Capitolo 3

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Charlotte era sola nella sua stanza. I ragazzi erano in missione e Jasper era al negozio. Stava per dirigersi ai monitor quando il cellulare squillò: Piper.
Henry aveva permesso a Charlotte di rivelare le loro identità a sua cugina, a patto che lei non lo dicesse mai a nessuno. Lui non conosceva Piper, ma dalle descrizioni fornitegli da Char capì che intendeva la ragazza bionda che frequentava la scuola nel suo stesso edificio nonché la cotta di Jasper dalle elementari.
Rispose al telefono.
"Ehi Charlotte! " la salutò.
"Ehi cugina, come stai? " chiese.
"Tutto ok, tu? "
"In realtà non sto molto bene: ogni tanto mi gira la testa, il viso mi si riscalda, mani e gambe tremano e sento una strana sensazione nello stomaco... Forse ho un po' di febbre"
"Mia cara Char tu non hai la febbre"
"E allora cosa è?"
"Ti sei innamorata! "
"Eh? Charlotte Page non si è mai innamorata, e mai lo farà"
"Invece l'hai fatto! Chi è? Jasper? "
"No no tranquilla, non mi innamorerei mai del tuo Jasper"
"Smettila di prendermi in giro e dimmi, è Henry?"
"Ti ho detto che non sono innamorata! "
"Oh mamma mia! È Henry!" strillò Piper.
"La smetti di sparare palle! Non sono innamorata! "
"E invece sì! Mi spiace, devo andare. Ciao! "
Piper riattaccò. Charlotte si sedette sul letto. Questa chiamata l'aveva turbata molto.

E se fosse davvero innamorata?

Scosse la testa: è impossibile. I suoi pensieri furono interrotti dalla porta che si apriva.
"Buongiorno Charlotte! " disse Henry entrando.
"Lo sarà per te" rispose.
"Sempre di buon umore, eh? " scherzò. Charlotte stava per ribattere, ma l'orologio di Henry emise un suono.
"Devo andare, c'è un'emergenza"
"Non chiami Ray? "
"Non ne ho bisogno sono il supereroe più forte e bello di Swellview" disse passandosi una mano fra i capelli e avviandosi verso la porta.
"Arrogante! " urlò Charlotte. Lui sorrise e uscì.

Qualche ora dopo Henry entrò nella stanza di Charlotte. Era sconvolto.
"Cos'è successo? " chiese lei preoccupata.
"I criminali erano troppi e dopo avermi picchiato sono fuggiti" disse lui sedendosi sul divano rotondo. Charlotte in altre circostanze lo avrebbe preso in giro facendogli notare che l'aveva avvertito, ma questa volta no. Si sedette accanto a lui e inconsciamente gli passò la mano sul braccio. Appena si rese conto di ciò che aveva fatto si ritrasse lentamente, sperando che lui non notasse l'evidente rossore sulle sue guance.
"Sai, a volte è difficile far combaciare la mia vita con il lavoro da supereroe: bravo figlio e fratello, ottimo aiutante e studente perfetto. A volte vorrei essere un ragazzo normale, senza la preoccupazione che qualsiasi momento della mia vita possa essere interrotto da un bip" concluse frustrato. Charlotte si alzò in piedi e con passo deciso andò a prendere due bottiglie.
"Ora basta deprimersi! Stasera dimentichiamo tutti i problemi e ci divertiamo! " annunciò lei.
"Non posso bere, sono in servizio"
"Stasera sei solo Henry Hart, non Kid Danger. Su, forza, via quel costume! " gli ordinò.
"Tu sei pazza" disse, finalmente sorridendo.
Fece un palloncino mentre Charlotte si avviò verso l'altra stanza per cambiarsi. Quando tornò Henry non poteva smettere di guardarla.

"Non guardarmi così

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"Non guardarmi così. Lo so che non è un pigiama, ma tutto il resto è in lavatrice" disse indicando la macchina nell'altra stanza. Henry sorrise: non aveva capito.

Circa venti minuti dopo Henry e Charlotte erano sul divano.
Forse avevano esagerato un po' con l'alcool, ma a lui non importava: ora era più felice.
Il suo braccio era sullo schienale del divano. Se avesse voluto sarebbe riuscito a sfiorare le spalle di Charlotte. Stavano ridendo. Quando smisero la guardò intensamente negli occhi.
"Forse dovrei andare" disse,  senza però muoversi. Lei annuì. Si alzò e si diresse verso la porta. Poi tutto divenne nero.

La mattina dopo Henry uscì dall'ascensore, ma non trovò nessuno. Ah, giusto: Ray era ad un appuntamento con una mamma e Jasper aveva il giorno libero. Decise di controllare le telecamere della Man Caverna, non ricordando ciò che era successo ieri sera. Appena lo vide quasi svenne. Si passò le mani sul viso.
"Come mi è venuto in mente? " si chiese. Tornò in ascensore e  salì in negozio: aveva bisogno di rimanere solo.

Charlotte si svegliò con un forte mal di testa e nessun ricordo della sera precedente. Alzandosi notò un bicchiere con un biglietto. Lo lesse.
"Molto probabilmente abbiamo esagerato con l'alcool. Bevi questo, ti farà passare l'emicrania. Tranquilla, non è veleno ;-)
Henry".
Ridacchiò, ma lo bevve lo stesso. Il suo sguardo cadde sul tavolo: c'era una bottiglia vuota e un bicchiere rovesciato. Scosse la testa e si diresse verso l'area principale della Man Caverna. Da quando si era alzata sentiva un profumo familiare sempre costante, un po' come se l'avesse lei. Alzò le spalle e si sedette sulla sedia davanti ai monitor.
"Vediamo cosa è successo ieri sera" si disse, accedendo al sistema di sorveglianza della Man Caverna.
I suoi occhi si sgranarono non credendo a ciò che vedeva.

Ciao a tutti!
Mi dispiace dividere così il capitolo, ma sarebbe stato troppo lungo. Però, cosa ne pensate di questa prima parte? E secondo voi, cosa sarà successo? Se vi va scrivetelo nei commenti😉.
Al prossimo capitolo!!!!!

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