Capitolo 7

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Era una giornata tranquilla alla Man Caverna. Charlotte era davanti ai monitor mentre Jasper ed Henry stavano facendo una sfida di piegamenti.
Si era ripromessa di non guardarlo, ma la tentazione di voltarsi era forte. Provò a non pensarci, ma non funzionò. Il suo sguardo cadde sullo schermo spento a causa del guasto: rifletteva. Poteva vedere Henry mentre si allenava: la sua espressione concentrata lo rendeva ancora più bello.
"Charlotte, sai che quello schermo è rotto? " chiese Ray da sul divano.
"Certo che lo so. Mi sembrava ci fosse una crepa" mentì lei.
"Davvero, dove? " disse Henry, alzandosi agilmente e avvicinandosi a lei.
"Non c'è bisogno che... " iniziò, ma era troppo tardi, era già vicino lei. Cercò di mantenere un comportamento normale, ma la sua presenza la condizionava moltissimo.

Quanto profumo mette questo ragazzo?

"Scusate, devo andare" disse Jasper guardando il cellulare per poi entrare nell'ascensore.
"Dov'è la crepa? " chiese Henry, dopo aver salutato il suo amico.
"Ehm.. " ma fu interrotta dall'allarme di emergenza.
"Che succede? " disse Ray.
"I BC tengono in ostaggio delle ragazze alla vecchia fabbrica di Swellview" rispose Charlotte.
"Quella vicino alla costa? "
"Esatto". Henry e Ray fecero un palloncino e si trasformarono.
"Vengo anche io" disse Charlotte.
"No" rispose Henry.
"Perché no? " chiese lei.
"P-perché non mi fido di te" mormorò.
"Cosa? " urlò Charlotte scioccata.
"Sì, una volta lavoravi con loro: potresti cambiare idea"
"Pensavo ti fidassi di me, invece per tutto questo tempo tu mi hai ingannata solo per ottenere informazioni. Ti credevo diverso, ma sei come tutti gli altri. Bravo Henry, hai rovinato tutto! " urlò sull'orlo delle lacrime. Corse verso la sua stanza e sbatté la porta, accasciandosi contro di essa.
"Char, apri la porta, per favore"la implorò Henry.
"Vattene via! Ti odio! "

Ma ti amo

Henry , sconfitto, andò via. Charlotte scoppiò in lacrime, stringendo al petto la camicia che le aveva lasciato il giorno in cui si erano baciati.
"Cosa mi hai fatto, Henry? " pensò singhiozzando.

Henry e Ray entrarono nella vecchia fabbrica guardandosi attorno.
"Stai bene ragazzo? " chiese.
"Sì, grazie amico" mentì Henry.
Sentirono un urlo e dei ragazzi li accerchiarono. Iniziarono a combatterli, ma tutte le volte che uno veniva sconfitto, altri cinque apparivano dal nulla.
"Ma quanti sono? " si lamentò Ray tirando un pugno. Henry, spostandosi per evitare un calcio, individuò in un angolo il dottor Miniak imprigionato in una gabbia.
"Pensavo fosse scappato" disse Henry a Ray, ma lui non era più accanto a lui. Lo avevano steso con un pugno così forte da renderlo incosciente. Henry provò a combatterli, ma da solo era impossibile.
"Buonanotte Kid Danger" disse uno di loro colpendogli la fronte facendolo svenire.

Un po' di tempo dopo si svegliò, trovandosi  imprigionato con il dottor Miniak.
"Pensavo che lei fosse andato via, Charlotte mi aveva detto che... " ma lui lo interruppe.
"Charlotte? Come sta la mia bambina? " chiese con sguardo preoccupato.
"Stia tranquillo, lei sta bene" lo rassicurò Henry.
"Grazie per esservi presi cura di lei. Volevo solo dirti che non sarei mai arrivato ad uccidere te o Capitan Man: non sono quel tipo di persona" disse dandogli una pacca sulla spalla.
"E l'infermiera Cohort? " chiese improvvisamente Henry.
"Dovevamo scappare insieme, ma mi hanno catturato. Lei ora è in Inghilterra" gli spiegò.
"Bene, bene, bene. Guarda un po' chi si è svegliato" disse sarcasticamente Babe.
Henry la guardò con odio.
"Non guardarmi così. Io tengo alla tua salute, sono una persona buona. Se collaborerai non ti succederà nulla. Prendetelo" ordinò a due uomini. Lo spostarono al centro alla fabbrica tenendolo per le braccia.
"Cosa mi farai? " chiese Henry.
"Faremo un bel gioco: se mi dici dove si trova quella bastarda di Charlotte ti lascerò andare" spiegò Babe.
"Non osare chiamarla così" la minacciò.
"Se non lo farai ti ucciderò" terminò con tranquillità, ignorando le sue parole.
"Non lo rivelerò mai! " proferì con fermezza. Si voltò verso il dottor Miniak che lo ringraziò con lo sguardo.
"Sei proprio un cretino, ma rispetto la tua scelta" lo informò Babe, sperando che cambiasse ancora idea. Non vedendolo aggiungere altro posizionò davanti a lui la macchina che lo avrebbe ucciso.
"Di' le tue preghiere, Kid Danger" disse con un sorriso malvagio.
Lui chiuse gli occhi.

Questo è per te, Charlotte

Un urlo, uno sparo e poi...

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