Capitolo 9 - Un nuovo arrivo al campo

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Mi svegliai giusto in tempo per la cena. Teoricamente Will non mi aveva dato il permesso di uscire dall'infermeria, però stavo bene quindi decisi di raggiungerlo in mensa. Vidi il tavolo 7 immerso in una discussione molto accesa.
- Lewis, dovevi riposare!- mi urlò contro Will appena mi vide.
- Sto bene, sto bene, te lo assicuro- gli risposi io. Mi sedetti e Austin e Kayla si scusarono per avermi stremato. - Non vi preoccupate ragazzi, sto bene. Di cosa stavate parlando?
Loro si guardarono in faccia, dopodichè mi risposero insieme un pò incerti che non fosse nulla di importante. Mi stavano nascondendo qualcosa, ma non ci feci caso. Ero l'ultimo arrivato, era normale che, forse, non mi potessero raccontare tutto.
Dopo cena corsi al tavolo di Dionisio.
- Ehi Thomas, come va?
- Bene. È tutto il giorno che ti cercavo, ma non ti ho visto da nessuna parte...- disse lui
- Eh, lo so. I miei fratelli mi hanno fatto provare i miei poteri, ma è finita che mi sono stancato troppo e ho riposato tutto il giorno in infermeria- gli spiegai.
- Capisco...- sembrava volesse aggiungere qualcosa, ma si fermò e io non indagai più di tanto.

Al falò vidi i figli di Efesto e mi avvicinai per parlargli.
-  Buonasera ragazzi...- Li salutai timidamente. Erano una decina di ragazzi di cui un bambino che avrà avuto 9 anni. Erano vestiti con abiti da lavoro sporchi di fuliggine. Immaginai che passassero il loro tempo libero in fucina a lavorare sui loro progetti.
- Ehi, ciao- mi rispose una ragazza che mi si presentò con il nome di Nyssa Barrera. Aveva una pelle color cocco e indossava una cannotiera e una bandana rossa per legarsi i capelli scuri.
- Mi servirebbe un'arma e i miei fratelli hanno detto di venire da voi...- ammisi io incerto.
- Va bene, ho appena finito il mio progetto, posso occuparmene io. Dimmi tutto e sarà pronto il prima possibile- rispose Nyssa. Gli spiegai l'arma che avevo in mente e la ringraziai per la disponibilità.
Tornati nella casa 7 mi stesi sul letto, addormentandomi quasi istantaneamente nonostante tutto il casino che facevano i miei fratelli.

-  Pss, Lewis- sentii chiamarmi. Aprì gli occhi, era notte fonda. Mi girai a guardare fuori dalla finestra. Mi ritrovai faccia a faccia con Thomas.
- Cosa ci fai qui in piena notte?!- bisbigliai per non svegliare tutti .
- Esci - dopodichè scomparve nel buio della notte.
Una volta uscito ci dirigemmo sulla spiaggia, ci sedemmo entrambi e guardammo dritto verso il mare. Era una sera bellissima, le stelle risplendevano nel cielo e spirava una leggera brezza.
- Come mai mi hai fatto venire qui?- chiesi a quel punto.
Ci mise un pò a rispondermi. Aveva la faccia preoccupata e stava guardando verso il mare, oltre l'orizzonte.
- Ho bisogno di parlare con qualcuno...tu sei l'unico qui con cui ho fatto amicizia. Perfino Pollux è un pò distante con me. Ho saputo che qualche anno fa ha perso suo fratello gemello... deve essere stato brutto, lo so. Capisco che possa essere difficile per lui scoprire di avere un fratellastro...- mi spiegò senza staccare gli occhi dall'orizzonte.
- Thomas...-
- ... Anche per me però è difficile. Ho da poco lasciato la mia famiglia. Non so se lo sai, ma ho una sorellina, Bea. Mi manca...-
Mi girai a guardarlo e vidi che stava piangendo. Sembrava più giovane in quel momento. Rimanemmo molto in silenzio tanto che persi la cognizione del tempo.
Non potevo credere di non aver pensato a lui prima. Il giorno precedente lo avevo trattato male non pensando a come potesse sentirsi lui dopo aver scoperto di essere un semidio. Mi sentivo veramente una merda - Thomas, sappi che per qualsiasi cosa ci sono per te. Scusa se non ho notato come ti sentivi...- Sentii il suo corpo spostarsi e afferrare il mio in un abbraccio. Rimasi stupito ma poi contraccambiai
- Non ti devi scusate Lew. Non so nemmeno perchè ti sto dicendo queste cose, ma so che di te mi posso fidare- mi confessò lui ancora con le lacrime agli occhi.
Ci sdraiammo sulla spiaggia e ci mettemmo a parlare fino all'alba.
- Mi sa che dovremmo andare, prima che ci scoprano...- suggerii io
- Mi sa che ci conviene- rispose Thomas ridendo.

