°Sentimenti💜°

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Ciao a tutti care e cari, che seguite e recensite le mie storie, queste note non le metto alla fine perché questo capitolo contiene SMUT, quindi volevo avvertirvi prima, se semplicemente non vi va di leggerlo, potete farlo senza problemi, non contiene parti "importanti" riguardanti la trama della storia.

Grazie ancora per tutte le belle parole che spendete per me, mi rendete fiera del mio lavoro. Ogni volta mi sento come DG che vede Alex 😂❤️

Passò qualche giorno dal discorso alla tomba di Kuchel, alla partenza

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Passò qualche giorno dal discorso alla tomba di Kuchel, alla partenza. Cosa il mio cervello stesse macchinando, non lo sapevo bene neppure io, tutte le emozioni contrastanti, le paure, i timori di un futuro incerto erano svanite nel nulla non appena mi ero realmente accorto di chi avessi accanto.

Levi non smise neanche per un attimo di allenarsi, se quello realmente faceva, lo notavo dal suo viso, quando la sera rientrava che le sue occhiaie si rivelavano sempre più profonde giorno dopo giorno. Dormiva la notte? Mangiava adeguatamente? Erano domande che mi ponevo regolarmente, l'ansia e la preoccupazione che mi assaliva in certi momenti erano così forti da farmi provare quasi una sensazione di soffocamento.

Oltre a tutte quelle preoccupazioni in me cresceva anche qualcos'altro a cui non sapevo dare un nome, o forse lo sapevo ma non avevo il coraggio di affrontarlo a testa alta, tutti i baci che c'erano stati, il suo cambiamento repentino, passato dall'odio più profondo all'affetto, se così si poteva definire, cos'erano quelle emozioni che non mi faceva riposare la notte, che mi facevano palpitare il cuore, logorandomi corpo e anima?

Non riuscivo ad ottenere risposta a quella continua domanda, le mie conoscenze da quel lato, erano troppo poco "approfondite", avevo presto compreso che non vi era un libro nel quale potessi leggere e imparare come comportarsi in questi casi, semplicemente dovevi fidarti ciecamente del tuo istinto, prenderlo come una sfida e affrontarlo senza timori ne riguardi, era un circolo vizioso da cui non si poteva sfuggire e che richiedeva sempre più attenzione e che sfortunatamente o per fortuna, mi stava inglobando a se senza lasciarmi via di scampo.

La sera sembrava non arrivare mai, il tempo scorreva fin troppo lento in quelle quattro mura, attendevo la sera solo per vedere Levi varcare la soglia della porta della mia camera, lo sguardo fiero come sempre, il sorriso appena accennato sul volto, si sedeva su una delle sedie e parlavamo del più e del meno, gli raccontavo delle giornate noiose trascorse in quelle quattro mura, di quanto il fatto di non essere tornato sirena mi destabilizzasse e preoccupasse, di quanto mi mancassero mia madre, i miei amici, Atlantia, che se solo l'avesse vista si sarebbe innamorato anch'esso di cotanta bellezza.

Gli raccontai delle infinite distese di barriere coralline, dei pesci dai mille colori che ti nuotavano tra i piedi e che se li disturbavi, ti davano certi pizzicotti che facevano un male cane.

Gli raccontai della mia infanzia, di quando scoprì della biblioteca e del mondo emerso, della prima volta che uscì dall'acqua e che lo conobbi. Voltai lo sguardo imbarazzato non appena mi resi conto di quello che avevo detto.

Atlantia [ErenxLevi]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora