XIV

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Something in the way you're looking
through my eyes

~*~

Harry si smaterializzò con al braccio Pansy, sentendo quel familiare senso di vuoto sopra all'ombelico.

Erano appena tornati da una visita di controllo a casa della famiglia Louson, in un quartiere della periferia di Londra. Con i casi sempre più frequenti di furti di Animali Fantastici in giro per l'Inghilterra e il lavoro sempre più pressante degli Auror che dovevano tracciarne il percorso, scoprire il filo comune, diventavano sempre di più le famiglie che possedevano legalmente una creatura magica che chiedevano protezione.

Harry aveva sentito qualcosa di familiare stringersi al petto quando la signora Louson, vedova con tre bambini, l'aveva guardato con grandi occhi languidi che pregavano di tenere la sua famiglia al sicuro. Era una donna giovane e bella, non poteva avere superato la quarantina - e i suoi figli erano tutti intorno all'età dei dieci anni.

Non si preoccupi, le aveva detto Harry, con quel suo tono sempre troppo brusco, prendendo con fermezza la mano che lei gli porgeva. L'aveva guardata negli occhi, e lei era sembrata stupita dalla sincerità nel suo sguardo. I suoi bambini saranno al sicuro, signora. Non permetterò che gli succeda nulla. Glielo prometto.

"Su, Harry" disse Pansy, sorridendo allegra al suo fianco mentre si incamminavano verso il Ministero. "Non fare quella faccia. Staranno bene"

Harry avrebbe voluto saper spiegare cosa provava, ma non poteva. Sospirò frustrato. L'istinto di voler proteggere chiunque non era qualcosa che potesse spiegare senza ripensare alla guerra.

Camminarono fino all'entrata del Ministero, dove Malfoy, Blaise e Hermione li aspettavano. "Perché Londra è sempre così grigia?" stava sbuffando Blaise. "È estate"

"È la magia della città, tesoro" disse Pansy con un sorriso. Harry pensò che fosse vero. Londra era una cappa grigia e opprimente, quel giorno, e lui aveva caldo anche attraverso la sua leggera maglietta sbiadita. Ma la città pullulava di vita, e la voglia d'estate si sentiva in ogni angolo di strada.

"Bene" esordí finalmente Pansy, con un sorrisetto malizioso. "Visto che ci siamo tutti, vi posso finalmente annunciare con piacere che io e Blaise terremo una festa a casa nostra questo weekend, e siete tutti invitati"

La strizzata d'occhio che Pansy fece in direzione di Hermione bastò a far cadere un silenzio preoccupato. "Oh, e quando dice tutti," iniziò Blaise, divertito, "Intende proprio tutti. Sarà come rinchiudere nella stessa stanza un mucchio di persone che ad un certo punto sono sicuramente andate a letto con un altro dei presenti, e sono a tre dannatissimi drink dal perdere la testa a riguardo" sghignazzò tra sé, divertito, prima di rialzare lo sguardo improvvisamente serio. "Non sto scherzando, ho letto la lista degli invitati"

"Siamo, uhm... Sicuri che sia una buona idea?" obiettò Harry, aggrottando le sopracciglia in direzione della ragazza.

"Be', ma certo" Pansy aveva annuito, sembrando davvero convinta. "Non deve per forza avere senso. Deve solo sembrare un casino"

Nessuno aveva osato fare altre domande, e Harry si era zittito. Ma Malfoy dovette aver notato la sua espressione, perché era scoppiato a ridere. "Benvenuto nel magico mondo delle feste dei Serpeverde, Potter"

La verità era che Pansy era fermamente convinta del fatto che una festa fosse proprio quello che ci voleva in quel momento. Harry non ne era per niente sicuro - insomma, di fatto il Ministero era in fermento per tutti quei casi di sparizioni ravvicinati che preoccupavano tutti, ed erano passati solo pochi mesi dalla liberazione di Lucius Malfoy - che al momento si era trasferito in Francia con Narcissa, per cercare di riprendere la loro vita di sempre nel modo più normale possibile.

Golden. ||Drarry ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora