L'esigenza di trovare

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Piazza del Campo di sera, è qualcosa di veramente suggestivo.
Una  distesa di locali con tavoli e sedie di ferro posti all'esterno,  coperti da tendoni, disposti lungo tutto il perimetro della piazza  circolare.
Una volta l'anno, qui, si tiene il famoso Palio di Siena.
Sospiro nel vedere una città così viva.
E' gremita di gente di ogni età.
Gli stranieri ammaliati e frenetici nello scatto di qualche foto, che gli ricorderà questo momento.
Solita cosa per noi Italiani, siamo tutti turisti in fondo, e tutti meravigliati da questo spettacolo di luci e suoni.
Ogni monumento viene immortalato.
Ogni volto, catturato da selfie o foto di gruppo.
Su un lato c'è Fonte Gaia, con il suo riflesso azzurro dell'acqua reso ancora più vivido dalle luci poste all'interno.
Mentre sono persa nell'ammirare uno scenario quasi romantico, avverto una presenza alle mie spalle.
Mi volto appena ed incontro gli occhi scuri di Matteo.
Mi  si affianca, appoggia entrambi le mani sull'inferriata della Fonte,  scaricando tutto il peso in avanti e ruotando il suo volto verso di me,  con un sorriso impercettibile.
Rimane a fissarmi per un  tempo che sembra infinito; poi "Sai... Sono contento che alla fine tu  abbia deciso di venire. Credo che questi due giorni ci aiuteranno a  conoscersi meglio..."
Provo così tanto imbarazzo quando qualcuno è troppo diretto e così vicino.
Volto  la testa e appoggio nuovamente lo sguardo sullo specchio dell'acqua,  lui però mette l'indice sotto al mio mento, facendo in modo che i nostri  occhi siano di nuovo in contatto, si fa serio in volto e aggiunge con  uno sguardo intenso, "Vorrei vederti sempre come a cena... Lo sento  Cami. Ti sento. Ti percepisco...E mi piaci "
L'imbarazzo mi fa avvampare e ringrazio i Santi del Paradiso che sia sera, perchè devo avere il volto in fiamme.
D'improvviso, mi ritrovo le sue labbra sulla guancia.
Quella morbidezza e quel sospiro a sfiorare lo zigomo, mentre il battito del mio cuore accelera.
Istintivamente chiudo gli occhi e deglutisco per cercare di ristabilizzare il respiro.
Il suo profumo dolce ed agrumato, investe le mie narici e mi fa vacillare.
E' stato di una tenerezza disarmante.
Questa improvvisa intimità mi rivoluziona all'interno, quanto mi immobilizza all'esterno.
E io non riesco a spiccicare parola.
Non riesco ad allontanarmi da questo contatto.
Non riesco a controbattere o ad inveire.
Sono in totale confusione.
Matteo si stacca dalla mia guancia, mi guarda e mi sorride.
Mi  prende per mano e tranquillamente mi dice "Raggiungiamo gli altri,  dobbiamo far ritorno alle tende perchè domani sarà una lunga giornata e  abbiamo un sacco di cose da visitare... Dobbiamo esser in forma!"
Mi trascina verso il gruppo, dove scorgo un Alex stupito nel vedere la mia mano in quella del suo amico.
Sciolgo la stretta e vado incontro a mio fratello mentre sono ancora stordita dal mio comportamento.
Perchè ho lasciato che una persona che non conosco affatto si avvicinasse così tanto a me?
Perchè non gli ho risposto per le rime, come sono solita fare quando qualcuno non si tiene a debita distanza da me?
Perchè il mio cuore sembrava impazzito?
Un sacco di domande affollano la mia testa.
Anzi vorrebbero anche una risposta.
Ma non riesco a dargliela.

Riprendiamo le moto e torniamo in campeggio arrivando senza neanche rendermene conto.
Alex muove la sua mano davanti ai miei occhi e sorride in un modo che non mi piace affatto
"Che hai Cami?..." Ghigna soddisfatto, "E' davvero come penso?"
Spalanco gli occhi... Ma di che diavolo sta parlando?
"Davvero ti piace Matteo?"
Assumo un'espressione scioccata.
"Alex che fesserie stai dicendo? A me non piace nessuno!"
Rispondo un pò troppo stizzita.
"E allora perchè vi tenevate per mano?"
Alzo  gli occhi al cielo e rispondo in modo sgarbato "E' stato lui. E' venuto  a chiamarmi mentre stavo ammirando Fonte Gaia e per trascinarmi da voi,  mi ha preso la mano... Solo per quello!"
Scendo dalla moto e chiudo il discorso dandogli le spalle e dirigendomi verso la mia canadese.
Le  coppiette si sono già ritirate nelle loro tende. Mentre i single si  siedono al tavolo comune in attesa che Stefano e Dalia si fumino una  sigaretta. Vengo così richiamata da Matteo, per sedermi con loro e  scambiare due chiacchiere prima di coricarsi.
Scopro che quella che credevo una coppia, in realtà sono solo due buoni amici.
Studiano insieme e condividono un monolocale in città. Si conoscono dai tempi delle scuole medie e hanno un bellissimo rapporto.
Alleggeriscono e rallegrano la serata raccontando le loro avventure da teenager un pò pazzi.
Fin quando l'ora di andare a letto arriva. Ci scambiamo la buonanotte chiudendosi ognuno nella propria tenda.

                    *******

Vengo svegliata da una fastidiosissima luce che illumina la mia tenda e mi penetra nelle palpebre facendole aprire.
La  commessa me lo aveva consigliato più cupo il colore, ma io adorando il  verde, ho fatto di testa mia... Forse stavolta dovevo fare come mi era  stato consigliato, penso scocciata.
Sbuffo e mi siedo stiracchiando i muscoli indolenziti.
Guardo l'orologio e sono le 07:04.
Allungo le braccia sbadigliando e decido di rendermi presentabile prima di uscire.
Indosso jeans e una t-shirt con il solito cardigan lungo, mi pettino lasciando i capelli sciolti.
Farò una passeggiata per sgranchirmi le gambe prima del ritrovo con gli altri alle 08:00.
Esco dalla tenda e sento il chiacchiericcio provenire dalle altre, ma noto che sono tutte ancora chiuse.
Si staranno scambiando le effusioni mattutine, penso storcendo il naso in segno di disgusto.
La mattina ci sono un sacco di fattori fastidiosi.
La sveglia di per se, è una brutta cosa.
L'alito della notte è sempre pesante.
I volti ancora sconvolti con i segni del cuscino.
I capelli arruffati e gli occhi gonfi.
E penso che io adoro svegliarmi da sola.
Faccio pochi passi e sento un calpestio frettoloso dietro di me "Aspetta Camilla!"
Mi volto e vedo Matteo.
Mi irrigidisco impercettibilmente.
"Buongiorno!" Dice con il suo solito modo affabile e un grande sorriso sulle labbra.
E  io mi ci perdo in quel sorriso, le scruto quelle labbra e per la prima  volta, la voglia di baciarle, si fa spazio nei miei pensieri.
Ne resto quasi turbata.
Le bocca si incurva ancora di più quando si accorge del mio imbambolamento.
Ma perchè sempre queste figuracce! Penso tra me e me.
"B-Buongiorno..."  mi sblocco, e per non lasciare che mi chieda altro, aggiungo "Stavo  andando a fare due passi prima del raduno con gli altri. Ci vediamo  dopo!"
Alzo la mano in segno di saluto e mi volto immediatamente, riprendendo a camminare.
"Ti  dispiace se vengo con te? La dormita in tenda mi ha distrutto e  camminare mi aiuterà a distendere i muscoli." dice affiancandomi... e  come sempre agisce senza aspettare la mia risposta.
Acconsento con un alzata di spalle.
Ma dentro di me sono tesissima.
Matteo inizia a parlare del più e del meno, tranquillamente.
Io a malapena spiccico qualche parola e rispondo a monosillabi e mugugni.
"La mattina non è il tuo momento migliore, e?" Mi chiede scoppiando in una fragorosa risata.
E il mio stupore arriva quando io inizio a sorridere per poi esser contagiata dalla sua ilarità esagerata.
E' una risata liberatoria la mia. Una di quelle buttate fuori per scacciare via la tensione.
Per nascondere il nervosismo che questo ragazzo di fianco a me, crea.
Ma una cosa non posso nasconderla. È un' azione spontanea. Sono tranquilla.
Ogni muscolo del mio corpo è rilassato.
Ogni pensiero negativo, sembra essersi dissolto.
Capisco che avevo bisogno di questo adesso, solo di questo; e mi sciolgo un pò.
Parlo. Parlo di me, di mio nonno, del mio dolore.
Mi confido con Matteo. Mi apro a lui.
Gli dono la mia parte più intima. Solo mia.
Mi libero di un peso troppo opprimente, rendendolo partecipe.
Lui, l'unico con cui, fino ad ora, sono riuscita ad aprirmi un pò.
E in cambio, mi regala i più bei sorrisi che abbia mai ricevuto.
E nelle sue espressioni, c'è comprensione, c'è sostegno morale.
Sono cariche di consolazione.
Sono affettuose e vengono dal cuore.
Un cuore di quelli sinceri.
Un cuore di quelli che ti portano in alto.
Che ti scavano nel profondo.
E che ti fanno tremare dall'emozione.
Che ti fanno fremere dal desiderio di averlo tutto per te, un cuore così.
Una persona, così speciale.
E mi confido con Matteo. Mi apro un po' di più a lui. Gli dono la mia parte più intima.
Solo mia. E ora un pò anche sua.

Born to be MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora