-Capitolo 18

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Il biondo si stava agitando tra le lenzuola, era chiuso nella sua camera da diversi giorni con un solo pensiero in testa.

Che cosa diamine ho combinato?

Non faceva entrare nessuno in camera sua, non mangiava né beveva da giorni.

Il ricordo di quelle labbra carnose e morbide contro le sue non voleva lasciarlo andare.

Si sentiva mancare il fiato ogni volta che sentiva la voce della sua futura sposa fuori dalla porta, che gli chiedeva il motivo della sua prolungata assenza da castello.

Si sentiva male solo a pensare, alla sua futura sposa.

Aveva sperimentato quello che avrebbe potuto avere, non era certo che sarebbe riuscito a fingere di amare quella donna per avere il trono.

Astoria era meno di nulla nella sua testa e nel suo cuore.

Un tempo non ci avrebbe neppure pensato, ma adesso... era tutto diverso, e il principe avrebbe preferito che non lo fosse.

Voleva essere felice, ma allo stesso tempo non voleva rovinare tutta la sua vita.

Voleva essere felice, ma allo stesso tempo non voleva deludere definitivamente i suoi genitori. 

Hermione era nelle sue stesse condizioni, se non peggiori.

Sua madre, dopo il funerale del signor Granger, si era rintanata nella sua camera e non si era più alzata.

Hermione era distrutta e l'incidente avvenuto nella camera del principe l'aveva spezzata definitivamente.

Non vedeva il principe da quel giorno e non sapeva se fosse una fortuna o no, dentro il suo petto riusciva a sentire solo una confusione immensa.

Non solo aveva perso suo padre, ma aveva anche paura di aver perso la testa.

Era sempre stata una persona che seguiva la testa e non dava ascolto al suo cuore, ma allora cosa era successo negli ultimi giorni?

Perché aveva corso fino alla camera del principe?

Perché dopo avergli urlato contro i peggiori insulti... lo aveva baciato?

Non si sapeva dare una risposta e si stava tormentando per questo.

Aveva paura di quello che stava cominciando a provare per quel ragazzo che non aveva fatto altro che farle del male.

Più si comportava male, più lei voleva stargli vicino e conoscerlo.

Era come attratta dal suo comportamento freddo e cattivo.

La riccia stava cambiando e aveva seriamente paura dei suoi cambiamenti.

Sapeva che se quello che provava fosse maturato ancora, l'unica a soffrire sarebbe stata lei.

Sarebbe stata l'unica a starci male ed era certa che ne sarebbe rimasta talmente delusa che avrebbe persino rinunciato all'ottima paga che aveva, pur di non sopportare il dolore di vedere tutti i giorni il principe.

Era completamente immersa nei suoi pensieri quando Luna corse a perdifiato verso di lei.

Non si erano parlate molto ultimamente, Hermione la notò solamente quando le si piazzò davanti con un'espressione sconcertata in volto.

"Buongiorno, Luna."

La bionda scosse la testa, cercando di riprendere fiato per la corsa appena terminata.

"Non c'è tempo! Il principe è infuriato perché non gli avete portato la colazione. Vi vuole vedere immediatamente."

La castana si irrigidì, il cuore prese a battere velocemente nel suo petto.

The prince and the servantDove le storie prendono vita. Scoprilo ora