-Capitolo 21

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Il principe entrò nella sala del trono trafelato, sicuro però che avrebbe trovato suo padre seduto sul suo trono.

Prese dei lunghi respiri, prima di cominciare a parlare.

"Padre, vi devo parlare." l'espressione del re era quasi scocciata, in quel momento avrebbe voluto tutto tranne una discussione con il suo unico erede. 

"Di cosa, figlio?" utilizzò il solito tono formale e distaccato, non si sarebbe mai spinto ad una parola più dolce o delicata con suo figlio, che a volte preferiva addirittura non considerare tale. 

"Oggi ho avuto una discussione con Blaise Zabini." Il biondo non era certo della parole che avrebbe usato, ma era pronto a litigare per l'ennesima volta con il padre.

Ogni volta che parlavano, la discussione finiva sempre in tragedia.

Ci era abituato.

"Zabini... non penso che questo nome mi dica niente." Draco aveva percepito dal tono del padre che la conversazione di colpo era diventata interessante persino per lui, che parlava solamente di affari e strategie di guerra, che puntualmente non utilizzava mai. 

"Esattamente. Vedete padre, questo giovane nobile di Tomland mi ha detto chiaramente che non è disposto ad abbandonare la sua amata. O almeno non così facilmente."

Il viso dell'uomo più grande si contrasse in una smorfia quasi disgustata.

"Figlio, di cosa state parlando? Chi è costui? E la sua amata!? Smettetela di raccontare sciocchezze senza criterio! Siete un adulto!" Draco si ritrovò a sbuffare, consapevole che con quel gesto avrebbe fatto infervorare ulteriormente il padre. 

Proseguì il suo discorso, senza far troppo caso alle vene del collo del re che pulsavano per la rabbia che stava provando in quel momento.

"No padre, mi dovete ascoltare. Lui mi ha sfidato a duello, questa notte alle dieci di fronte al mulino. Non posso non presentarmi, c'è in gioco il mio onore! Non posso tirarmene indietro. Non sono un codardo come voi!" prima di potersi fermare, la sua voce era già uscita dalle sue corde vocali.

La sala del trono rimase in silenzio per diversi secondi, la tensione si poteva tagliare col coltello.

Poi, finalmente, il padre sciolse ogni ansia, esplodendo.

"Come osate parlarmi in questo modo!? Andatevene via immediatamente. Non voglio più sapere nulla di questa storia patetica! Fuori, adesso." si era alzato in piedi, aveva indicato il portone al figlio, che senza aggiungere altro se n'era semplicemente andato.

Sarebbe andato.

E avrebbe perso.

Ormai era deciso.

The prince and the servantDove le storie prendono vita. Scoprilo ora