10. Conoscersi.

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Entro.

"Ed, ci sei?" nessuna risposta. "Ed?". La porta dell'entrata principale era socchiusa e io sono entrata senza suonare il campanello o bussare, forse era meglio mettere in atto almeno una di queste due opzioni, prima. "Ed?" comincio a preoccuparmi, mi aveva detto di venire a casa sua ma lui non sembra essere presente. Che gli sia successo qualcosa? Sto girovagando per casa sua quando sento un rumore che mi fa gelare il sangue nelle vene, sembrava quello dell'acciaio sul pavimento. Mi immobilizzo cercando di non farmi sentire da chi c'è in casa, nel caso che ci sia qualcuno. Il battitto accellera e il respiro mi tradisce, mi esce dalla bocca un soffio d'aria pesante che sembra fare un rumore immenso alle mie orecchie. Nella mia testa si stanno formando migliaia di idee e motivazioni rispetto a quello che sta succendendo, ma non riesco a formularne una sensata perchè sento un altro rumore, adesso più vicino, che mi fa temere il peggio e girarmi di scatto. La mia mano urta qualcosa procurandomi un grande dolore al dito indice e un urlo che cerco di smorzare ma senza successo. Sono nella camera di Ed, ho paura. Dei passi si avvicinano e mano a mano che aumenta il rumore mi rannicchio sempre di più di fianco al letto. Non può essere. "Katie" il mio nome sussurrato, questo non va bene, no non va bene. "Katie, dove sei Katie?" Tutto a un tratto un corpo si butta sul setto facendomi sobbalzare, ho il cuore in gola e le lacrime al bordo degli occhi.

"Ciao Katie! Piaciuta la sopresa?" "Ed" " Si cara?" "Sei uno stronzo" una risata riesce a riscuotere i nostri corpi e a farci stare in sintonia, non so come ma mi sembra conoscere Ed da sempre. Riesce a far uscire il mio lato migliore, ma non è la persona che potrebbe rimediare alla mia solitudine e alla mia capacità di essere invisibile al mondo almeno per adesso. "Ed, come mai mi hai fatto venire qui?" "Volevo parlarti... insomma volevo parlare con te per fare in modo che ci conoscessimo meglio... sai com'è ci siamo visti qualche volta... ma in fondo non sappiamo niente di noi... cioè io non so niente a proposito di te e viceversa... quindi volevo par-" "Ed tranquillo! Sembra che stai confessando un crimine! Sono disposta a conversare, se è questo quello che vuoi, o almeno quello che ho capito. Giusto?" "Si Katie io voglio solo parlare un po' per passare il tempo e conoscersi me-" "Ed avevo capito".

Sul divano, con una tazza di cioccolata e marshmellow, come la prima volta che sono venuta qui, stiamo parlando. "Quindi Katie, se posso, tu tenevi davvero molto a tuo papà" "No, tengo molto a lui. Non mi ha lasciata davvero, è sempre qui con me" dico indicando il mio cuore, Ed sembra addolcirsi e mi guarda con uno sguardo comprensivo. "Ed, ma qui non ho mai visto la tua famiglia... vivi da solo?" "Si.." "Ah e la tua famiglia?" " L'ho lasciata l'anno scorso, mi ero stancato di sentirmi ripetere in continuazione che il mio sogno non è realizzabile, quindi ho deciso che per portarlo avanti dovevo liberarmi di quel carico di negatività. E a quanto pare non si sono opposti, ed eccomi qui! Sono in una casa discografica con Pharrel Williams e Damien RIce, mentre registro con loro! Non ti sembra fantastico? Domani avrò un concerto al Wembley Stadium di Londra a dopodomani al Madison Square Garden!". Quindi era questo il suo sogno, diventare famoso per la sua musica. Il suo tono all'inizio era dolce, ma mano a mano che andava avanti il discorso diventava sempre più duro e sarcastico, inoltre aveva distolto lo sguardo dai miei occhi, dove aveva guardato fino a poco fa mentre parlavamo. Sembra accorgersene "Scusami Katie, se mi sono rivolto così a te, ma mi sono lasciato trasportare dalla mia rabbia e.. scusa" " Tranquillo, non avere paura a dire quello che pensi". In realtà non credevo che prendesse così sul serio la storia della chitarra e delle canzoni, ma a quanto pare lo è. Pensavo che per lui fosse solo un passatempo come per me, ma mi sono sbagliata. " Se questo è il tuo sogno prima o poi riuscirai a realizzarlo... tutto è possibile tranne andare a Hogwarts, a quanto pare" " Si, forse hai ragione... ma, aspetta Hogwarts? é questo il tuo sogno? Andare a Hogwarts?" una sonora risata esce dalla sua bocca, contagiandomi. "Ehi è una cosa seria... non sai quanto ci sono rimasta male quando ho realizzato che è tutta una storia inventata e che a undici anni non mi sarebbe mai arrivata la lettera..." abbassai lo sguardo, avevo davvero pianto a undici anni quando non mi arrivò la lettera, tuttavia ora mi sembra solo una storia da ridere, quella che ho raccontato a Ed. "Signora Potter, su il morale, lei è qui con un cantante internazionale, non se ne rende conto?" scoppiamo a ridere come pazzi, aveva imitato il tono di voce della McGranitt e ci era riuscito anche bene! "Ma Ed, ti rendi conto che non si siamo neanche detti quanti anni abbiamo?" "Hai ragione.. abbiamo parlato di cose ben più importanti e profonde e non ci siamo neanche presentati a modo! Allora vediamo di rimediare... Salve, mi chiamo Edward Christopher Sheeran, nato a Halifax il 17 febbraio 1991 e tutt'ora avente 21 anni" "Salve mi chiamo Katie Stuart, nata a Framlingham il 3 maggio 1994 e tutt'ora avente 18 anni" "Non mi avevi detto che ha appena compiuto gli anni! AUGURI!" "Non ci eravamo detti tante cose, Ed".

ED'S POV

No, non posso averle detto tutto. Tutto del mio sogno. Non lo ho mai detto a nessuno, nemmeno a Luke, ma con lei non me ne sono neanche reso conto che lo stavo dicendo. Forse ero troppo distratto dalla frustrazione e dall'ira o forse.. non so.

Ho deciso, tanto ormai lo sa. Corro di sopra mentre sento Katie che mi chiede dove io stia andando, ma non ci faccio caso. Acchiappo la chitarra e mi catapulto sul divano. "Ed cosa...?" ma io non l'ascolto e comincio a far scorrere le mie dita sulle corde, intonando la canzone che ho completato grazie a lei. -This- ecco come si chiama. Mi guarda in un modo strano quando finisco di cantare e suonare. "è.. è.." " Lo so non e il mas-" "è stupenda".

La prima volte che è venuta a casa mia e ha visto la mia chitarra mi supplicò di suonarle qualcosa, ma non lo feci. Perchè? Perchè avevo paura di un giudizio, come ho già detto. Le case discografiche mi hanno sempre criticato e avevo paura che succedesse anche con lei, ma ora ho capito, con lei non posso tenere segreti.

Lui ha cambiato tutto (suspended)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora