Girai per i corridoi di quel polveroso negozio, notando come la gente portasse lì qualsiasi cosa. Gli oggetti che mi incuriosirono di più furono una sorta di passeggino a due ruote ed una collana fatta di denti di lupo. Non so cosa ci fosse precisamente di sbagliato in quel posto, ma tutti quegli oggetti polverosi uniti all'aria pesante e al commesso/direttore così poco cordiale e diffidente mi persuasero ad andarmene il più in fretta possibile da quel tugurio. Ma poi, posizionato all'interno di un vetro protettivo, nel ripiano più polveroso e meno in vista dello scaffale, vidi uno smartphone dotato di touch-screen. Mi stupii abbastanza che qualcuno si privasse di un oggetto tanto nuovo quanto costoso ma quando lessi il prezzo ogni dubbio scomparve. Lo presi dallo scaffale e quando mi voltai per andare al bancone quasi urlai quando trovai alle mie spalle il commesso/direttore Ignazio.
«Ah, vedo che lei ha ottimo fiuto per gli affari. Pensi che è stato venduto da uno strano tizio soltanto ieri. Ha molta fortuna perché oggi tutti i prodotti sono scontati del cinquanta percento. Se vuole seguirmi al bancone le faccio la ricevuta e glielo impacchetto.»
Giuro su quel che ho di più caro che se dovessi tornare indietro avrei strangolato quell'uomo con ogni briciola di forza che ho nel corpo. Ma io, accecato dal prezzo così basso, non mi feci domande in quel momento e lo seguii un po' incerto ma al contempo soddisfatto per l'ottimo affare appena concluso. Impacchettò il tutto ad una velocità tale che rimasi quasi affascinato dalle sue doti. Applicò sulla busta una specie di bollino con il logo del negozio con sopra i recapiti telefonici e l'indirizzo del locale. Ciò che accadde quando presi il mio acquisto avrebbe dovuto farmi scappare a gambe levate, farmi dimenticare l'esistenza di quel negozio e desistere dal comprare qualsiasi altro smartphone.
Ignazio trattenne la busta, guardandomi con quegli occhi rossi fuoco e il riportino che sgocciolava di sudore. Mi fissò per una decina di secondi e poi mi consegnò il prodotto.
«Buona giornata signore. Si goda il suo nuovo cellulare!»
Rise nuovamente in quel modo tanto strano e stavolta gli occhi rossi gocciolarono di lacrime, mentre dal naso colava del muco trasparente. Uscii di corsa e chiusi violentemente la porta del negozio alle mie spalle, lasciandomelo alle spalle per sempre.
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The hearth of the devil
TerrorErik è un uomo riservato e tremendamente solo che lavora presso un'agenzia assicurativa, scrivendo qualche racconto horror per arrotondare il suo stipendio. La scomparsa di sua madre lo ha turbato rendendolo triste e solitario. Un giorno, stufo di e...