† 𝐎𝐒𝐌 †
"Hai letto l'"Inferno" di Dante, vero?"
"Ed ecco verso noi venir per nave
un vecchio, bianco per antico pelo,
gridando: «Guai a voi, anime prave!
Non isperate mai a veder lo cielo:
i' vegno per menarvi a l'altra riva
ne le tenebre etterne, in caldo e 'n gelo.
E tu che se' costí, anima viva,
pàrtiti da cotesti che son morti»."
-Sì, sono qui per i documenti del permesso: due giorni: domenica e lunedì, sì; lo riporto martedì. - Adam se ne sta lì davanti quella cattedra, un po' impalato, la sua altezza spicca in quello che sembra un ufficio claustrofobico, pieno di troppi fogli e permessi. Ha firmato tutte le carte più possibili da dover firmare, ha appena finito l'incontro con lo psicologo della struttura e ora ha posto sulla cattedra, davanti la figura minuta della donna che gestisce tutte quelle scartoffie, tutti i documenti necessari per poter passare due giorni con Eric.
Non sa bene perché abbia deciso di farlo, alla fine. L'insoddisfazione di sentirsi irrimediabilmente solo dopo aver tentato di buttarsi giù da un ponte mentre la sua apparente fiamma era con lui, non era sicuramente stata una delle sue idee più brillanti. Inoltre, quei giorni erano trascorsi nell'irriducibile lentezza e nel dover tradurre come un folle: non si era fermato per dieci ore dal tradurre, tanto da aver avuto uno scompenso che l'ha costretto a riposare la mente e gli occhi. I sonniferi? Non ci ricasco. Come si era tradotto quella serie di eventi che lo avevano trascinato irrimediabilmente davanti a quella cattedra? Si era tradotto nel modo più semplice: accettare la folle proposta di Sebastien, e passare un po' di tempo con un bambino, un bambino che molto probabilmente ha traumi grossi quanto i suoi dopo che si è ritrovato in una casa famiglia, orfano. E forse questo è un modo per discolparsi: stare con un bambino, tentare di renderlo felice, potrebbe essere l'unico modo in cui trovare un attimo di tranquillità da quella continua frenesia che lo sta mangiando senza sosta. Ma la cosa che turba ancora di più Adam, nel profondo del petto, è non aver potuto ancora vedere Lev: e sicuramente avrà scoperto qualcosa su quella casa. Deve averlo per forza fatto - ormai il giovane uomo si sta torturando da giorni solo a pensarci. C'ha stretti nella sua valigetta tutte le battiture e le traduzioni fatte, e non aspetta altro che correre alla casa editrice dove lavora per avere quei soldi per Eric, ma soprattutto per avere informazioni su quella maledetta casa, in quella maledetta foto, dietro quella maledetta ragazza che continua a guardarlo, nonostante sia soffocando nel portafoglio di lui. Inoltre, sono giorni che continua ad avere ripetuti mal di testa: picchiano con forza contro le tempie, lo lasciano a volte senza respiro, svuotato e confuso; a si è ripromesso che con Eric non accadrà nulla di ciò che gli è accaduto in quei giorni così sfrenati e fuori dal suo programma che include una riabilitazione serena. Deve mantenere i nervi saldi per quel bambino, i nervi saldi per quella casa sconosciuta, i nervi saldi per quella ragazza rinchiusa in quella foto.
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𝐍𝐈𝐆𝐎𝐀𝐀
General Fiction«Non mi appartieni, Ma sei carne della mia carne.» Copyright © -TRVCHEITE, 2020, All Rights Reserved. |20/03/2020 - 02/04/2021|