essere uno come Zanetti. Bravo, simpatico, onesto, gentile, ben visto da tutti, ammirato per il suo lavoro, per il suo impegno, un esempio dentro e fuori dal campo di gioco. Un eroe. Ricorderò per tutta la vita la sua faccia mentre sollevò la Coppa dei Campioni la sera del 22 Maggio 2010, era incredulo ma felice. Ecco, se mi dovessero chiedere, cosa significhi la felicità, io risponderei che per me la felicità è la faccia di Zanetti mentre solleva quel trofeo.

Bah, non sarò mai come lui. Ma solo perché non ho fiato per giocare 90 minuti.

Il natale comunque lo odio. Odio anche la mia vita in questo periodo. E pensare che da bambino aspettavo solo il natale. Davvero c'è stata un'età in cui aspettavo solo di trovarmi i regali sotto l'albero. Ma non ho mai creduto a babbo natale. Figurati se uno che deve fare tutto il giro del mondo trascinato da delle renne verrebbe proprio a portare i regali ad uno sfigato come me a Siziano. Ma dai.
Di regali ne ho avuti. Ma mai fatti. Mai fatto un regalo a nessuno. Ah, sì. A Marco tanto per cambiare. Ma era un pacchetto di sigarette con su scritto :

"Auguri infamone! Fuma così ti viene il cancro e muori prima!"

Sono tenero, eh?

Ho ricevuto talmente tanti regali che non saprei nemmeno dire quale mi abbia colpito di più. Avrei preferito che Babbo Natale mi portasse una fidanzata sotto l'albero. E come me ce ne sono di ragazzi che avrebbero scritto questo sulla letterina e che non sono mai stati accontentati. Ah, Babbo Natale, fortuna che non sei in cassa integrazione. Per Marchionne uno come te è già inserito nella lista dei licenziati al primo giorno di lavoro.
Quest'anno non festeggio il natale. Anzi, non vado neppure dai miei. Li chiamo, li saluto, saluto Chiara, ma ho deciso che starò in casa da solo. La vigilia idem. E così anche il 26. Anche capodanno. Oh, le feste che ho sempre desiderato. Tanto so già come finirebbe : noi 4, in casa, da soli, senza nessun parente, nessuna tavolata gigantesca. Con la televisione accesa. Con papà che fa battute, mamma con un goccio di vino che va fuori e io che rimprovero Chiara di smetterla di guardare il cellulare anche a tavola. No, grazie, questo non mi va. Non mi va perché non sento più il natale. E allora è tutto inutile. È inutile stare ad una tavola facendo finta di stare bene. Di essere felice. Non ho motivi per essere felice in famiglia e me ne guardo bene dall'esserlo. Cosa mi mancherà? Probabilmente il mangiare.

È già la vigilia. Mi sono alzato che sono le 12:30. Oh, meno male, almeno ho dormito un po'.
Mi faccio un panino con Philadelphia, rucola, prosciutto crudo e patatine. Mi sento uno chef. Faccio tutto con precisione. Ho anche una bottiglia di coca-cola! Mi sento un re. Ho ancora il tortino di una settimana fa?! Cosa? Ecco. Lo sapevo. Sono felice adesso. La mia felicità è proporzionale a quanto ho da mangiare. Oggi mi sento bene. Bravo Diego che ti sei ricordato di volerti bene, ogni tanto. Caffettino per finire. Un po' di televisione. Ah, che clima. Mi correggo. Odio il natale. Ma amo profondamente il clima delle feste. Se sono da solo, eh.
Però non nevica. Mh, va beh, oggi mi sta andando fin troppo bene.
Sah, chiamerò i miei per dire che non vado da loro. Non ho voglia di salutarli nemmeno.

Quando tu non c'eriWhere stories live. Discover now