Slàinte

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Disclaimer: Questa storia non è scritta a scopo di lucro. 
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte del loro universo sono di proprietà di J.K.Rowling.
Le seguenti immagini non mi appartengono e sono utilizzate a puro scopo illustrativo
Nessun copyright si intende violato.
Non concedo, in nessuna circostanza, l'autorizzazione a ripubblicare questa storia altrove, anche se creditata e anche con link all'originale su EFP.


–THE WILD ROVER–

 
CAPITOLO 2
 Slàinte

"Dovunque tu stia viaggiando con zingari o re
Il cielo d'Irlanda si muove con te."


Era come seguire le nuvole.
Draco camminava svelto, cambiava direzione di tanto in tanto. Dava tregua al passo, poi accelerava.
Harry talvolta lo osservava perdersi con lo sguardo tra le colline umide. L'oceano, quel giorno, sembrava tormentato come le sue labbra increspate all'ingiù.
Con il fiato pesante e le gote spruzzate dalla pioggia, Harry gli camminava di fianco lanciandogli sovente qualche occhiata e - qualora gli venisse la malsana idea di aprire bocca - si mordeva la lingua ricordandosi quanto il suo improvvisato compagno di viaggio fosse una spina nel fianco.
Meglio evitare di svegliare il can che dorme. O meglio, di far sfoderare alla Serpe la linguaccia biforcuta.
Viaggiarono a passo spedito per diverse miglia, assaliti dal manto blu dell'oceano a destra, dalle verdi distese a sinistra e con un tetto di nuvole grigie come coperta.
Solo qualche trattore disturbava il loro camminare di tanto in tanto, costringendoli a farsi da parte sulle strade strette.

Harry aveva dovuto improvvisare un Incantesimo Idrorepellente agli occhiali per potersi permettere una buona visuale, e la mantellina blu notte sembrava offrirgli un viaggio asciutto. Al contrario di Malfoy il quale, ad ogni folata di vento, sembrava perdere sempre più pezzi di ombrello e – per sillogismo – anche la già piuttosto vacillante pazienza.
Con i jeans bagnati sotto le ginocchia e le scarpe inzuppate d'acqua e fanghiglia, Draco sembrava però prediligere la salvaguardia della propria chitarra piuttosto che provvedere a proteggere se stesso.
Fu proprio quando il suo traballante riparo mostrò segni di evidente cedimento che egli scoppiò in borbottii sussurrati. Harry giurò di non aver mai sentito il nobile rampollo del casato Malfoy lasciarsi andare a imprecazioni tanto scurrili.

All'ennesima bestemmia rivolta ai fondatori di Hogwarts, Harry capì di non essere più disposto a farsi rovinare la quiete dalla voce petulante del suo vecchio rivale scolastico e, avvicinandosi a lui di soppiatto, gli puntò la bacchetta contro mormorando un flebile Reparo.
Draco, avvertendo l'ombrello farsi più stabile tra le proprie dita, arrestò il cammino e colse Potter ancora con la bacchetta in mano.
«Non ti avevo chiesto di aiutarmi!» Le dita gli divennero bianche per quanto strinse forte il manico dell'ombrello. «E poi, comunque, sta smettendo di piovere» concluse, indispettito.
Harry inarcò un gongolante sopracciglio. «Guarda un po', come avevo detto io» pronunciò con soddisfazione, decidendo saggiamente di tenersi il dito medio in tasca. E in bocca un infantile ma sempreverde “pappappero”.

Draco roteò talmente tanto gli occhi che, se solo fosse stato Moody, avrebbe potuto guardarsi alle spalle.
Ripresero a camminare a passo ancor più spedito, approfittando di quella tregua meteorologica per liberarsi dagli impicci di vestiario.
«Sai che dire grazie non è un crimine contro l'umanità?» lo redarguì Harry, non appena Draco appese l'ombrellino ai cordoni del proprio Quechua.
Draco non si voltò nemmeno. «Ti dirò grazie quando finalmente ti deciderai a ignorarmi».

Harry scosse il capo. Cosa avrebbe potuto sperare, in fin dei conti? Era Malfoy. Una tigre ammaestrata avrebbe potuto dimostrarsi ben più mansueta di lui.
Ciò che lasciò Harry sorpreso – togliendo, naturalmente, tutto ciò a cui aveva assistito la sera precedente – era la completa assenza di insulti o scherni rivolti alla propria persona.
Un tempo Malfoy non avrebbe perso occasione di sfoderare superiorità nei suoi confronti, invece era solo... un insopportabile e intrattabile essere umano, con gli occhi stanchi, il volto smagrito e la tendenza a chiudersi a riccio ogni qualvolta gli si rivolgeva uno sguardo.
Niente spavalderia, niente presunzione, niente puzza sotto al naso, niente Malfoyismi.

The wild rover || 𝐷𝑟𝑎𝑟𝑟𝑦 || 𝓘𝓻𝓮𝓵𝓪𝓷𝓭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora