CAMRYN
Le spalle bruciano per colpa del troppo solo preso in spiaggia. Ho pensato di non mettere la crema solare perché il sole non sembrava picchiasse forte, ma due mesi a Londra sono bastati a farmi dimenticare che anche se qui in America, sopratutto a San Diego, il sole sembra non scottare in realtà ti sta ustionando tutto il corpo a tua insaputa. Mi sciolgo dall'abbraccio di Tyler che ha una strana espressione in viso.
<<Tutto bene?>> gli chiedo togliendomi gli occhiali da sole e poggindoli sopra la testa.
<<Si, ho dormito come un ghiro... Questi sono i miei occhiali da sole?>> chiede strappandomi gli occhiali dalla testa. Ho l'impressione che sia solo un modo per cambiare discorso ma poi mi rimette gli occhiali sulla testa e mi sorride facendomi capire che va davvero tutto bene.
<<Visto, abbiamo fatto presto>> dice Charles portando dentro alcuni borsoni con dentro tuto l'occorrente per il mare. Tyler lo guarda con uno sguardo carico di quello che credo sia odio. Neanche quando siamo arrivati qui lo ha guardando in questa maniera, qui c'è qualcosa sotto che lui mi nasconde.
<<Io e Lydia abbiamo bisogno di una doccia. Andiamo in camera>> faccio per andare ma vengo richiamata.
<<Verso le 19.30 verrà Giselle che preparerà la cena. Avete qualche richiesta particolare?>> io guardo Tyler che invece di rispondere scuote solo la testa e quindi io faccio lo stesso. Prendo Lydia per mano e ci dirigiamo in camera con dietro Tyler che ci segue in silenzio. Non mi sono arresa nel chiedergli cosa gli sia successo. Ma lo conosco così bene da sapere che se insistessi ora mi darebbe le stesse risposte, quindi per il momento lascio correre.
<<Ora andiamo a farci un bel bagno fresco. E mettiamo anche la crema doposole>> spiego a Lydia mentre sento dal bagno che Tyler sta riempiendo la vasca.
<<Posso unirmi a voi?>> chiede mettendo una mano in vasca per controllare la temperatura dell'acqua.
<<Se vuoi che tua sorellina scopra gli attributi maschili prima di conoscere quelli femminili, okay>> gli dico a bassa voce, lui stringe le labbra e annuisce rendendosi conto di quello che ha detto.
<<Sono a secco da quanto te ne sei andata, averti vicino e contenermi non fa parte delle mie specialità>> mi viene vicino e posa le mani sui miei fianchi stringendo man mano la presa. Anche se il mio corpo, per questo semplice gesto, viene invaso da una forte voglia di andare a letto con lui, devo ricordarmi che con Lydia contenerci è d'obbligo.
<<Tua sorella è in stanza con noi, devi resistere solo una settimana>>
<<Stai cercando di convincere me o te stessa?>> dai fianchi abbassa una mano sul fondo schiena fino a infilarlo nei pantaloni. Trattengo il respiro per tutto il tempo in cui lui gioca con una mano sul mio sedere, lo accarezza e gli da dei leggerei pizzicotti. Per un secondo mi dimentico di Lydia e penso di chiuderci in bagno e recuperare ciò che abbiamo perso in questi mesi. Ma quando la sento che mi richiama dall'altra stanza riprendo il mio autocontrollo.
<<Fai il bravo>> gli tolgo la mano dai pantaloni e lui mette il muso. Gli do le spalle e vado a prendere Lydia per poi dirigerci in bagno, subito dopo aver cacciato Tyler e aver bannato la sua proposta del restare almeno a guardarci fare il bagno.
<<Dov'è Charles?>> chiede Lydia giocando con alcune bolle di sapone.
<<Si starà facendo una doccia anche lui>> inizio ad insaponarmi i capelli.
<<Gli voglio bene, tanto>> mi confessa continuando a giocare con le bolle. Se solo questa piccola bambina sapesse....ripenso alla mezza giornata di oggi in spiaggia. So che l'uomo che ho visto oggi non è lo stesso che Tyler conosce. Ma si è comportato in maniera impeccabile con Lydia, non la perdeva un secondo di vista, ogni sua richiesta era esaudita, sono sicura che voglia davvero rimediare con lei visto che è ancora in tempo. Una parte di me è ancora fredda nei suoi confronti, in fin dei conti è pur sempre l'uomo che ha donato dei trami al ragazzo che amo, e ciò che mi ha raccontato in passato su di lui non è stato per nulla piacevole, non sono cose che si dimenticano con una parola dolce o qualche lacrima.
<<Ma voglio bene anche te e Tyler, taaaanto>> allarga le braccia per misurare la grandezza del suo amore per noi.
<<Anche io ti voglio bene. Ma ora laviamo i capelli>> Per cercare di evitare che Tyler entrasse in bagno ho dimenticato i nostri vestiti sul letto. Quando finiamo di lavarci usciamo dal bagno in accappatoio.
<<Le mie principesse>> dice Tyler alzandosi dal letto e prendendo Lydia in braccio.
<<Guarda>> lei gli mostra le dita delle mani che sono screpolate per via dell'acqua. Lui finge di essere sorpreso e di non aver mai visto una cosa del genere. Io intanto prendo i vestiti sul letto per portarli in bagno ma Tyler mi blocca. Lydia corre in bagno lasciandoci soli.
<<Sarebbe un peccato se ti dovesse cadere l'accappatoio di dosso>>
<<Si ma tranquillo non succederà>> stringo forte la presa. Non perché io non voglia che mi veda nuda, ma perché se dovesse succedere lui non si conterrebbe e io di sicuro non saprei dirgli basta.
<<Mi stai resistendo Clark?>> alza il sopracciglio in tono di sfida. Continuare a sfidarlo sarebbe divertente ma decido di cambiare tattica. Anche perché su questo campo vincerebbe lui, e lo sappiamo entrambi. Quindi agisco d'astuzia.
<<In realtà anche io ho voglia di rigirarmi nelle lenzuola con te. Appena saremo soli, mi lascerò fare tutto ciò che desideri>> gli sussurro all'orecchio e gli lascio un leggero bacio sul collo. La sua faccia quando mi allontano da lui è impagabile ma era l'unico modo per dirgli davvero cosa volessi senza dirlo in maniera subito diretta. Quando siamo asciutte e preparate udciso dal bagno e Tyler é seduto sul letto sconvolto.
<<Ci stai ancora pensando?>> chiedo divertita. Lui però sembra riemergere dallo stato di trance in cui era e annuisce poco convinto. Non stava pensando a quello che ci siamo detti prima. Può fingere di stare bene con chiunque ma con me il gioco non regge a lungo. Qualcuno bussa alla porta chiedendo il permesso di entrare, ma senza neanche aspettare risposta la porta viene spalancata. Una ragazza con i capelli rossi e mossi entra in maniera disinvolta.
<<La cena é quasi pronta>> dice guardandoci in maniera superficiale. Lei deve essere Giselle la donna di servizio qui. Ora di cena? Il tempo scorre troppo veloce.
<<Scendiamo subito>> le dico e lei se ne va senza chiudere la porta. Che maleducata. Non ci bado più di tanto e mi concentro di nuovo su Tyler che però ora sembra più rilassato.
<<Scendiamo, prima che decida di venire Charles di persona qui>> prendo Lydia per mano e tutti e tre scendiamo in cucina vdove Charles ci stava già aspettando. Indossa una camicia e jeans neri eleganti. Mi chiedo perché si vesta così anche dentro casa. Lydia stacca improvvisamente la mano dalla mia e corre da lui. Io mi giro verso Tyler per vedere la sua reazione ma lo vedo di spalle a fissare il tavolo pieno di cibo. Prendiamo posto e la cena inizia con un religioso silenzio. Dovrebbe essere lui a dover sciogliere il ghiaccio visto che Tyler non dirà mezza parola e stessa cosa io.
<<La prossima volta verrai con noi in spiaggia Tyler?>> chiede Charles tagliando una fetta di carne. Lui in risposta alza le spalle ma quando vede che è distratto risponde.
<<Forse>>
<<Sarà divertente>>
<<Perfetto>> risponde senza un minimo di entusiasmo. Ha gli occhi fissi sul piatto e non fa che spostare il cibo con la forchetta. Se non fosse che ha gli occhi bassi gli lancerei un'occhiata inceneritoria visto che non vuole neanche sforzarsi di fare conversazione.
<<Allora Lydia spiega un poco ciò che hai imparato oggi>> intervengo io sperando che Lydia possa risolvere tutto e forse gli ricordi il motivo del perché siamo qui.
<<Ad andare sott'acqua! È bellissimo!>> e per un pó spiega la sua esperienza con aggiunta di mimica del momento in cui ha dovuto tapparsi il naso e chiudere gli occhi.
<<Ti ho visto oggi con Lydia. Ci sai fare con i bambini>>
<<È vero. Dopo il College ho intenzione di insegnare alle elementari, o perché no anche all'asilo asilo>>
<<È bello che tu abbia le idee chiare sul tuo futuro. Tu Tyler qualche idea?>> lui si limita solo ad alzare le spalle e neanche lo guarda in faccia. Charles lo guarda con gli occhi tristi, é quasi strano vedere sul suo viso così serio degli occhi da cane bastonato.
<<Io da grande voglio fare la principessa>> fortuna che ci sta sempre Lydia a togliere per qualche secondo l'aria di tensione che si respira in questa stanza. La cena va avanti a silenzi imbarazzanti e a subirmi le domanda di Charles su ciò che riguarda me.
<<E I tuoi di che si occupano?>> chiede pulendosi la bocca con un fazzoletto.
<<Mia madre lavora a Londra in un negozio d'abbigliamento, si è trasferita per questo ma è sempre stato il suo sogno vivere lì>>
<<E tuo padre? Scommetto che è fiero di avere una figlia come te>> vorrei dirgli che non mi consoce abbastanza e non può dire una cosa così. Ma quando si parla di mio padre mi sciolto. Per la prima volta dall'inizio della serata Tyler alza lo sguardo verso di me.
<<Mio padre è morto anni fa>> dico e alla fine incurvo le labbra in un sorriso, come per far capire che ormai è passato. Charles assume subito un aria dispiaciuta, l'ho vista da fin troppe persone quello sguardo ogni volta che raccontavo di mio padre a qualcuno. L'unica persona che non mi ha mai guardato con gli occhi di pietà é sempre stato Tyler.
<<Mi dispiace tantissimo. Non posso neanche immaginare come tu ti sia sentita a dover crescere senza un padre>> una mano sbatte sul tavola facendo tremare tutte le posate e i bicchieri, compresa me e Lydia. Guardo verso Tyler che ha il respiro pesante.
<<C'era una mosca sul mio piatto>> butta lì una scusa, perché questo è. Lui neanche ci bada e torna a parlare di come gli dispiace della mia perdita. Io smetto di ascoltarlo perché so che le parole di suo padre lo hanno ferito. Sia lui che Lydia sono cresciuti senza un padre, ma rispetto alla mia storia loro un padre ce l'avevano. Io sono dovuta crescere senza un padre per motivi superiori, e forse l'abbandono fa più male di una perdita. Perché quando una persona ti abbandona non è sempre facile farsene una ragione. Finalmente la cena finisce e io mi offro di dare una mano a sparecchiare. Tyler invece appena finita la cena è corso al piano di sopra. Io lavo i piatti e Lydia ha insistito per asciugarli. Charles invece spazza per terra.
<<Dov'è Giselle?>> chiedo visto che lei dovrebbe pulire. Non che io non voglia pulire, ma non c'è lo vedo a Charles casalingo.
<<Lei viene il weekend per pulire la casa. Ma il resto della settimana sono io a pulire, mi piace prendermene cura>> pemsavo fosse un uomo pieno di lavoro e non avesse tempo neanche di pranzare a casa sua, in più la casa è impeccabilmente pulita e poteva essere opera solo di una donna. Questo suo aspetto devo ammettere che mi ha sorpreso davvero tanto.
<<E oggi che ci faceva qui?>> chiedo incuriosita visto che non è il weekend.
<<È un'ottima cuoca, quindi visto che questa settimana sarete miei ospiti le ho chiesto di venire a prepara ogni sera la cena. Per il pranzo posso anche cuniare qualcosa io, non sono un vero disastro ai fornelli>> improvvisamente il telefono gli quilla e lui va nell'altra stanza a rispondere.
Torna pochi secondi dopo e sembra dover andare di fretta.
<<Mi hanno chiamato dall'ufficio ci sono stati alcuni problemi per quanto riguarda alcuni... >> continua a spiegare alcune mansioni del suo lavoro ma io capisco solo che deve correre in ufficio e tornerà stasera nel tardi, due minuti dopo é andato via.
<<Dov'è andato?>> chiede Lydia cercandolo per tutta la cucina.
<<A lavoro>>
<<Ma è buio, non ha paura?>> chiede. Io scuoto la testa e la prendo in braccio per dirigerci in camera. É bastata una giornata per far sì che Lydia si affezionasse a lui, forse inconsciamente è legata a lui perché sente che è suo padre? Però poi penso che è una bambina che farebbe amicizia anche coi sassi. In camera troviamo Tyler sdraiato sul letto a guardare la TV. Lascio andare Lydia che corre sul letto e si butta addosso a lui. Lui si piega in due per essere stato preso alla sprovvista. La prende in braccio e la fa cadere sul letto accompagnandola dolcemente.
<<Ancora, ancora, ancora!>> dice saltando sul letto. Lui lo rifà una seconda, terza e quarta volta, poi si butta sul letto sfinito. Io rimango sul ciglio della porta a guardare quella scenetta col cuore sciolto. Tyler è un ragazzo che a primo impazzo mette timore, è pieno di tatuaggi, i suoi occhi ti fanno sentire spoglia, sembra minaccioso, ma con la sorella diventa un tenerone. Ero venuta sopratutto per chiedergli spiegazioni riguardo il suo comportamento e cambio di umore improvviso visto che inizialmente sembrava propenso a fare il bravo e all'improvviso é cambiato. Sono sicura che quando siamo andati al mare lui non abbia dormito. Però ora che è più tranquillo non voglio farlo incupire di nuovo. Forse questo è l'unico momento da stamattina in cui è davvero rilassato.
Mi avvicino al letto e mi siedo a cavalcioni su di lui che è sdraiato di schiena sul letto.
<<Posso unirmi a voi?>> lui mi guarda e alza un sopracciglio.
<<Vuoi volare anche tu?>> chiede sarcastico. Lydia si siede sul suo petto.
<<Voglio volare anche iooo>>
<<Tu hai volato tantissime volte>> le dice ma lei inizia a fare il muso e i suoi occhi iniziano a diventare rossi.
<<OK, ok vieni>> mi scosto da sopra di lui e lascio che faccia divertire ancora un pó Lydia mentre io mi sdraio di fianco a lui.
<<Io ho una certa età, non sono più così tanto atletico>>
<<I tuoi addominali scolpiti dicono altro>>
<<Si, dicono altro>> mi rimbecca Lydia senza neanche capire quello che intendevo.
Quando però poi alla TV, che era ancora accesa, parte un cartone Lydia salta giù dal letto e si siede per terra davanti alla TV e ne rimane incantata.
<<Tutto bene?>> gli chiedo approfittando che siamo rimasti solo noi due distesi sul letto e che Lydia é seduta sul pavimento di fronte la TV.
<<Si, insomma no, ma bisognava aspettarselo no?>> sono sollevata che abbia ammesso che non sta bene, lo sapevo già, ma il fatto che l'abbia detto invece di mentire sempre mi fa stare meglio.
<<Lo supereremo insieme. Basta ricordarsi il motivo del perché siamo qui>> dico prendendogli la mano e guardando verso Lydia e lui fa lo stesso.
<<Ti sembrerà assurdo ma una piccola parte di me è invidioso che lei abbia avuto tempo per instaurare un rapporto con lui>> sussurra per non farsi sentire anche se con il volume della TV quasi al massimo anche se parlassimo normalmente non ci sentirebbe. Io riesco a sentire ciò che mi dice solo perché è sdraiato vicinissimo a me.
<<Non è tardi per risolvere anche tu>> lui scuote la testa e guarda il soffitto.
<<Non è così facile. Sarebbe dovuto capitare molto prima ora è troppo tardi>>
<<No, non lo è. Lui è stato un padre di merda, ok é vero...ma vuole risolvere con Lydia tanto quanto lo vuole fare con te>> lui gira la testa e mi sorride poi però sembra ricordarsi qualcosa e ritorna serio. I suoi occhi si fanno così distanti dai miei, eppure la sua faccia è vicinissima alla mia. So che ha ammesso di non star bene ma un campanello nella mia testa mi sta avvisando che forse c'è altro sotto. Però io mi fido e so che se ci fosse altro me lo direbbe... e allora perché questo pensiero non basta a farmi stare meglio?
<<Vado a mettermi il pigiama sono stanchissimo, non dormo da ieri>> mi da un bacio a stampo e va a mettersi il piagima. "Non dormo da ieri " sapevo che oggi non aveva veramente dormito, si è fregato con le sue mani, non si corregge neanche perché è la verità, e anche se lo facesse gli è uscita in maniera così spontanea che non gli crederei. Io rimango sdraiata sul letto con in sottofondo il rumore della TV accesa e il suono di qualcosa che va in frantumi dentro di me... la sicurezza.Mi sveglio nel cuore della notte per colpa della gola secca. Non avendo voglia di alzarmi mi rigiro per un pó nel letto, allungo un braccio e al posto di Tyler trovo il vuoto. La mia mano ricade sulle lenzuola sfatte. Apro gli occhi e mi sforzo di vedere qualcosa al buio. La piccola lampada sul comodino illumina ben poco ma riesco a scorgere la sagoma di Lydia, nel lettino di fianco al nostro, che ancora dorme. Mi alzo dal letto e vedo la porta del bagno socchiusa con la luce accesa.
<<Vado a bere>> gli surrusso da dietro la porta nel caso uscisse dal bagno e non mi trovasse nel letto. Non ricevo risposta ma scendo comunque al piano di sotto. Nel tragitto dalla camera da letto alla cucina cerco di camminare piano per non sbattere o inciampare su qualcosa.
Arrivo in cucina sana e salva e accendo la luce, impiego qualche secondo per abituare i miei occhi a quel forte bagliore, visto che fino a poco fa erano immersi nel buio. Apro lo sportello del frigo per prendere la bottiglia d'acqua. Quando mi giro una sagoma che sbuca dal buio del salone mi fa saltare dallo spavento.
<<Scusa, non volevo metterti paura. Sono tornato ora dall'ufficio>>
<<Sono scesa solo a bere un bicchiere d'acqua>> spiego indicando la bottiglia. Charles si toglie la cravatta e si appoggia a braccia conserte sulla tavola. Io continuo a versare l'acqua nel bicchiere e lui segue ogni mia mossa. Questo silenzio mi mette a disagio, anzi, è proprio lui che in ogni modo mi fa sentire a disagio.
<<Io non ti piaccio vero?>>
<<Come?>> chiedo fingendo di non aver capito la domanda.
<<Ti ho vista stamattina in spiaggia, eri molto sulle tue, attenta a ogni mia mossa. E sono sicuro che Tyler ti avrà raccontato del mio passato da ottimo padre>> non capisco come possa ironizzare su una cosa del genere. Il pensiero che io sappia ogni dettaglio su ciò che ha combinato in passato sembra non turbarlo per niente. Bevo un lungo sorso d'acqua prima di rispondere, sperando che quella breve pausa possa aiutarmi a capire cosa rispondere, però non ottengo ciò che volevo, quindi opto per la via più facile, la verità.
<<Si è vero, so tutto del tuo passato con Tyler.... Ed è vero che non mi piaci così tanto>> non pensavo di essere così schietta e forse neanche lui perché alza un sopracciglio, ma allo stesso tempo non sembra essersi offeso.
<<Non mi piaci così tanto.... allora non mi odi del tutto>>
<<Solo perché apprezzo che tu ti stia sforzando di aggiustare le cose con Lydia>>
Lui abbassa la testa e annuisce.
<<E poi... Per quanto io non riesca a tollerare ciò che tu abbia fatto in passato.... Una parte di me vorrebbe che tu risolvessi con Tyler>> finito di parlare prendo un lungo respiro, stavo trattenendo il fiato presa dal momento. Forse sarò maleducata a dargli così tanto del tu, ma sono sicura che questo sia l'ultimo dei pensieri ora.
<<Ci ho provato, ma quel ragazzo ha la testa dura. E poi.. Chi ti dice che non lo voglia anch'io?>>
<<Io ho perso mio padre, Tyler Invece ha te, che non sarai il massimo, ma sei pur sempre suo padre>> poi mi rendo conto di aver esagerato e sento la faccia andarmi a fuoco. In questo momento vorrei tanto prendermi a schiaffi da sola. Perché non riesco a stare zitta?
<<Mi scusi non volevo.... >> lui alza un mano per stopparmi. Scuote ma testa e mi sorride.
<<No, hai ragione. Anzi, mi piace la tua schiettezza e il fatto che tu ti preoccupi così tanto per mio figlio>>
<<È il minimo che possa fare, Tyler è sempre stato al mio fianco per ogni cosa, ora vorrei essere io a stringergli la mano quando ne ha bisogno>>
<<Sono felice che lui abbia scelto te. E anche se io sono un disastro irrecuperabile non hai dato per scontato che lui potesse essere come me. Hai voluto trovare del buono in lui e fattelo dire, lo hai cambiato parecchio. Per quanto sia sempre restio nei miei confronti vedo che con te é tutt'altra persona>> saperlo, anche se è da parte sua, mi rende comunque felice ed orgogliosa del rapporto che abbiamo. Abbiamo i nostri alti e bassi, eppure non lo cambierei per nulla al mondo. Io ho trovato del buono in lui, ma lui d'altra parte è sempre rimasto al mio fianco, era sempre lì a tenermi la mano o ad asciugarmi le lacrime nel momento giusto. Charles guarda l'orgoglio al polso e sbadiglia.
<<Io vado a letto, mi ha fatto piacere parlare con te>> non avrei mai immaginato di dirlo ma in fondo, anche a me ha fatto piacere.
<<Stessa cosa per me>>
<<Allora a domani. Tu vai a dormire poso io la bottiglia e il resto>>
<<Va bene, notte.>> dico uscendo dalla cucina e avviandomi in camera. Chiudo la porta alle mie spalle con calma e mi sdraio sul letto. Allungo un braccio e sento il braccio di Tyler che afferra la mia mano e la porta alle labbra per darle un bacio. Dovrei dirgli della chiacchierata con suo padre? Perché non dovrei? Faccio per svegliarlo ma lo sento russare. Russa come uno che non dorme da giorni. Ciò mi fa pensare alla bugia di oggi e mi chiudo di nuovo in me stessa e nel mio dolore. Pensavo che non ci fossero segreti, e allora perché mentire? Perché a me?. Passo la notte sveglia con i pensieri nella mente che corrono avanti e indietro. Niente è più letale dei pensieri notturni, sono come coltelli affilati che ti lacerano lo stomaco e ti tolgono il sonno.-Instagram : federica_fusco_
-Instagram : rycabook
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Non odiarmi perché ti amo 2 (Completa)
ChickLitÉ passato più di un mese da quando le strade di Cam e Tyler si sono definitivamente separate. Per quanto Cam pensi che vivere a Londra le possa rischiarire le idee la sua mente e sempre proiettata nel passato, in particolare su Tyler. Quando pensa d...