Da quel momento non perse mai di vista Norma, la seguì con la sguardo fino all'ingresso della chiesa, poi attese fino a quando non prese posto (era una donna abitudinaria e si sedeva sempre nelle file centrali), a quel punto Alessandro si avvicinò e vide con estrema gioia che portava la collana di perle al collo.
Con la più totale nonchalance prese posto nel banco dietro ancora libero, tutto procedeva secondo i piani. Adesso gli sarebbe bastato attendere il momento in cui i fedeli prendono l'eucarestia e si inginocchiano tutti in preghiera. Era proprio in quel momento che Alessandro aveva intenzione di colpire.
Fortunatamente tra i presenti non conosceva nessuno, in quanto se avesse incontrato qualche amico o parente il piano avrebbe subito qualche intoppo, o addirittura, sarebbe fallito ancora prima di essere compiuto.
Il tempo scorreva rapido, i minuti parevano durare come secondi, non ascoltò praticamente niente della funzione, era troppo concentrato sul da farsi. Le mani iniziarono a sudare, la temperatura corporea a salire, ma nonostante ciò era più motivato che mai.
Finalmente arrivò il momento in cui i partecipanti si avviarono per prendere l'eucarestia, si alzò si diresse verso l'altare sempre seguendo Norma con lo sguardo, prese il corpo di Cristo e ritornò al suo posto tallonando a ruota la vecchia.
Una volta che tutti i partecipanti ebbero preso l'ostia e furono inginocchiati, Alessandro lentamente si mise in piedi con la fronte che iniziava a sudare, la mano a tremare mentre piano piano la avvicinava al collo della signora. Il tempo parve fermarsi, intorno a lui il silenzio e in meno di tre secondi riuscì a slacciarle la collana con una mano e con l'altra la prese senza farsi scoprire, in quanto la signora era troppo immersa nella preghiera e non prestava troppo caso a ciò che la circondava.
Con un sorriso a trentadue denti Alessandro pensò "ce l'ho fatta, sono riuscito a rubare questo piccolo tesoro sotto al naso di tutti". Era estremamente sollevato, talmente felice che decise di ritornare subito a casa.
Uscì dal banco il più silenziosamente possibile e si avviò verso il portone d'ingresso, verso la luce in fondo al tunnel di povertà dentro al quale aveva vissuto sin dalla nascita, una vita senza mai un regalo, senza mai un vestito nuovo. Quello che attendeva Alessandro era una nuova esistenza, un nuovo futuro più felice e agiato.
Uscendo sentì una mano toccargli la spalla e bloccarlo poco prima del portone delle chiesa. Si voltò e vide che in fondo alla chiesa vi erano due guardie, erano molto alte e robuste e sul viso avevano stampato un'espressione severa.
«Ti abbiamo visto chinarti vicino alla signora Norma e poi metterti qualcosa in tasca» disse uno di loro.

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Incubo a Venezia
AdventureIl nostro protagonista si chiama Alessandro un giovane contadino che vive con i genitori, la piccola sorellina Sofia e il gatto Birillo. La storia è ambientata nella Repubblica di Venezia nel '600. Si tratta di un racconto di avventura con elementi...