Capitolo 7

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Quando me ne andai da Los Angeles ne passai veramente di tutti i colori, giunsi in Messico con il solo desiderio di uscire da tutto questo mondo di criminalità ma inconsciamente stando vicina a Alex ne stavo comprendenfo forse per la prima volta quello che era anche il lato buono.

William era un ragazzo che lavorava per Alex e fin da subito abbiamo legato, anche perché mio fratello l aveva incaricato di allenarmi.

Divenimmo presto amici e quando andai in Guatemala fu costretto a rimanere a Puebla, mio fratello stava avendo dei problemi con un altra famiglia, i Rojas.

Fu lui a pensar bene di mandarmi quella lettera, se fosse stato per Juan o qualcun altro non sarei venuta alla luce di nulla.
Alex gli aveva fatto promettere di non dire nulla, qualsiasi cosa sarebbe successa.
Ma William mi era troppo amico per tenermi allo scuro di tutto e di una cosa così importante, così   mi scrisse.

Eravamo stati a letto insieme qualche volta, nulla di serio solo svago.
Ma era diventata una persona importante per me, era il mio allenatore, il mio migliore amico, il miglior uomo e quando ne avevo bisogno anche il mio miglior amante.

Era fantastico come fosse l unico a conoscermi così bene e allo stesso tempo rispettare i miei ordini senza fiatare.
Avrebbe potuto mettermi in ginocchio quando voleva ma inspiegabilmente non lo faceva e questo mi aveva portato negli anni a fidarmi ciecamente di lui.

" A cosa pensi?" Mi chiese mentre entrambi eravamo ancora stesi nel letto.

" Non so cosa farei senza di te " sorrisi passandomi una mano tra i capelli.

" Lo so, sono inestimabile " sorrise e gli tirai una pacca che gli provocò una risata.

" Zayn ti ama davvero tanto..." disse dopo un po' di silenzio

" Amava, ora non più " Lo corressi " e una volta lo amavo anche io"

" io credo che ci tenga ancora, insomma è così protettivo... per non parlare di come mi guarda male" disse un po' offeso

" oh andiamo non è vero, e poi quando ti avrebbe guardato male?" Chiesi divertita

" Hai due fette di prosciutto sugli occhi o stai facendo finta di nulla?" Chiese sarcastico prima che il suo cellulare iniziasse a squillare.

Mi alzai per andare in bagno e darmi una sistemata e quando tornai lo vidi rivestirsi.

" che succede?" Chiesi

" Nulla, era Martin... tutto bene"  sorrise continuando a rivestirsi mentre iniziai a fare lo stesso.

Prima di uscire si soffermò sulla porta e mi guardò intensamente.

" Quando ci siamo conosciuti eri distrutta, so che lo hai amato molto e ti conosco... stai cercando di lottare contro i tuoi sentimenti perché ti ha ferita e tornare a fidarti di lui significa rischiare... ma devi anche imparare ad ascoltarti Soph "

" Will, Zayn è stato il mio passato... non scherzavo quando ho detto di voler ricominciare da capo..." ed era vero, aveva fatto male stare senza di lui per tutto questo tempo e mentirei se dicessi che una piccola parte di me non fosse felice del suo aiuto, ma mi aveva presa in giro più di una volta e questa volta avrei messo una distanza netta tra di noi.

William annuì " Capisco... beh prima o poi scoprirà che andiamo a letto insieme, conto che tu lo sappia..."

" Lo so, ma non sono comunque affari che lo riguardano...
Ti prego portami informazioni che possano aiutarmi ad entrare in questo dannato giro"  dissi esasperata voltandomi.

Sentii la porta chiudersi e potei buttarmi sul letto a riflettere.
Perché diavolo ci siamo messi a parlare di Zayn?! Quel ragazzo in un modo o nell' altro riesce sempre a rientrare nella mia periferica e questa cosa andava sistemata.

Quando scesi in cucina trovai Juan mangiare dei pancakes, non gli chiesi scusa, sapeva di aver esagerato e mi augurai che ci avesse riflettuto e in futuro non mi avesse dato più problemi...
Del resto uccidere l amico di mio fratello non era una cosa che mi allettava molto.

Cosa diavolo ci trovavi in lui Alex? E dove diavolo sei?

Una parte di me, anche la più piccola, sperava di ritrovare il cadavre... così da poterlo vedere un ultima volta ... Ma l altra, quella più fredda e forte, mi diceva di non illudermi, a quest' ora poteva già essere bello che andato.

Mi si strinse il cuore a quel pensiero, chissà come era ridotto...
Aveva sofferto? Era morto subito?
Perché diavolo non voleva dirmi nulla?

Avevo un fratello da pochi mesi e ora mi ritrovavo di nuovo da sola, con la differenza che stavolta ero al corrente della verità e a capo di una casata mafiosa.

Una mano si posò sulla mia spalla facendomi velocemente rinsavire dai miei pensieri e sobbalzare dallo spavento.

Afferai la mano pronta a difendermi ma quando mi volta vidi solo lo sguardo cupo di Zayn.

" So che ci stavi pensando "

" Non sai proprio un cazzo" esalai contraddicendolo e allontanandomi, il suo profumo mi dava alla testa, troppi ricordi.

" Non devi fingere di essere forte anche quando stai male..." disse incrociando le braccia ed appoggiandosi al bancone della cucina.

" Mi hanno insegnato a non farmi vedere debole dai nemici" e lui lo era, ma lo vidi incupirsi particolarmente alle mie parole.

" Tempo fa non mi hai dato nemmeno il tempo di spiegare... almeno, posso farlo ora?" Chiese

Una parte di me non voleva saperne più nulla, il passato era passato.
Ma l altra sapeva esattamente che avevo bisogno di risposte concrete per riuscire veramente ad andare avanti... dovevo smetterla di fare la codarda e accettare.

" Questo non risolverà le cose, non voglio comunque vederti, ma credo di aver bisogno di sentirtelo dire " dissi sedendomi sul bancone dell' isola.

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