XIX

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Oh brother, we'll go deeper than the ink
beneath the skin of our tattoos
Though we don't share the same blood
you're my brother and I love you, that's the truth

~*~

17/07/1980

Si, si, va bene. Evans scoprì che tuo padre era un Animagus non registrato, lo accettò e vissero felici e contenti. Ne abbiamo abbastanza di questa storia strappalacrime.

Ora, Harry, ho una cosa molto importante da dirti.

Tuo padre è il più grande idiota che abbia incontrato nella mia vita.

E nonostante questo non devi temere, perché ha appena fatto la scelta migliore della sua vita.
Ha nominato me il padrino di un innocente bambino facilmente influenzabile.

Ora, mi sembra di aver capito di doverti raccontare una storia.

Perderò l'occasione di mettere in imbarazzo tuo padre? No. Lui si pentirà di avermelo chiesto? Molto probabile. Questo mi impedirà di raccontartelo? Assolutamente no.

Per questo e per l'inevitabile fine a cui andremo incontro, direi di cominciare subito. Oh, e buon compleanno, ovviamente! Se in questo momento tuo padre è in un angolo della stanza a guardarti con un imbarazzante sorriso fiero e contento, Remus e Peter mi dovranno dare entrambi cinque galeoni.

Iniziamo, allora. Buona lettura,

Sirius
il più bello dei Malandrini

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Harry non ebbe il tempo di chiedersi cosa avrebbe dovuto fare, o come avrebbe dovuto comportarsi con la bambina. Era sempre un obscuriale, e lui non era esattamente noto per sapere dire la cosa più giusta, la più delicata, in modo da tranquillizzarla e tenerla al sicuro. Certo, era stato facile creare il Patronus - ma semplicemente perché sentiva tutta quella magia naturale e istintiva pizzicargli le mani, ed era stato semplice incanalarla attraverso le sue emozioni. La bambina si era calmata, vedendo il cervo, e quello era l'importante - e non era difficile continuare ad alimentare il Patronus con la sua magia, per tutte quelle emozioni che provava.

Vederla rilassarsi e accarezzare il Patronus gli aveva lasciato appena il tempo per chiedersi che cosa l'avesse, di fatto, spaventata. Era difficile ricostruire gli eventi. Cho gli aveva parlato di un attacco alla famiglia, quello di cui aveva sentito parlare al Ministero - e probabilmente doveva essere stato quello a scatenare l'obscurus dentro di lei. Gli Auror dovevano essere intervenuti per fermare l'attacco, ma nessuno doveva essersi reso conto che l'origine di quella magia era proprio Halley.

Non ci aspettavamo che avrebbero evocato una magia tanto potente, aveva detto Cho. Si era sbagliata. Harry guardava la bambina, e sperava che gli altri sarebbero stati in grado di vedere quello che vedeva lui - non il mostro che aveva ucciso due Auror, ma il terrore nel suo sguardo e la pelle pallida, gli occhi blu incavati e le guance scavate dal dolore. Che cosa avrebbe dovuto fare? si chiese amaramente. Era una bambina, e la colpa non era sua. Si era ritrovato nella stessa situazione, dopotutto, anni prima. Solo che nessuno era venuto a soccorrere lei. Nessun mezzo gigante, in mezzo alla tempesta.

Avrebbe voluto dirle che avrebbe trovato il modo per
aiutarla. Che non doveva essere spaventata, che il mondo era pieno di persone orribili, ma c'erano cose belle, e valeva la pena scoprirle. Avrebbe voluto chiederle che cosa fosse successo, se i responsabili fossero dei Mangiamorte. Ma non ne ebbe bisogno.

Golden. ||Drarry ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora