Step Bro

597 9 100
                                    

ispirato ad una storia falsa

Courtney's pov
<Ormai mio padre è morto da cinque anni e mia madre ha deciso di risposarsi dopo tanto tempo. Sto aspettando che il nuovo compagno venga da noi, verrà oggi, tra poco. Meglio che vada!> dissi per poi salutare Bridgette, Gwen e Heather e correre a casa.

Corsi più veloce che potevo ed arrivai a casa alle 17.58, in tempo direi.
<Court! Sei arrivata! Wiliam è quasi arrivato> mi disse mia madre sistemandosi il vestito.
L'idea che si facesse bella per un uomo che non fosse mio padre mi faceva male ma dovevo accettarlo.

Aspettai con lei in cucina e poi sentimmo il campanello. Non avevo mai visto Wiliam, ero curiosa di vedere che tipo avesse scelto mia madre.

Aprì la porta e abbracciò l'uomo. Non male. Capelli neri, occhi marroni, sembrava simpatico. Si diedero un bacio in bocca e trattenni il vomito.
<Scusate, bello spettacolo, ma a me servirebbe con urgenza il bagno, devo vomitare>
Sentii una voce provenire da dietro a Wiliam, mi sporsi per vedere chi ci fosse e vidi un ragazzo farsi spazio tra i due baciatori.

Appena mi vide cambiò espressione, da schifata divenne scocciata.
<Fammi indovinare papà, Charlotte ha una figlia? Cos'altro dovrò scoprire solo oggi?> chiese al padre che continuava a non ascoltarlo.
<Che pa*le, solo la sorella ci mancava> lo sentii poi commentare.
<Bellezza, mi porti in camera mia?> domandò masticando una gomma da masticare.

<Camera tua? Noi abbiamo solo due camere, dormirai sul divano> dissi io guardandolo sorpresa.
<Court... Camera tua è grande abbastanza, prometto che troveremo una soluzione> disse mia madre.
<Ma mamma!>
<Niente ma, sentita la mamma?> disse lui guardandomi come se avesse vinto il campionato.

Andai verso camera mia e lui mi seguì.
<Bene, quello è il mio letto. Spero che ti daranno almeno un materasso o magari ci faranno anche dormire insieme!?> sbraitai guardando il mio nuovo coinquilino.
<Ma magari, a me non dispiacerebbe> disse beccandosi un bel calcio nei gioielli da parte mia.
<Prendilo come regalo di benvenuto> dissi sorridendogli falsamente e uscendo dalla camera insultando tutti mentalmente.

Duncan's pov
Mi faceva schifo. Mi faceva schifo quella casa, mi faceva schifo la compagna di mio padre, mi faceva schifo la figlia. Era insopportabile e avrei dovuto conviverci? Ma andatevene tutti a fanc*lo.

Avrei potuto sistemare le mie valigie o avrei potuto dare fastidio alla mia nuova sorellastra. Ovviamente, scelsi la seconda.

Scesi al piano di sotto e andai da Charlotte.
<Salve, potrebbe chiedere a sua figlia di aiutarmi a disfare le valigie? Sa, voi donne siete più brave> dissi con un'aria tanto persuasiva che subito urlò il nome della figlia per chiamarla.

La ragazzina venne subito sbuffando e si mise davanti a noi guardandomi malissimo.
<Perché non aiuti Duncan a disfare le valigie?> chiese gentilmente la signora.
<Ma te lo sogni> disse andandosene.
<Ti puoi scordare la mattinata con Bridgette!> urlò Charlotte, facendola tornare.
<Andiamo troglodita> disse guardandomi con tanto odio.

La seguii e mi misi comodo sul letto guardandola disfare le mie valigie.
Continuavo a deriderla perché era stata ricattata dalla madre e all'improvviso si alzò furiosa. Mi si mise davanti e si decise a urlarmi qualcosa.

<Senti, tu non mi piaci, io non ti piaccio ma dobbiamo convivere quindi, che ti piaccia o no, qui a comandare sono io, capito?>

<Bene, hai avuto i tuoi cinque minuti. Ora ti spiego la situazione> dissi alzandomi e mettendomi davanti a lei, <Io sono il ragazzo, il fratello, quello forte>
Mentre lo dicevo mi prese un braccio e me lo girò, mi guardò poi inarcando un sopracciglio e mi lasciò il braccio.

<Siamo entrambi forti, contenta? Ma puoi comandare solo perché tecnicamente non potrei metterti le mani addosso, ma visto che non sono un gentleman...>
La spinsi sul letto e mi misi su di lei tenendole fermi i polsi con le mani e le gambe con le mie.

Così la potei vedere più da vicino. Era davvero insopportabile, una rompi cog*ioni di prima categoria ed era la mia sorellastra ma, nonostante ciò, era carina. Aveva una carnagione scura, delle lentiggini sul suo viso, occhi color onice e capelli castani lunghi fino alle spalle.

<Che hai da guardare?> mi chiese continuando a dimenarsi.
<Pensavo a quanti schiaffi potrei darti sulle tue belle guance, tesoro. Per oggi sei libera> dissi alzandomi e lasciandola andare.

Una volta in piedi, la osservai per bene, aveva anche un fisico perfetto. A me poco importava della relazione tra i nostri genitori, se avessi voluto "miss curve perfette", l'avrei avuta.

angolo autrice
oggi è domai
alla fine ho deciso di pubblicarlo
che brava
anche se ci ho pensato molto
mazza che decisione complicata
avevo fatto tre copertine e non sapevo quale mettere
quindi ringraziamo i miei colleghi di ig

la differenza tra questo libro e sulmn è che sulmn era concentrato sul dramma e il mistero
questo sarà concentrato sul mistero solo in una seconda parte ed ha alcune parti abbastanza tristi dove scaraventerete il telefono per terra per quello che dirà duncan

angolo autrice eliminato per ansia

adiós,
me voy a mexico

BlackmailDove le storie prendono vita. Scoprilo ora