Alcune volte penso : ma che cazzo di vita sto facendo? Perché non sono quello che vorrei essere? Oppure semplicemente perché non mi ostino a cambiare il mio modo di vivere? Non lo so e non so cosa fare. Sono confuso. Oh, cazzo, mi sa che è l'erba. Ecco. Sono un fallito in questo. Fallisco perché non so dire di no. Non so dire di no alle canne, a ciò che mi distrugge. Non riesco a dire di sì a me stesso. Sono egoista, egocentrico, ipocrita. Ma non so vivere senza gli altri. E senza i miei vizi. I vizi mi rendono vivo. Ma allo stesso tempo schiavo. Schiavo di un mondo che non voglio e che mi opprime. Non ce la faccio, oggi va così. Oggi sono depresso, triste. E non c'è nulla che mi faccia cambiare umore. Ho deciso, chiamo i miei.
Prendo il telefono, faccio il numero che a malapena ricordo. Sollevo la cornetta. E sento che squilla. Il cuore mi pulsa in gola. Perché non rispondete, dai, per una cazzo di volta che vi chiamo mi fate la cazzo di cortesia di rispondere. Stai calmo Diego. Non andare in paranoia o non mostrarti ansioso se no chissà cosa possano pensare. Oh, finalmente hanno risposto."Pronto?"
"Pronto... Mamma?"
"Ah, Diego, sei tu. Perché hai chiamato?"
"Volevo sentirvi, sono due giorni che non telefono... Come state?"
"Ah, bene. Papà é al lavoro, Chiara è a scuola per il mercatino di natale. Faresti bene a passarla a prendere."
"Va bene, la porto a casa io. Papà come sta?"
"Bene. Chiamalo."
"Va bene... Qualcosa ancora da dirmi?"
"No. Ciao stammi bene Diego."
"Ciao mamma."Questo é un dialogo tra me e mia mamma. Non ci siamo mai parlati tanto. Ci sentiamo solo quando abbiamo bisogno, quando io ho bisogno di soldi o di robe varie. Con mia mamma ho litigato tante volte, troppe. Mia mamma ora è fredda con me. Non parla più come prima. E pensare che le dicevo tutto, le raccontavo le barzellette alla sera, le dicevo chi mi piaceva, che paure avessi. Ora no. Da quando vivo da solo sembriamo due sconosciuti che ogni tanto si telefonano. Lei ha dato tutto per me. Io , invece. Mai un regalo da parte mia nemmeno a natale. Anzi, si sta avvicinando il natale e non so nemmeno se la vedrò. Vedrò poi cosa fare. Magari una birretta con gli amici. Piuttosto che un pranzo o una cena con loro. Ma cosa sto dicendo? Sono proprio paranoico oggi. Forse devo finirla con sta cazzo di erba. Sarà meglio passare a prendere mia sorella.
Ah, il liceo. Quanti ricordi qua. Quante risate, quante cose che ho imparato. Era una famiglia il liceo. È stata la mia vera famiglia per cinque anni. Quante pene però ho dovuto passare. È stata una guerra, un inferno. Ma alla fine ho vinto, questo conta. E pensare che alle medie studiavo proprio mezz'ora prima di una verifica, se penso a come sia cambiato e come mi abbia cambiato questo istituto, beh, quasi mi emoziono. Davvero tantissimi ricordi. I miei anni più belli. Venivo a scuola con piacere. Certo, non è stato per nulla facile, ma, lo sceglierei ancora.
Chiara invece, bah, non sembra interessata allo studio. So che non studia tanto e non ha voti alti. Anzi, sono due anni che esce con i debiti. Le dovrei parlare. Anche se so che poi lei se ne fregherebbe altamente di tutto questo, anzi, mi prenderebbe per il culo con le sue amiche. Con Chiara non sono mai andato tanto d'accordo. Sono suo fratello, devo difenderla da tutti quei coglioni che vorrebbero darle due botte. Mi interessa solo quello. Che lei viva la sua vita. Ma non mi va che sia tra le braccia di qualche mio amico. Non so perché. Sarà l'istinto da fratello maggiore. Con lei ho parlato poche volte seriamente. So che ha tante amiche. Prima ne aveva di più. È odiata da tante ragazze. Perché conosce tanti ragazzi e sembra che li abbia tutti ai suoi piedi. Non so come faccia. Oggettivamente è una ragazza carina. Ma non so come eserciti quell'attrazione sugli altri. È simpatica, certo, non ha paranoie, non credo di averla mai vista piangere, non ha Tumblr per dire, è spensierata. Quello che non riesco ad essere io. Siamo l'opposto. Lei è troppo precoce per la sua età, forse. E io sono troppo "indietro" rispetto alla media degli altri ragazzi.Ma quanto ci mette ad uscire? Aveva detto che sarebbe uscita venti minuti fa. Oh, eccola.
"È? Cosa ci fai qui ahah?"
"Dai muoviti zoccoletta, ti porto a casa."
"Possiamo portare anche Elena?"
"Dove abita?"
"Giusto dieci minuti da qua."
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Quando tu non c'eri
Romance"Quando tu non c'eri" è la storia di Diego, diciannovenne intelligente, bravo con i numeri, ma una "frana" a rapportarsi con la vita. Per vincere contro la noia, per sentirsi un "divo", si isolerà dal suo mondo, dai suoi amici, dai suoi familiari e...