Prologue.

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Sono la numero 24.
E sono l'ultima.
Ho paura.
Ho scelto di vendermi perché non ho un soldo,anche se ho 16 anni vivo da sola.
I miei sono morti in un incidente stradale qualche mese fa,ed ora io sono sola.
Non ho nessuno.
Non sono neanche maggiorenne per trovare un lavoro.
Quindi sono venuta qui al "Golden Pool" per vendermi ad un uomo che potrà usarmi ad ogni suo scopo sessuale per un tot di tempo.
"Arabella Parker."annuncia il giudice della gara.
"16 anni,bellissima ragazza dai capelli rosso fuoco ed occhi verdi come lo smeraldo.
Un corpo da paura,seno prosperoso e lato b pieno,gambe magre e ventre piatto.
Talenti: sa suonare il pianoforte e cantare.
Hobby: praticava danza.
Ha scelto di essere qui per soldi e situazioni familiari poco stabili,a voi la scelta signori."
Tre uomini si fecero avanti a me,tutti vestiti di nero.
Mi portarono davanti ad una porta bianca ed entrai dentro.
Davanti a me c'era un grande tavolo di legno scuro coperto da una tovaglia rossa in velluto.
Seduti al didietro della tavola c'erano 12 uomini tutti sulla trentina.
Uno ad uno si alzò per guardarmi più da vicino e ognuno mi sorrise prima di andarsene a sedere di nuovo.
10 uomini si alzarono e se ne andarono dalla stanza dandomi l'idea di non aver scelto me.
Stavo per andarmene ma mi ricordai che erano rimasti solo altri due uomini.
Uno avrà avuto massimo 35 anni,capelli biondo platino e molto,molto alto.
L'altro sui 30 massimo aveva i capelli marroni e degli occhi color ghiaccio.
Davvero affascinante.
Mi scrutarono a lungo fino a quando il biondo si alzò e se ne andò lasciandomi con l'uomo affascinante.
"Bene sembra che abbiamo un vincitore,signor Tomlinson,Arabella Parker sarà sua per un totale di 3 anni.Il contratto non si può annullare,quindi adesso lasciare o prendere signore?"
"Prendo."disse con voce sicura e ferma.
Ha una voce acuta per essere un uomo della sua età.
"Bene,potete andare buon mantenimento."ci liquidò gentilmente il giudice.
Uscii dalla stanza seguita dall'uomo.
Mi prese per mano e mi portò fuori da quell'inferno e arrivammo di fronte alla sua macchina.
Mi aprì la portiera del passeggero delicatamente per poi aiutarmi a salire sulla sua alta macchina nera.
"Grazie."ringraziai sorridendo e abbassando lo sguardo arrossendo.
"Prego dolcezza."mi sorrise.
Entrò in macchina anche lui ed accese la radio prima di mettere in moto l'auto.
Partì una canzone degli Arctic Monkeys. 'Arabella'.
La mia canzone preferita.
"Le piacciono gli Arctic Monkeys signore?"chiesi.
"Si,ma non darmi del lei e non chiamarmi signore."
"Ok ma non so qual'è il tuo nome."
"Il mio nome è Louis,ma tu puoi chiamarmi papino."mi sorrise.

I'm your Daddy. [l.t]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora