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«Se continuiamo così lo sfondiamo» Le sussurro, sentendo le mie spalle che stanno letteralmente entrando nelle grate del cancello dietro di noi.

Si stacca dal mio corpo e la vedo cercare, impaziente, le chiavi nella borsa.

Mi riprendo un attimo dalla serie di baci che ci siamo scambiate appena uscite dalle proprie macchine e la osservo.
Dove voleva andare stare così bella? I capelli li tiene in una coda alta che rimane piccolissima e ha un rossetto rosso molto scuro.

Trova finalmente le chiavi e apre il cancello prendendomi il polso per poi trascinarmi dietro di lei.

Noto che ha messo l'acqua nella piscina, non siamo ancora in estate ma siamo entrati in primavera e credo che verso mezzogiorno qui faccia abbastanza caldo per un bel bagno.

Mi riprende il viso e mi bacia,  mentre mi porta sempre di più verso l'entrata della sua casa e cerca di spogliarmi, ma la fermo.  A malincuore, ma la fermo.

«Lo sai quanto mi piacerebbe continuare, ma dobbiamo parlare. Stavolta davvero» Sospira, sapendo che ho ragione e si allontana per accendere la luce del retro. Qui fuori, davanti alla limpida piscina ci sono tre sdraio, un dondolo e un tavolino.
La vedo adagiarsi sulla sdraio rilassando il collo e stringendosi al collo la maglietta per il poco venticello che sta tirando sui nostri visi. Mi siedo proprio accanto a lei, sulla sua sdraio e inizio il discorso.

«Cristina è una ragazza con cui ho passato qualche notte mesi fa, quando finimmo le riprese per Vis a Vis. Dopo avermi vista in quel ristorante mi ha scritto per rivederci. Il messaggio lo hai letto...»
Annuisce guardando il cielo e mi lascia continuare, forse non sapendo cosa dire.

«Oggi quando te ne sei andata ho accettato il suo invito per lasciarla, sentivo di avere troppe cose in sospeso con te e con lei, con il lavoro. Najwa fidati che non è semplice gestire tutto questo..» muovo le mani come ad indicare "la vita", distogliendo lo sguardo.

Si volta verso di me e mi sorride, facendomi capire che lo sa. D'altronde lei ha anche un figlio e una seconda carriera da cantante.

«Stavo per dirle di non ricambiare i suoi sentimenti ma poi sei apparsa te. Domani la chiamerò...» Dico fra me e me, ho subìto tutta questa serata e alla fine neanche le ho parlato di quello che era davvero importante.

«Tu invece? Mi dici perché stamattina hai reagito così?» Continuo. Sospira profondamente, l'ultima cosa che vorrebbe fare è parlarne. Non parla mai dei suoi comportamenti, ne tantomeno da spiegazioni.

«Avresti reagito in un modo diverso se Macarena morisse così?» mi chiede sincera, colpendo nel segno. E la risposta è no. Avrei reagito ugualmente, so quanto lei ci sia rimasta male.. cioè almeno ora. Ora lo so. Prima forse non ci avevo pensato troppo bene, focalizzandomi solo sul mio personaggio.

Mi alzo. Decidendo che il dialogo sia terminato e inizio a spogliarmi. Ci siamo scusate entrambe a modo nostro e va bene così.

I suoi occhi si accendono e subito alza il busto e si mette seduta.

«Che fai? Uno spogliarello?» chiede ironica, accavallando le gambe.

«Una specie» ammetto sfilandomi i jeans e gli stivaletti, divertita.

Si alza in piedi e lascia le sue braccia lunghe sfiorarmi i fianchi.

«Spogliati» le sussurro prima di buttarmi a delfino in piscina.

Mi guarda con gli occhi sgranati e mi avvicino al bordo una volta risalita a galla.

«Maggie, ma è fredda!» urla in disaccordo, sembra una mammina iperprotettiva. Rido di gusto e immergo di nuovo la testa sott'acqua.

Non c'è amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora