1. La mia vita.

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21/05 Ore: 6:30.

"Katie alza il culo dal letto! Tutte le mattine la stessa storia! Se non ti alzi perdi la corriera e io la giustificazione non te la firmo" mamma, mamma, le tue minacce non fanno più effetto da quando avevo otto anni.

Scendo dal mio letto, adagiando i piedi sul pavimento freddo e mentre mi precipito in bagno mi soffermo a guardare il mio riflesso nello specchio: vedo me, o almeno la me che vedono gli altri, non quella che vedo io. Tutti riescono a vedere solo la Katie Stuart che frequenta la quinta superiore. Non ho molte amiche perché vengo considerata la secchiona, l'asociale. Ma io i miei compagni non li capisco e considero, si stanno rovinando la vita... fumano, bevono e della scuola se ne fregano. E loro vedono la ragazza di diciotto anni con capelli lunghi biondo cenere e occhi verdi, occhi che potrebbero sprigionare una luce che accenderebbe i cuori, ma sono spenti. La ragazza non magrissima ma neanche grassa, l'adolescente.

"Katie muoviti!" di nuovo mia madre. Lei in confronto agli altri tiene a me e al fatto che io mi diplomi con ottimi voti per poi andare a frequentare la facoltà di medicina. Lei vuole così per me poiché alla mia età non poteva avere quello che ho io ora. E in quanto alla scelta dela facoltà... un motivo c'è ma è troppo doloroso.

"Mamma hai preparato la colazione?" le chiedo dalla stanza accanto alla sua. "Sono tornata a letto, oggi non lavoro."Ecco, dovevo aspettarmelo.
"Ma sono le 6:55, come faccio? Ho la corriera alle 7:10!" le urlo. Nessuna risposta.

Mi vesto in tutta fretta, indossando una felpa dentro la quale riuscirei a stare tre volte, grigia, un paio di jeans skinny e le mie Vans porta fortuna rosse. Acchiappo lo zaino e corro fuori di casa, ho deciso che mangerò una di quelle "gustosissime" brioche del distributore fuori dall'aula della mia classe.

È arrivata la corriera, strapiena come tutte le mattine. Appena salgo vengo schiacciata dalla marea di gente che si trova al suo interno. Fortunatamente non c'è ancora caldo altrimenti sarebbe ancora peggio siccome sarebbero tutti sudati.

Arrivata a scuola prendo la mia brioche ed entro in classe. La prof non c'è, ancora meglio, cosi posso mangiare in santa pace. Dopo dieci minuti entra in aula l'insegnante.

"Buongiorno" la salutiamo " Bene ragazzi, ora cambiamo i posti."

Almeno ogni mese ci dice così e ques era gia successo, perfetto, vuol dire che sta diventando ancora più insopportabile. E per di più poco prima dell'esame. Fino ad ora seduto di fianco a me c'è il mio ex fidanzato, Ronald Gahan.

Mi ha lasciata l'anno scorso per una ragazza che era arrivata da poco, una bionda, con il sedere enorme. Le ha chiesto di mettersi insieme una settimana dopo il suo arrivo. Ormai non ci parliamo più. Le mie uniche due amiche, Chelsea e Kerry, sono sedute in ultima fila.

Prof: "Stuart, ultima fila di fianco a Jones"

Oh perfetto, devo sedermi vicino a quel... quel... ribrezzo è l'unica parola adatta.

Ascolto distrattamente la lezione di inglese, ma va cosi anche per le altre cinque. Suona l'ultima campanella, ci catapultiamo tutti fuori dalla classe e dalla scuola per poi salire sulla nostra unica via di scampo da quel posto.

Una volta arrivata a casa, mi preparo un piatto di pasta da sola. Mia mamma è nella tavernetta al piano di sotto. Non è più una tavernetta in realtà, lei la ha traformata in una palestra.

Mi infilo le cuffiette e cerco di rilassarmi... ma non dura a lungo. Salgo in camera mia e incomincio questo infinito pomeriggio di compiti. Dopo poco mi lascio distrarre dalla stupenda giornata che c'è al di lá di quella lastra di vetro. Apro la finestra e lascio che l'aria di un'estate che sta per arrivare mi scompigli i capelli.

Spazio autrice:
DEVO METTERE ASSOLUTAMENTE A POSTO QUESTA MERDINA CHE HO SCRITTO PRIMA O POI. FA VERAMENTE CAGAR. Grazie ragazze se siete arrivate anche solo fino a qui. Perchè per me è importante.
☆→★

Lui ha cambiato tutto (suspended)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora