Morgana x Galvano (Merlin)★

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Ormai Camelot era sotto il suo controllo, era finalmente la regina.
E lui era lì, a terra inginocchio e ferito, non solo fisicamente, lo si capiva dallo sguardo deluso che non scompariva dal suo volto.

<Ho fatto così tanto per te e mi ricambi così?>

<L'amore si dà perché si vuole, non perché ti deve arrivare in cambio per forza>

<Bhe significa che mi sono illuso che tu potessi essere una persona migliore di un pazza che pensa solo al potere>

Lei rimane in silenzio per un po' mentre lo osserva. Lui, ormai stanco, si lascia cadere a terra. Morgana continua a fissarlo seduta immobile sul trono di Camelot. Dopo qualche minuto si avvicina silenziosamente e si siede sul pavimento accanto al cavaliere.

<Sai Morgana... l'amore si dà... sperando di averlo in-> parla a tratti per la fatica e il dolore
<...cambio perché se no è solo sofferenza... e tempo sprecato>

Lei rimane ancora in silenzio per qualche istante, poi fa entrare le guardie <Portatelo nella stanza accanto alla mia>

Le guardie sollevano Galvano violentemente e di scatto la strega si alza
<Fate piano!!> Urla nervosa <E fino a mio ordine non deve entrare nessuno qua>

Le guardie si inchinano e fanno come ordinato: portano con calma il cavaliere nella sua nuova, e chissà, forse momentanea dimora.
La nuova regina continua a camminare avanti e indietro nella sala del trono, è confusa e non sa più cosa deve fare o cosa vuole veramente.
Esce dalla sala sbattendo la porta con un gesto della mano e poi si dirige verso le sua stanza, si mette una vestaglia e si sdraia sul suo letto sperando di riuscire ad addormentarsi.
Nell'altra stanza Galvano già dorme, stremato e ferito, nel fisico e nell'anima.
La mattina seguente è Morgana stessa a portare la colazione a Galvano, appoggia il vassoio sul tavolino vicino al letto, poi fa preparare una vasca con l'acqua calda così che il giovane uomo si possa lavare. La strega sospira piano e cautamente si avvicina al letto, scopre il cavaliere notando come quella brutta ferita si sta infettando. Senza pensarci appoggia delicatamente la mano sul fianco ferito, illumina gli occhi, che da verdi diventano qualche istante dorati, e una piccola luce compare sotto il palmo della sua mano guarendo completamente la ferita.

<Grazie> sorride furbo come a suo solito <Sapevo che eri ancora buona in fondo>

Morgana si allontana subito <Non montarti la testa. Fatti un bagno che puzzi> indica la vasca <poi cambiati e fai colazione, quando finisci vieni nella sala del trono>.

Detto questo Morgana non gli dà il tempo di ribattere e se ne va da lì tornando nella sua stanza incapace di comprendere i suoi stessi sentimenti per quel dannato, sbruffone, gentile e bel cavaliere.

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