Disclaimer: Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte del loro universo sono di proprietà di J.K.Rowling.
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Non concedo, in nessuna circostanza, l'autorizzazione a ripubblicare questa storia altrove, anche se creditata e anche con link all'originale su EFP.–THE WILD ROVER–
CAPITOLO 8
The Irish Rovers
Non erano riusciti neanche ad arrivare in cima alle scale.
Si erano saltati addosso sui gradini che conducevano all'appartamento, divorandosi contro le pareti. Avevano persino scardinato un quadro; ci avrebbe pensato Harry l'indomani a ripararlo, con un incantesimo.
Non aveva resistito. Gli era saltato addosso subito dopo averlo guidato entro la soglia dell'ingresso. Draco, naturalmente, non aveva avuto nulla da ribattere. Si erano spalmati contro ogni superficie, faticando in modo quasi osceno a entrare dalla dannata porta dell'appartamento. Forse se Harry non avesse continuato a cercare di spogliare Draco ancor prima di entrare, avrebbero fatto meno fatica.
Non gli era mai accaduto di perdere il controllo in quel modo. Forse era proprio Draco il "problema". Forse c'era qualcosa di irrisolto tra loro, una tensione che andava ben oltre a quegli ultimi dieci giorni trascorsi lì a fare i vagabondi irlandesi.Una goffaggine mai vista. Harry non voleva abbandonare la bocca di Draco neanche per un secondo, ma al contempo stava bramando di sfilargli la camicia ancor prima che si togliesse la giacca. La tentazione di strappargli via tutto era fin troppo forte, quasi stesse scartando il suo primo regalo di Natale.
Draco rise contro la sua bocca, forse divertito dalla sua impazienza, poi si fece scivolare la giacca lungo le braccia e l'abbandonò sul pavimento.
«Sei un maniaco, Potter».
«Disse l'uomo con una Nimbus nei pantaloni» lo rimbeccò Harry, divorandogli il collo e scendendo fino alla clavicola. Una vistosa cicatrice si nascondeva dentro il colletto della camicia, una cicatrice che Harry stesso aveva inferto, ma quello non era il momento per i sensi di colpa.
Desiderò vedere anche le altre, solo per baciarle e leccarle. Eppure, non appena Draco si sbottonò la camicia e se la tolse, non furono esattamente le cicatrici a saltargli all'occhio. In quei giorni non si era mai scoperto le braccia.
Harry si interruppe. Non l'aveva mai visto da così vicino, il suo Marchio. Era terrificante.
«Vuoi... vuoi che me la rimetta?» domandò Draco, cupo. I suoi occhi si fecero più scuri, quasi come se traboccassero di quelle tenebre, dell'ombra in cui aveva vissuto quando era stato costretto a marchiarsi, a vivere una Guerra dalla parte degli assassini.
Ma Draco non era un assassino, non aveva mai ucciso nessuno. E quel Marchio, su di lui, non aveva alcun significato. Solo tanto dolore, tanto terrore che Harry avrebbe voluto che non avesse provato. Nient'altro.
«Non ci pensare neanche» gli rispose Harry, poi si gettò nuovamente sulle sue labbra. Non era neanche il momento di pensare al dolore, alla Guerra, a tutto ciò che avevano vissuto.
Quello era solo il momento di scoprirsi e conoscersi come mai si erano concessi. Di spogliarsi e lasciare tutti i vestiti a terra. Le scarpe, la maglia, i pantaloni. Il tutto senza smettere di divorarsi.Harry non aveva mai visto un uomo così bello. E, dopo che finalmente aveva accettato la propria bisessualità, ne aveva visti a sufficienza.
Nessuno era come quel dannatissimo Draco Malfoy. Con quelle gambe lunghe, la pelle bianca, il fisico asciutto e un'erezione classificabile come una delle sette meraviglie del mondo.
Davvero avevano passato sei anni a odiarsi e prendersi a pugni? Forse gli sarebbe bastato vederlo nudo prima, per cambiare idea. Sarebbe rimasto comunque un bastardo, ma un bastardo con un fondoschiena meraviglioso.
Impossibile darsi un contegno, di fronte a una visione così rasentante la perfezione. Impossibile, soprattutto quando l'intraprendenza di Draco lo lasciò con la bocca spalancata e la schiena inarcata tra le coperte.
Benedetto il Muffliato, o i vicini il giorno dopo avrebbero avuto da ridire. Quel dannato succhiava come un Dissennatore.
Glielo disse più e più volte quanto fosse bello. Quanto fosse incredibile. Draco e tutte le sue cicatrici, Draco e quegli occhi di ghiaccio che non aveva mai capito quanta meraviglia nascondessero. Quella bocca che in passato gli aveva riversato addosso solo insulti e ora lo baciava e lo mordeva e lo leccava.
E quel profumo di Iris.
Sentiva le sue mani dappertutto. Ed era adorabile quel suo modo di sospirare. Gliel'aveva mai detto qualcuno? Poco importava, lo fece Harry.
Draco era meglio, meglio di qualsiasi cosa si fosse mai immaginato. Avrebbe fatto l'amore con lui tutta la notte, ogni minuto, ogni secondo.
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The wild rover || 𝐷𝑟𝑎𝑟𝑟𝑦 || 𝓘𝓻𝓮𝓵𝓪𝓷𝓭
FanfictionA due anni dalla conclusione della Seconda Guerra Magica, Harry Potter decide di prendersi una pausa dalla vita frenetica dell'eroe. A sua insaputa troverà qualcuno che, come lui, sta fuggendo da un passato colmo di orrori. Un viaggio. Una strada. D...