Born to be Me

... e andare ancora

I motori vengono avviati.
Il rombo che produciamo all'unisono è qualcosa di indescrivibile.
Vibra la terra.
Vibra la moto.
Vibra il mio corpo.
Vibra tutto.
Il cuore scalpita nel petto.
E se non sapessi che è l'adrenalina, penserei ad un attacco cardiaco.
Ho la pelle d'oca e le mani che tremano un pò. Ma non per le vibrazioni, questa è pura eccitazione.
Non avevo mai condiviso una sensazione così forte con qualcuno. E farlo con tutte queste persone insieme, amplifica la percezione di quello che sento dentro in questo momento.
Matteo apre la fila, mentre io ed Alex rimaniamo in coda.
Il campeggio è situato nei dintorni di Siena.
Lo abbiamo scelto in base alle visite che abbiamo pensato di fare.
Il Chianti, con i suoi paesaggi, la sua strada tra i vigneti immersi nella natura, le cantine dove potremo fare degustazione di vini e assaggi di salumi tipici chiantigiani e alcuni caratteristici paesini che completeranno il quadretto idilliaco.
Il giorno successivo poi lo dedicheremo all'altra parte che includerà il pranzo al bar dell'Orso, ai piedi delle mura di Monteriggioni; l'unica tappa che ho proposto io ed è stata accettata con entusiasmo.

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Il camping si presenta come uno spazio grandissimo immerso nella vegetazione, con vaste aree delimitate da staccionate di legno. Ci vengono assegnate due piazzole, una di fronte all'altra, tutte per noi.
Montiamo le tende vicine tra loro e lasciamo un piccolo spazio intorno ad un tavolo con delle panche per poter passare più tempo possibile tutti insieme, come una grande famiglia.
In questa vacanza l'asocialità non è permessa.. Anzi, dovremo condividere molte cose, più di quelle che in realtà vorrei... e naturalmente la mia tenda è stata posizionata nel mezzo ad Alex e Matteo.
E questo vuol dire che non avrò il mio spazio e che la parola d'ordine in questi giorni sarà: Congregazione... e questo è il lato della vacanza che non gradisco per niente.
Sistemiamo all'interno di questa specie di alloggio improvvisato: zaini, sacchi a pelo e tutto ciò che può esser lasciato tranquillamente incustodito.
Matteo ci richiama tutti intorno al tavolo, ormai è quasi ora di cena e dovremo recarci in centro per mangiare qualcosa.
Il tratto che facciamo in moto è breve, circa 10/15 minuti.
Cammino vicino ad Alex e mentre ci dirigiamo verso l'Osteria di Cice, decido di chiamare i nostri genitori. Naturalmente mamma mi riempie di domande e di raccomandazioni e papà le fa eco in sottofondo; ma li liquido in pochi minuti.
Il locale è davvero carino.
E' rustico, con soffitti a volte, in pianelle di cotto, tavoli di legno e sedie impagliate, tovagliette di carta grezza. Al muro, ci sono frasi scritte e tra tante mi cade l'occhio su una massima "Avessi e Fossi è il patrimonio dei coglioni" e noto anche una targa di latta che mi fa nascere un sorriso, che cita "Benvenuti! Tutti portano un pò di gioia. Chi entrando... Chi uscendo..."
Matteo si avvicina guardando nella mia solita direzione e sorride "Sembra stata scritta appositamente per te!" Alex di fianco a me, scoppia a ridere.
Mi irrigidisco ma cerco di non darlo a vedere.
Lo scruto con la coda dell'occhio e con finta ironia rispondo "Simpatici..."
Il resto della serata trascorre tranquilla. Prendiamo un tagliere con misto di salumi e formaggi per tutti e un bis di primi per assaggiare sia i pici cacio e pepe che quelli al cinghiale. Pasteggiamo con un Rosso di Montalcino della tenuta Banfi, corposo ma davvero buono.
Conosco un sacco di persone durante la cena e riesco a sentirmi quasi bene, sono più affabile, meno spigolosa, chiacchiero più del solito e accenno sorrisi in continuazione.
Sarà questo vino che mi ha sciolto un pò la lingua, oppure sarà che non conosco nessuno e non vorrei risultare antipatica la prima sera, ma per la prima volta da molto tempo, mi sento a mio agio.
Anche Alex sembra divertirsi e con Matteo fanno un casino pazzesco.
I toni sono più alti a fine cena e penso sia proprio merito del buon vino.