INTRODUZIONE

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Cosa siamo disposti a fare per amore, per vivere una vita serena o solamente per rendere migliore il nostro futuro?

La laguna di Venezia è un ambiente particolarissimo nel quale gli uomini e le loro attività sono a contatto diretto con la natura. Un paesaggio che cambia completamente aspetto nel giro di poche ore seguendo l'andamento delle maree.

Agli inizi del '600 metà dell'Italia era dominata dagli spagnoli, gli unici stati indipendenti erano quello Pontificio e la Repubblica di Venezia.

La vita a Venezia era tutt'altro che semplice, specie se non avevi agganci politici o qualche titolo nobiliare. La soluzione migliore per la gente umile era subire in maniera passiva il volere degli abbienti.

Le differenze fra ricchi e poveri erano estreme e spesso ciò portava i più poveri a compiere gesti brutti ed avventati, i quali conducevano nella maggior parte dei casi alla morte o a qualcosa di molto peggio.

Non era raro trovare persone malnutrite o malate lungo le piccole vie della città, ridotte in miseria dalla sorte o solamente per essere nate nella famiglia sbagliata.

Alessandro, di appena tredici anni, era disposto a fare qualsiasi cosa per uscire da quella situazione di estrema povertà, non era disposto a vivere in un mondo confortevole per i ricchi e scomodo per i poveri.

Nascere in una famiglia umile e senza futuro non aveva distrutto il suo sogno di diventare qualcuno ed avere successo nella vita, nel suo cuore conservava una forte speranza in un futuro migliore.

Lui viveva con sua madre, suo padre e con la piccola Sofia di appena sette anni nella Repubblica di Venezia. Abitavano in una piccola cascina fuori dalla laguna, ereditata dai nonni, distante circa quattro leghe dal mercato principale di Venezia, si trattava di un casolare molto piccolo atto ad ospitare una famiglia.

Erano semplici contadini costretti a vendere a basso costo la merce, o a scambiarla con oggetti di prima necessità.

Lavorare la terra con suo padre lo aveva reso sempre più triste ed insoddisfatto. Aveva perso il suo ottimismo e vedeva il futuro con una profonda negatività. Si sentiva ignorante in quanto non era neanche in grado di leggere e scrivere, si sentiva inferiore ai figli dei borghesi eruditi, che con il loro linguaggio aulico riuscivano sempre ad ottenere ciò che volevano ed a far valere i propri diritti.

Ciò portò Ale a prendere una decisione drastica, egli infatti iniziò a rubare di nascosto, in quanto i genitori erano delle brave persone, orgogliose e gentili e piuttosto che truffare o rapinare sarebbero morti di fame.

Iniziò rubando viveri per lui e per la sorellina; corse tantissimi rischi in quanto Venezia era piena di guardie, ma le uniche cose che gli importavano realmente erano la sua vita e quella di Sofia, una bambina ancora ingenua e spensierata. Ella prendeva la vita con una gioia e una felicità che solo i fanciulli possiedono, infatti quando cresci inizi a vedere la vita con occhi differenti, più sospettosi, critici e diffidenti.

In effetti era molto legato anche alla sua famiglia, amava la bontà e l'altruismo del padre e della madre, ma odiava la loro debolezza e sottomissione ai più potenti. Lui era nato ribelle e non era disposto a piegare il capo di fronte a nessuno.

Noi possiamo cambiare la nostra vita, possiamo migliorare, diventare più forti, più ricchi e rispettati, basta lottare giorno dopo giorno e credere in se stessi. Alessandro ci credeva e ci contava.

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