Capitolo 36.

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"Voglio tornare a dormire."

Alex sbuffò stringendo il cuscino tra le braccia. Jet l'aveva svegliato per incontrare Artym, ma lui proprio non voleva. Il suo letto era troppo caldo e accogliente per essere lasciato così.

Lo ospitava tutte le sere, dandogli comodità e riposo, chi era lui per tradirlo? Nessuno, quindi era giusto restare lì, senza alzarsi.

"Dai alzati, Artym ci aspetta."

Si sedette al suo fianco, spostandogli i capelli dalla fronte. Si erano ripromessi di riposare, ma erano finiti a fare le ore piccole ed entrambi erano esausti. Soprattutto Alex che cercava di muoversi il meno possibile per evitare il dolore.

Il rosso sbuffò, girandosi lentamente di pancia in giù, non potendo vietare ad alcune smorfie di essere visibili sul suo viso. Fortunatamente aveva un'alta soglia del dolore.

"Mi alzo solo perché odia i ritardi e non ho le forze di correre lontano da lui."

Jet rise a quelle parole, mentre il suo fidanzato si sedeva lentamente sul letto. Aveva dolore al sedere, alle gambe e alla schiena. Perché non si era messo a dormire dopo il primo round? E Jet non poteva dire di stare meglio.

Si alzò lentamente dal letto, camminando verso il bagno. Zoppicava e a quel punto pensò solo una cosa: avrebbe dovuto nascondere la cosa ad Artym o sarebbe stato deriso per mesi interi.

Jet rimase steso a guardarlo, ridendo vedendo le sue condizioni. Ora si lamentava per il dolore quando ieri non voleva lasciarlo andare.

Si alzò dal letto, andando ad aprire la busta che aveva poggiato sul tavolo. Si era svegliato presto, per cui era andato a comprare la colazione per entrambi. Svuotò la busta, poggiando tutto ciò che aveva comprato sul tavolo, sedendosi subito dopo. Avevano ancora un quarto d'ora circa per mangiare, per cui poteva mangiare con calma mentre aspettava.

°

"Sento la musica fin qui per quanto è alta."

Alex sbuffò camminando verso il club di ballo. Artym era riuscito ad occuparlo solo per se per varie ore, per cui era andato lì fin dalla mattina per provare.

Entrarono nella sala silenziosamente, per non disturbare l'amico. Era totalmente immerso nella danza che non aveva nemmeno notato il loro arrivo. O semplicemente li aveva ignorati.

Jet e Alex amavano guardarlo ballare, lo faceva da quando era un bambino, e abbracciava ogni tipo di danza. Era leggiadro, tranquillo, sembrava stesse facendo una semplice passeggiata anche nei passi più difficili. La musica gli scorreva nel sangue. Il suo stile preferito era il pop, ma non si era mai lamentato di nessuno tipo di musica.

Attraversarono la stanza, sedendosi sul tavolo lì presente. Veniva usato per le varie bibite e per i cibi che consumavano insieme dopo le prove.

La musica finì, il ballo pure e Artym si sedette per terra stanco, respirando pesantemente nel tentativo di riprendere fiato. Era completamente sudato e dalla sua faccia stanca faceva capire che stava provando da tempo.

"Oggi andiamo in qualche locale, vieni con noi?"

Alex gli fece quella domanda, aspettando un rifiuto. Sapeva che non sarebbe mai andato con loro, ma poteva sempre sperarci e provare.

Artym irò il viso verso di lui, alzandosi poi in piedi. Gli facevano male le gambe.

"Certo. Venitemi a prendere alla solita ora."

Se i due fidanzati avessero avuto una bibita molto probabilmente l'avrebbero completamente spuntata. Non si aspettavano un consenso.
Insomma, da quando accettava così di buon grado un'uscita del genere? Era più credibile Artym che non insultava nessuno per un'intera giornata e non un Artym che accettava di uscire.

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