«Vis a Vis El Oasis, capitolo 2, scena 5» sento urlare dietro le mie spalle.
Prima di arrivare a questa scena tra me e la mora non c'è stata mezza parola. Mi sono svegliata stanca dei suoi sbalzi di umore, stanca del suo carattere, di lei.
Evidentemente la pensa uguale, visto che non si è avvicinata neanche per fare le sue solite battutine.Inizio a recitare una parte che a parer mio è complicata, Macarena dice a Zulema cose che in altri momenti non avrebbe detto, per paura della sua reazione.
«Mi sono persa molte cose, mentre ero in ospedale»
«Non ti sei persa niente» risponde lei, prontamente.
«Io credo di sì»
«La Zulema che ho conosciuto io, sarebbe uscita dal carcere a testate, distruggendo i muri. Non dalla porta, con un biglietto dell'autobus»
«Beh, sei arrivata tu, il mio autista» risponde puntandomi un dito contro la testa violentemente e allontanandosi. Questo non era nel copione, la noto visibilmente agitata e non è per il personaggio che sta interpretando. Inizio ad innervosirmi anche io per il suo stupido comportamento.
«Ti sei sempre creduta diversa dalle altre, no? Zulema l'indomabile. Finirai come tutte le altre. Finirai in una cazzo di casa famiglia. Ti daranno un lavoro di merda e sarai una sfigata come tutte le altre» Si gira improvvisamente e mi lancia uno schiaffo così forte da farmi spostare la testa, sento la guancia andare in fiamme. Lentamente mi giro verso di lei e ci guardiamo negli occhi, i suoi sono quasi mortificati, incuriositi dalla mia reazione, cerca di capire, di studiarmi.
Questo non era nel copione, non era nella testa di Ivan, non era scritto da nessuna parte. Solo nella testa di Najwa. Che presa da un momento di rabbia mi ha sferrato uno schiaffo. Vorrei risponderle con la stessa moneta ma Macarena non è così.Continuo a recitare per non perdere altro tempo e appena ci danno lo stop corro via da quel maledetto posto, non posso sopportare un momento di più.
Per oggi ho finito il mio lavoro qui, apro la roulotte trovando dentro due persone e inizio praticamente a delirare. Non voglio vedere ne sentire nessuno ma a quanto pare queste due non lo capiscono perché cercano di calmarmi.
«Maggie..» provano loro..
«Dov'è la mia borsa?» chiedo con pochissima calma, quasi urlando, me la passano ed esco sbattendo la porta. Che se ne vadano tutti a fanculo.
Vado verso la macchina e vedo Najwa corrermi dietro, anzi "correre" è un parolone, cammina lenta con la sua sigaretta tra le dita facendo finta di interessarsi alla mia reazione.
«Bionda aspetta un secondo» cerca di fermarmi con questa frase da quattro soldi, fosse stato qualche anno mi sarei fermata, giusto per farmi umiliare ancora di più.
«Najwa vaffanculo» urlo mettendo in moto e sfrecciando via, l'avrei messa sotto per quanta rabbia ho in corpo.
Sbatto la borsa a terra e mi preparo un bel bagno in vasca. Spengo il telefono e cerco solo di rilassarmi.
Non posso credere mi abbia dato uno schiaffo per un suo piacere personale, prima mi seduce e poi mi umilia, beh d'altronde cosa mi aspettavo.. è sempre stata una stronza. E io sono ancora più stronza ad andarle dietro e assecondarla nelle sue fantasie sessuali e omicide.Suonano incessantemente alla porta, sicuramente è Sara che ha finito di lavorare da venti minuti. L'ho chiamata più incazzata di non so cosa subito dopo aver mandato a fanculo Najwa Spalanco la porta con una rabbia allucinante e davanti mi trovo proprio la fonte della mia rabbia.
Richiudo subito la porta, schifata, ma la sua mano riesce a riaprirla, ma quanta forza ha in quella cazzo di mano? Mi ha distrutto la faccia prima.
Rimane sulla porta, senza entrare.
STAI LEGGENDO
Non c'è amore
FanfictionCome quando di notte un tuono fortissimo ti sveglia e vedi la luce di un fulmine irrompere nella stanza. Il cuore ha un sussulto e inizia la sudorazione, vorresti solo continuare a dormire ma fuori sta piovendo a dirotto e non riesci. Per Maggie, Na...