New York/Chile

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Hero's POV

"Il video è stato già condiviso molte volte sui social...le fan sono in delirio." annuncia il giornalista che terrà la mia intervista. "Allora... incomiciamo. Cosa puoi dirmi sull'accaduto?"

Siamo in una sala riunioni. Il tipo che ho di fronte sembra sapere cosa fare anche se non sembra avere più di trent'anni. 

"Nulla che non si sia già visto nelle riprese..." inizio tranquillo sotto lo sguardo attento di Jamie. "Quell'uomo ha preso il braccio della mia collega in malo modo e senza il suo permesso, quando l'hanno invitato a lasciarla andare non l'ha fatto e la sicurezza ha reagito di conseguenza."

"Reagito di conseguenza? Gli ha spaccato il naso..." dice sarcastico il giornalista prendendo degli appunti mentre il registratore è ancora acceso. 

Io gli avrei fatto di peggio.

"Qual è il suo rapporto con la violenza? Crede che sia necessaria?" aggiunge vedendo la mia faccia perplessa e contrariata. 

"In alcuni casi si... e in questo caso lo era decisamente." Rispondo senza pensarci due volte. "Anche se non sono un tipo violento, quel ragazzo aveva un coltellino... se era un tipo a posto di certo non l'avrebbe portato con se."

"Mmmh... molto bene... ora... i social come potrai immaginare sono impazziti e le vostre fan hanno bisogno di risposte... qual è il suo coinvolgimento personale con la signorina Langford? In alcuni video si vede chiaramente che ha strattonato la sua sicurezza pur di raggiungerla."

Bingo. Jamie aveva previsto questa domanda perciò sono preparato.

"Siamo colleghi e ancor prima siamo amici." Mento cercando di essere il più convincente possibile. "Avrei fatto la stessa identica cosa per qualunque altra ragazza... Sono stato educato dai miei genitori secondo dei validi principi ed è inammissibile per me vedere una donna che viene spaventata a morte da un uomo che la sta toccando senza il suo esplicito permesso."

"Molto bene... tempo di tornare in redazione e pubblicherò l'articolo online... datemi un paio di ore." Annuncia risoluto prima di alzarsi dalla sua poltrona e stringermi la mano. "Lei come sta?"

"Meglio... ancora scossa ma sta bene." Rivelo tranquillo. "Le chiede scusa di non aver potuto rilasciare nessuna dichiarazione ma..."

"Nessun problema. Godetevi il resto del tour... "



Quando torno in camera di Josephine e apro la porta sento la voce familiare di Katherine ed Elisabeth in video chiamata.

"Jo sicura di stare bene?"

"Kat sto benissimo davvero." Dice tentando di rassicurarle ma si sente dalla voce spezzata che c'è qualcosa che non va.

Avanzo nel corridoio, ma resto li fermo visto che non voglio inserirmi in questa chiamata cosi personale. Ma quando mi vede li fermo mi fa cenno di avvicinarmi cosi che possa prendere posto dietro di lei sul bordo del letto.

"Elisabeth, Katherine..." saluto educato palesando la mia presenza.

"Oh Hero caro.." dice Elisabeth visibilmente scossa. "Meno male che ci sei tu con lei."

"Mamma..." la richiama Jo severa. "Sto bene va tutto bene."

"Un pazzo ti stava per aggredire non va tutto bene." Puntualizza Katherine furiosa. "Senti sono a Toronto posso essere a New York domani mattina."

"Kat non ce ne bisogno... davvero. Sto bene, ho solo bisogno di dormire un po' e..."

Sta tremando. Quel coglione l'ha cosi spaventata che trema ancora come una foglia.

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