Friends & Rules

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Courtney's pov
Mi svegliai con accanto il figlio di Wiliam, che orrore. Mi alzai e decisi di andare a fare colazione, per poi raggiungere le mie amiche e dir loro cosa mi era capitato.

Mi vestii, ovviamente, in bagno. Odiavo non avere più la mia privacy perché qualcuno era apparso nella mia stanza e, soprattutto, nella mia vita.

Uscii di casa senza svegliare nessuno e andai a casa di Bridgette. Appena aprii la porta, mi trascinò dentro emozionata.
<Vogliamo sapere tutto!> urlò facendo sobbalzare Gwen che era stesa sul divano.
<Allora?> domandò Heather aspettando che raccontassi.

<Ha un figlio> dissi scocciata.
<È carino?> domandò Heather.
<Quanti anni ha?> chiese Bridgette.
<Che avete fatto?>
<Non ti rispondo nemmeno, Gwen. No, è orribile! Mi pare abbia la nostra età> risposi seccata dal loro interesse per lui.

<Giudicheremo noi se è carino o meno> disse Heather ridendo.
<Alla festa di Geoff di stasera!> propose Bridgette.
<Oltre che trovarmelo in casa dovrei anche potarmelo stasera?> domandai sempre scocciata.
<E dai! Magari gli facciamo conoscere Geoff, così escono e non te lo ritrovi in casa> propose Heather.
In fin dei conti non era una brutta idea.

A pranzo
<Come non posso andare!?> domandai alzandomi facendo cadere la sedia all'indietro.
<Ho detto di no> disse mia madre decisa.
Me ne andai dalla sala da pranzo e corsi in camera mia.

Duncan's pov
A quanto pare quella festa era importante per lei o forse era solo un modo per stare lontana dalle regole di casa.

Finii di mangiare velocemente e andai in camera a vedere che stava facendo.

<Hey schifezza, allora, dov'è questa festa?> domandai sedendomi sul letto, mentre lei era seduta su una sedia di fronte alla finestra.
Si alzò, mi diede un biglietto, e si risedette.

<Geoff... Geoff... Conosci Geoff!? Siamo stati in vacanza insieme una volta. Quindi la festa è a casa sua, stasera alle 21.00 e non possiamo andarci, che peccato. Le feste di Geoff sono fantastiche!> dissi entusiasta.

Non rispose. Era probabilmente ancora arrabbiata per via della madre.

Le regole erano fatte per disobbedire, era ovvio, quindi io sarei andato a quella festa. Non serviva nemmeno un piano studiato nei minimi dettagli, i genitori sono facili da ingannare.

<Stanotte hanno fatto rumore> dissi disgustato.
<Vado a vomitare> disse alzandosi.
Misi un braccio davanti al suo corpo facendola sbattere contro.
<Te ne vai già?> domandai sperando di farla arrabbiare.
<Attento a dove metti le mani> disse prendendomi il braccio e piegandomelo dietro la schiena.
<Ma io sono stato attento, l'ho messa dove volevo> risposi con aria maliziosa.
Così la vidi arrabbiarsi e mi colpì nuovamente facendomi accasciare a terra.

Quindi uscì dalla stanza lasciandomi lì a soffrire. Quella ragazza era spietata, senza pietà.
Ma allo stesso tempo era facile farla arrabbiare e ciò mi faceva divertire.

Mi aggrappai al letto e mi rialzai con un po' di fatica. Una volta ripreso il controllo del mio corpo, presi il cellulare e controllai l'ora: 15.03, solo.
Sbuffai e mi stesi sul letto controllando un po' cosa succedesse nel mondo.

angolo autrice
stavo scherzando
dal 4, il prossimo, le cose si fanno interessanti

angolo autrice eliminato per ansia

adiós,
me voy a mexico

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