Arrivato alla casa 7 entrai di soppiatto e mi stesi sul letto. Fortunatamente sembrava che tutti stessero ancora dormendo.
- Dove sei stato?- sentii la voce di Will sussurrarmi da sotto il mio letto.
- A fare una corsetta mattutina...- mentii io.
- So che mi stai mentendo, ma non indagherò- rispose lui. Passarono pochi secondi quando sentii i suoi respiri pesanti. Si era rimesso a dormire. Mi dispiaceva mentirgli, ma non volevo raccontare quello che mi aveva
confidato Thomas.

Il giorno successivo fu del tutto normale. Seguii le lezioni al mattino mentre il pomeriggio mi allenai con Thomas, prima con la spada (Chirone, infatti mi suggerii di non trascurare quest'ultima poichè gli scontri ravvicinati, per noi figli di Apollo, sono sempre stati il nostro tallone di Achille, perchè tendiamo ad allenarci più con l'arco), e poi con i nostri poteri. Inutile dire che, nonostante fu la seconda volta con una spada in mano, per Thomas fu facile sconfiggermi più e più volte.
La giornata passò in fretta senza avvenimenti importanti. Tutto era calmo, forse troppo per essere in un campo di semidei.

Il giorno dopo mi svegliai ansioso di sapere come sarebbe andato l'incontro con Emma, cosa mi avrebbe detto?  Fu quella la domanda che mi feci tutta la mattinata. Dopo pranzo raggiunsi Chirone alla casa grande. Lo trovai seduto in una specie di soggiorno.
- Buongiorno Lewis, cosa ci fai qui?- mi chiese appena mi vide. Sembrava preoccupato per qualche motivo.
- Dovrei chiedere un permesso per uscire dal campo- risposi io.
- Non se ne parla nemmeno- rispose lui. Non capivo, non lo avevo mai visto così. Si era sempre mostrato disponibile e gentile con me. C'era sicuramente qualcosa che mi stava nascondendo...
- Ma perché? Devo vedere un'amica, è importante...
- Lewis, ho detto di no. Stanno succedendo cose strane al campo. Probabilmente non te ne sei accorto perchè ho preferito non far preoccupare i campisti... Sempre più semidei stanno scomparendo dal campo. Abbiamo avuto lo stesso problema questo inverno, ma grazie ad Apollo, tuo padre, si è risolto- spiegò - Questa volta è diverso, c'è qualcuno dietro a questi rapimenti... Abbiamo già mandato qualche squadra a fare delle ricerche, ma nessun risultato. Quindi te lo ripeto, non posso darti il permesso di uscire dal campo- concluse.
Rimasi senza parole. Adesso capivo di cosa parlavano i miei fratelli quando non c'ero e capivo quella sensazione di calma apparente che si respirava al campo. Sapevo di essere l'ultimo arrivato e di non poter far nulla per aiutare Chirone, quindi mi limitai a tornare nella casa 7.

Trovai Will seduto sul suo letto immerso nei suoi pensieri tanto da non sentirmi minimamente entrare.
- Ehi- lo salutai. Lui quasi sobbalzò per lo spavento.
- Ciao. Scusa stavo pensando...- rispose lui.
- Lo so cosa sta succedendo. Il fatto dei rapimenti. Pensi sia collegato a tuo...- notando l'errore mi corressi -... a nostro padre?- chiesi sedendomi di fianco a lui
- No, non penso. Scusa se non te ne ho parlato prima, ma preferivo che ti godessi questi giorni al campo. Per quanto sei qui da qualche settimana, ancora non hai avuto il tempo di abituartici- mi spiegò lui
- Non ti preoccupare, capisco-
Rimanemmo seduti per un pò, dopodichè gli feci una domanda.
- Senti, ti ricordi che avevo quell'appuntamento con Emma... a quanto pare Chirone non mi vuole dare il permesso di uscire e lo capisco. Non voglio chiederti di fare un altro viaggio nell'ombra... ma sai come posso mandargli un messaggio per digli che non potrò esserci?
- Mmmh, fammi pensare. Noi al campo avevamo i messaggi Iride per contattarci anche a miglia di distanza. Purtroppo adesso sono fuori funzione...- mi spiegò. Rimase in silenzio per molto. Alla fine disse - Non ne ho idea Lew, mi dispiace- Si alzò e uscì.

Non potei far altro che aspettare.
Ormai Emma mi doveva star aspettando da più di un'ora quando sentii confusione fuori dalla casa. Uscii e cercai di capire cosa stesse succedendo.
- C'è stato un attacco vicino al campo ed è arrivato un semidio ferito- mi rispose un ragazzo.
Corsi verso l'albero di Talia non sapendo cosa aspettarmi. Vidi una ragazza a terra e quando fui più vicino la riconobbi.
Si trattava di Emma... questo poteva significare solo una cosa. Anche lei era una semidea.

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