Capitolo 6

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Entriamo nell'aula.

Il professore non è ancora in classe così io e le altre due compagne ci sediamo sui i primi tre banchi liberi che troviamo. Questi ultimi sono raggruppati a due a due, perciò io e Asia sediamo insieme e Sharon occupa il banchetto dinanzi, affiancata da un altro ragazzo .

<Buongiorno> entra il professore, <Prendete posto, ho qualcosa da annunciarvi> continua l'uomo. <Da oggi sarà con voi una nuova alunna> mi fa cenno di alzarmi e capisco che mi devo presentare.

<Buon-buongiorno...> balbetto. Tutti gli sguardi silenziosi puntati su di me.

<Sono Ocean, Ocean Price> mi limito a dire il mio nome e cognome.

<Ciao Ocean, io sono l'insegnate di storia, il Signor Evans> si presenta anche lui, per poi iniziare una lunghissima lezione. Fortunatamente non ho molto da recuperare a riguardo. Con la mia scuola eravamo un pochino più avanti con il programma.

Dopo aver finito tutti i corsi di mattina, ci dirigiamo alla mensa; io, Sharon e Asia ci sediamo a uno dei tavoli. Ne approfitto per analizzare questa stanza: è grande e brulicante di gente, le pareti sono limpide e sembrano aumentare la luce che filtra dai grandi finestroni. Dopo poco ci raggiungono Astral, Andrew e Benjamin, che come al solito sembra essere arrabbiato con il mondo intero.

<Ragazzi, che ne dite di andare al bowling sabato? Così possiamo far ambientare un po' di più Ocean fra di noi> propone la ragazza castagnina.

<Mi sembra un'ottima idea!> esulta la riccia.

Io resto in silenzio, ma lascio intendere che mi farebbe tanto piacere.

<Benji, tu sembri l'unico a non essere d'accordo, come al solito> lo ammonisce Asia.

<Infatti non lo sono, non posso venire> risponde arrogante.

<E perché non puoi!?> lo fulmina Astral.

<Perché non voglio> afferma con ovvietà, fa per andarsene, ma Andrew lo afferra per la maglietta e lo riporta sulla panca.

<Ah ah...non mi interessa, tu verrai.> asserisce la riccia.

La conversazione viene interrotta da una ragazza bionda (tinta).

<Ciao amore> si rivolge al ragazzo corvino, sfilando a cavalcioni sulle sue ginocchia, dandoci le spalle. [vedo che è una persona mooolto rispettosa].Gli stampa un bacio sulle labbra.

Ma da dove è uscita questa? Sarà la sua fidanzata.

<Chi è quella biondina seduta con te?> chiede di punto in bianco, senza rivolgermi neanche uno sguardo.

Ok, mi sto innervosendo.

<Una ragazzina, non la pensare, sono costretto a stare con lei> spiega Benjamin.

Come scusa?! Che ha detto?!

<No, errato, sono io che sono stata costretta a dover stare con questo coglione> obietto. La Barbie mi squadra con la bocca spalancata, come tutti del resto.

<E sarei io il coglione?! Non ti ho chiesto di venire, tantomeno permesso di poter stare con il mio gruppo, hai dato tutto per scontato> spiega schizzinoso.

<Hai ragione, devo imparare a non dare più le cose per scontato> replico <Ad esempio, non devo dare per scontato che tutti abbiano buon senso... e buon gusto> rivolgo un'occhiata schifata alla ragazza seduta sulle gambe di Benjamin.

<Cosa vorresti insinuare?> domanda sbalordita.

<Forse sei stupida... sì giusto, chi si assomiglia si piglia, dimenticavo!> esprimo con strafottenza.

Dal Dolore Alla FelicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora