Monologo della Sigaretta

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Brucia, fa male e crea dipendenza.
No, non è l'amore.
È più elegante, sottile.
Bianca, come gli occhi di chi non vede.
Effimera, come l'esistenza umana.
La sigaretta.
Quante metafore porta in se.
Qualche centimetro cubo di tabacco, carta e petrolio.
Malignamente poetica, come una donna.
È la compagna perfetta del pensiero, soprattutto quando è scuro.

Fumare per molti vuol dire rilassarsi, lasciarsi andare.
Inspirare, aspirare, espirare.
Come un rituale, sempre uguale, che da sicurezza.
Vuol dire riempire un tempo morto, occupare il proprio nulla con un gesto semplice, ristoratore.
Vuol dire anche socialità, conoscenza.
Ritrovarsi vicini e ispirare discorsi, sogni e incubi.
E cosi era per me, in un primo momento.

Non sono stato precoce, la prima sigaretta l'ho fumata che ero gia al liceo, non ricordo quando.
Dal primo tiro, poco aspirato, capii che quel maledetto paletto mi avrebbe conquistato.
E tuttavia, per me voleva dire socialità.
Diciamoci la verità, parlare con una sigaretta in bocca è molto piu facile, come una birra.
Per me era incontro, condivisione.
Per diversi anni, non ho mai fumato da solo.
Non ne trovavo il senso, non ne sentivo il bisogno.
Poi è arrivata la sigaretta dopo il sesso, chiusura perfetta di una notte piacevole, boccata d'aria dopo l'orgasmo.
E mi piaceva da morire prendermi quei minuti di riposo, in compagnia.

Tutto cambiò una volta arrivato in Spagna.
Li scoprii la sigaretta come sfogo.
Nei momenti di rabbia, fumavo come un ossesso.
Una, due, tre, cinque.
Non faceva differenza.
Non è che mi calmasse, però mi permetteva di liberare energia negativa.
Fu quando tornai e mi ritrovai solo, lontano dall'amore con il corpo e con l'anima, che iniziai a prendermi momenti miei per fumare da solo.
Solo ero e solo fumavo.
Preoccupazioni e pensieri erano li, che si consumavano davanti ai miei occhi in mezzo al tabacco ardente, mentre guardavo dal mio balcone il panorama notturno.
E pensavo, ragionavo, scolpivo immagini nel fumo grigio davanti ai miei occhi, mentre la cenere cadeva sui panni stesi di sotto.

Una sigaretta come compagna nei momenti di perdizione, di solitudine, di pianto.
Come una coccola che non ricevo, un abbraccio negato, un bacio sospeso.
Una sigaretta per tutto.

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