Capitolo 3 - Eden

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La strada verso la bottega la feci in silenzio.

Penso alle 683 persone che tra le 3 di pomeriggio di ieri e le 3 del pomeriggio di oggi sono morte.

Bianca era andata via dopo la cerimonia senza una parola, e così feci anche io, con un dubbio che aleggiava nella mia testa: in futuro, questo giorno sarebbe stato ricordato come un giorno felice o uno dei peggiori della storia?

Purtroppo non conoscerò mai la risposta.

Sono circa le 4, la cerimonia è durata relativamente poco. Nonostante la piazza centrale sia a meno di 10 minuti dalla bottega e a meno di 15 da casa mia, sono già passati 45 minuti e ancora non ho comprato le uova.

Sto camminando a passo di bradipo.

A svegliarmi dai miei pensieri è Flix

"Signorina Wright, si ricordi di comprare le uova. Alle 4.30 ha la lezione virtuale di storia antica che terminerà alle 5.30. L'arrivo di sua madre è stimato alle 6.02"

Oddio.

La lezione. Me ne ero completamente dimenticata.

Non posso tardare quindi inizio a camminare più veloce e in 5 minuti sono alla bottega.

Non ci sono molti clienti, la maggior parte della popolazione preferisce comprare nei grandi supermercati, noi del quartiere però per le piccole spese settimanali veniamo sempre qui.

«Ciao Olivia» dico

Olivia è l'anziana signora proprietaria del negozio. È molto dolce e ci ha sempre aiutate quando ci serviva qualche etto di prosciutto o qualche bottiglia di latte in più di quanto consentito.

«Ciao cara, come va?» Mi chiede uscendo dal retro

«Abbastanza bene, tu?»

«Bene grazie, quanti ce ne sono stati oggi?»

Per un attimo mi passa per la mente il pensiero di mentirle, di dire che ce ne sono stati solo 250, per non turbarla.

Sarebbe inutile, questa sera comunicheranno il vero numero su tutti i canali, e anche se non vedesse il telegiornale, lo scoprirebbe comunque attraverso qualche altro cliente.

«683» dico a bassa voce.

Vedo il suo sorriso affievolirsi e gli occhi spegnersi.
Esattamente ciò che non volevo vedere.

«Cosa ti serve cara?» Mi chiede

«Le confezioni da 10 uova ci sono?» Chiedo riprendendomi dai miei sensi di colpa.

«No, sono state tolte dal mercato definitivamente ieri. Ora posso vendere massimo 4 uova a cliente. Quante te ne servivano?» Si è ripresa anche lei, è tornata ad avere la solita espressione dolce sul volto.

«Mmm, me ne servirebbero sei in realtà» dico incerta

Al che, dalle sole quattro uova sul bancone Olivia ne aggiunge due e si mette il dito sulla bocca per dire "non dovrei farlo, non dirlo a nessuno"

«Grazie mille Olivia» le sussurro.

Mi fa un sorriso con tutta la dolcezza esistente in questo universo e torna sul retro.

Esco dalla bottega e mi avvio verso casa con un'unica certezza, il cibo stava seriamente diminuendo.

**********

Arrivo a casa giusto in tempo per la lezione.

Storia antica è forse la mia materia preferita, anche se a molti non piace. Ogni volta i miei compagni fanno commenti tipo "perché studiarle, ormai sono cose passate"

Impara dalla storia o la storia sarai costretto a ripetere.

Questo proverbio è valido oggi più che mai.

Appena inserito il codice della lezione un'ologramma della mia professoressa si forma nella mia camera.

Non facciamo sempre lezione così.

La mattina siamo a scuola. Materialmente, intendo.

Due pomeriggi, invece, abbiamo due lezioni virtuali che variano di volta in volta.

La stessa routine, da lunedì a sabato.

«Buongiorno ragazzi, vi prego di prendere il quaderno e una penna per gli appunti nel caso non l'aveste ancora fatto»

Lei può vederci, davanti a lei si staglia un ologramma di me e gli altri otto miei compagni. Non c'è modo di distrarsi.

«Signor Davis, gli ricordo che settimana prossima abbiamo un test, e dubito fortemente che lei possa passarlo se non prende appunti»

«Cominciamo» dice alla fine.

«Durante l'anno 2802 ab urbe condita, che sarebbe il 2049 nel calendario gregoriano iniziò la più grande guerra della storia, le potenze mondiali erano divise in Fratellanza, Intesa e Alleanza. Nella Fratellanza facevano parte gli Stati Uniti d'America, dei paesi europei come Inghilterra e Italia, e il Giappone. Questi si contrapposero per primi contro l'Alleanza, comprendente Francia, Germania, Spagna e i paesi del Sud America come Perù e Brasile. Iniziarono a sperimentare le testate nucleari nonostante quel genere di armi fosse stato ufficialmente reso inutilizzabile e altamente illegale 4 anni prima. Il colpo di grazia arrivo quando una testata americana colpì il suolo francese. A quel punto l'Alleanza dichiarò guerra alla Fratellanza. Iniziò quella che viene definita una guerra nucleare. Nel momento in cui la Fratellanza era in procinto di vincere, l'Intesa scese in campo, formata da Russia, Cina, India, tutti i paesi del nord Africa e Corea del Nord. Queste si contrapposero sia all'Alleanza che alla Fratellanza. Le più grandi città come New York, Washington, Berlino, Londra, Mosca e Milano vennero completamente distrutte. Questa guerra aiuto notevolmente il Big Rip, il terreno colpito dalle bombe era invivibile per colpa delle radiazioni. Le temperature si alzarono e malattie mai viste iniziarono a dilagare in tutto il mondo. La popolazione venne decimata. Da una stima di 12 miliardi di abitanti si arrivo ad averne a mala pena 4 miliardi. Due anni dopo successe quello che tutti chiamiamo oggi Big Rip, le potenze mondiali iniziarono a cadere, il cibo era ormai quasi inesistente ed era notevolmente difficile trovare acqua. Così, dei cittadini appartenenti alla terra precedentemente chiamata Islanda fondarono New Florence. Da una popolazione di 60 milioni di abitanti nacque la città che oggi conosciamo. Mentre il resto del pianeta rimase arido, secco e caldo.»

Mi faceva seriamente male la mano, non avevo fatto altro che prendere appunti il più velocemente possibile per tutto il tempo.

Grazie a non so che divinità, la lezione finisce prima del previsto. Ora ho 50 minuti prima che arrivi mia madre.

Giusto il tempo di mettere via il quaderno e Flix squilla

"Chiamata in arrivo da: Bianca cuore bianco, maiale, naso del maiale" mi scappa una risata ogni volta che sento il suo nome sul Flix

«Rispondi e metti vivavoce» dico mentre metto a posto i quaderni

«Eden ci sei?» Ecco Bianca

«Si, dimmi»

«Sei libera tra...» fa una pausa

«Sei libera ora? Sono praticamente sotto casa sua. Andiamo al centro commerciale al palazzo ExtraLife?»

«Si sono libera ma entro un ora devo essere a casa, arriva mia madre» tolgo il vivavoce e metto Flix all'orecchio

«Perfetto allora, muoviti ti aspetto qui sotto»

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