Capitolo 2

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Quella notte non dormì, pensò sempre al suo padrone, il Signore Oscuro, l'uomo che ha sempre amato e che quella stessa mattina aveva scelto di abbandonare per un amore più grande, più potente...in preda a questi pensieri si addormentò alle prime luci dell'alba. Neanche Voldemort dormì quella notte; nella sua stanza a villa Malfoy, infatti, non faceva altro che pensare a lei, Bella, la sua migliore mangiamorte, e a cosa l'avesse spinta a fuggire...non l'aveva mai fatto. Ora che ci pensava, da quando la conosceva non aveva mai visto Bellatrix mostrare alcuna emozione che risalisse alla paura o alla tristezza, tranne quando, raramente, falliva una missione e lui, per dimostrare il suo potere davanti ai mangiamorte, era costretto a cruciarla, anche se non voleva. Non ha mai voluto farle del male, ma lui era ilSignore Oscuro, non poteva mostrarsi debole o peggio, innamorato...ancora non l'aveva capito se era innamorato o no. Lui, il mago più oscuro di tutti i secoli, nato dal filtro d'amore più potente del mondo magico, erede di Salazar Serpeverde, poteva provare  un'emozione dolce come l'amore? Non lo credeva possibile, eppure...Ma non era quello il momento di pensarci. Due mangiamorte erano andati a cercarla, ed era sicuro (o quasi) che entro la fine della settimana sarebbe tornata.


Ma non fu così. I giorni passarono, e ovviamente i mangiamorte la trovarono, ma lei riusciva  sempre a sconfiggerli e fargli perdere la memoria, così che non ricordassero la sua posizione esatta; ma le ricerche si fecero più intense. Bellatrix ogni notte tratteneva le lacrime. Non piangeva da anni e non l'avrebbe fatto ora. Intanto anche Voldemort era sempre più in ansia. Erano due mesi che tutti i mangiamorte che mandava in ricerca tornavano dicendo di non averla trovata; sapeva che non era vero, e che lei aveva fatto un incantesimo a tutti, ma ancora non voleva andare di persona...non sapeva che dirle. Aveva smesso di preoccuparsi per Nagini, che era stata affidata a Rodolphus Lestrange, che la trovava un modo per distrarsi dalla scomparsa di Bella. Un essere senza cervello, ecco cos'era, se un serpente riusciva a distrarlo dal pensiero che sua "moglie" fosse sparita.Qualcuno iniziò a darla per morta, Narcissa era consumata dall'ansia, quasi come quando la sorella era ad Azkaban. Ogni giornoBella cercava di dare un segno alla sorella, farle capire che era viva, ma non ci riusciva mai. Un giorno decise di rischiare, tanto  non aveva più niente da perdere, e lasciò un biglietto impercettibilmente  attaccato alla bacchetta di uno dei mangiamorte che era venuto a riportarla alla Malfoy Manor. Qualche ora dopo Voldemort lo vide e lo lesse: era la calligrafia di Bellatrix, unica nel suo genere come lei, e diceva "mio signore, so che probabilmente siete voi che state leggendo questo messaggio, e volevo chiedervi di non cercarmi più per i prossimi cinque mesi. Quando questi saranno passati, voi e i mangiamorte potrete fare di me quello che vorrete, anche uccidermi perchè capisco che me lo merito, ma vi prego di far ricevere questo messaggio anche a mia sorella, perchè vorrei davvero parlarci".



Nota Autrice

scusatemi se i capitoli sono corti, ma è una storia che avevo già pronta da molto e sto cercando di dividerla per postarne un pezzo alla volta, per vedere se è il caso di continuare uwu.

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I pericoli della memoria -Bellamort story-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora