Capitolo 34

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“Ora questa non è la fine. Non è nemmeno l'inizio della fine. Ma è, forse, la fine dell'inizio.”
Sir Winston Churchill.
                           CAMRYN
Indosso, di nuovo, le migliori scarpe che io abbia mai avuto in tutta la mia vita per alzarmi dal tavolo e raggiungere il mio bellissimo ragazzo che balla in pista con il piccolo Jack in braccio. A vederli non so chi tra i due si sta divertendo di più. Quando li raggiungo Tyler prende la manina di Jack e la alza per salutarmi. È la versione in miniatura di Tyler, entrambi indossano la camicia con tanto di giacca e cravatta.
<<Vedo che vi state divertendo>>
<<È un ottimo ballerino, dovresti vedere come muove la testa a ritmo di musica. Andiamo Jack, mostra quella mossa speciale alla zia Cam>> Jack rimane qualche secondo a guardarci con le dita in bocca, poi muove la testa avanti e indietro.
<<Perfetto! Usa questa tecnica tra vent'anni e avrai tantissime ragazze ai tuoi piedi>>
<<Non provarci Kade. I consigli a mio figlio su come rimorchiare le ragazze spettano solo a me>> lo richiama Alex dandogli una pacca sulla spalla e riprendendo il fiato perso per'essersi scatenato in pista.
<<Potete non sfidarvi il giorno del mio matrimonio?>> viene Grace tenendo con una mano il vestito da sposa troppo lungo, e con l'altra regge i tacchi. Anch'io, per quanto fossero scarpe bellissime, ho dovuto toglierle per riprendermi dal dolore di averle indossate tutto il giorno, partendo da stamattina in chiesa.
<<Nostro>> la corregge Alex mettendole una mano sul fianco.
<<Dove sono Chad ed Eveline?>> chiedo guardandomi intorno.
<<In pista, dovresti vedere come sono bellini insieme. Oggi è anche il loro anniversario di fidanzamento>> mi spiega Grace.
<<Chi l'avrebbe detto che Chad sarebbe durato tre anni con la stessa ragazza. Sembra ieri quando andavamo a letto con una ragazza diversa ogni sera>> dice Tyler ridendo, ma nel vedere il mio sguardo di disapprovazione, per aver menzionato un ricordo non piacevole, smette di ridere e si concentra su Jack facendogli il solletico.
<<Io torno in pista, é la mia festa e ho voglia di ballare fino a svenire>> dice Grace prendendo Alex per un braccio e tirandolo tra la folla con se.
<<Mi fa piacere che oggi sia presente anche tuo padre>> dico a Tyler guardando come suo padre conversa animatamente con mia madre. È stato inizialmente imbarazzante far consocere i nostri genutori, ma hanno subito rotto il ghiaccio e ora non la smettono più di parlare. Spero solo che non dica nulla di imbarazzante sul mio conto, cosa alquanto difficile.
<<Non se lo sarebbe perso per niente al mondo. Ora però meglio mettere Jack nel passeggino, sembra aver preso sonno, anche se non capisco come sia possibile con tutto questo baccano>> Jack ha ormai poggiato la testa sulla spalla di Tyler e se fossimo in silenzio direi che sta anche russando.
<<Ballare lo avrà stancato, è sveglio da stamattina, ci credo che sia stanco>> ci avviciniamo alla carrozzina e lo mettiamo a dormire dove ci raggiunge subito Sophie, la mamma di Grace.
<<Grazie per averlo fatto dormire, ora mi prendo cura io di lui, voi potete andare a ballare>> la ringrazio anche se non ho intenzione di ballare, ho dato fin troppo su quella pista.
<<Ci sai fare con i bambini>> dico e il desiderio di avere un figlio con lui si fa più intenso nella mia mente. Vederlo con Jack in braccio non ha aiutato ad alleviare questo pensiero. Sembra che vedere in questi due anni Grace e Alex alla prese con Jack abbia fatto salire la mia voglia di maternità alle stelle.
<<Ti ricordo che ho dovuto prendermi cura di Lydia>> si mette una mano in tasca e con l'altra si allarga la presa alla cravatta. Prendiamo posto vicino a dei tavoli non molto lontani dalla pista da ballo.
<<Parlando di Lydia, dov'è?>> chiedo. Lui indica un punto in fondo alla sala dove ci sono i divanetti.
<<Anche lei si è scatenata molto>> da lontano la vedo sdraiata sul divanetto che dorme immersa suo dolce completino rosa in tulle, scelto accuratamente da me. Grace ha proposto come colore dei vestiti delle invitate la scelta tra il rosa, il verde e il giallo. Non avendo nessun vestito rosa, e non amando il giallo addosso a me, ho optato per un completo verde chiaro che al posto della gonna ha un pantaloncino.
<<È cresciuta tantissimo>>
<<A quanto pare ha anche un fidanzatino a scuola>> risponde seccato bevendo un sorso d'acqua. Non ha toccato alcoll per tutto il giorno, non capisco perché, non è da lui. Quando durante l'aperitivo il bar ha servito alcolici gratis non si è neanche avvicinato al bancone.
<<È una cosa carina>>
<<Per niente, i bambini a quell'età vogliono sperimentare, e vorrei sapesse che mia sorella non è una cavia per i suoi giochetti>> mi trattengo dal ridere per le sue parole. Amo troppo quando assume il ruolo di fratello maggiore geloso.
<<Sono solo dei bambini, il massimo che potrà fare con lei è dividere la sua merendina>> ora che ci penso, io neanche alle elementari ho mai avuto un ragazzo, rispetto alle altre mie compagne che ne cambiavano uno ogni settimana io pensavo molto di più a giocare con i bambini anziché baciarli. Devo dire però che mi sono riscattata per bene se guardo l'uomo con la quale sono fidanzata.
<<Se le spezza il cuore io gli spezzo le ossa, bambino o no la pagherà. Sono le creature più crudeli i bambini>> mi alzo e prendo posto sulle sue gambe.
<<Amore, sai quanto io adori il fatto che ci tieni a tua sorella, ma non puoi comportanti sempre così, se reagisci in questa maniera ora che è piccola cosa farai quando sarà grande. Anche lei avrà le sue prime esperienze>> lui scuote la testa contrariato.
<<Non farà sesso prima del matrimonio>> e si scola tutto il bicchiere d'acqua come se fosse vodka. Sto per ribadire che è da pazzi anche solo pensare che possa fare una cosa del genere e che non siamo più nel medioevo, ma non mi da tempo di rispondere.
<<Sei bellissima oggi. Dimmi che ti sei fatta così bella solo per me>> il suo cambio di argomenti é forse una delle piccole costanti della nostra relazione. Dal primo giorno in cui l'ho incontrato ad adesso ha sempre conservato questa caratteristica di cambiare argomento durante un discorso come se nulla fosse.
<<Beh non saprei, diciamo che quel ragazzo la in fondo mi sta fissando da quando ho messo piede in chiesa>> scherzo indicando un punto a caso dietro di lui. Lui però si gira di scatto facendomi quasi cadere a terra, fortuna che la sua presa forte mi tiene stretta a lui.
<<Brava, scherza, scherza, stasera non sarà lui a toglierti questo vestito>> dice alludendo al ragazzo immaginario.
<<Infatti sarai tu, e non vedo l'ora>> gli sussurro all'orecchio.
<<Ti amo, ma quando fai così ti odio>> poggio la sua testa sul petto e sorrido sentendo sotto il sedere l'effetto che gli faccio. Fortuna che il pantaloncino è fatto in tessuto leggero così da poter sentire tutto. Dopo anni mi sento ancora al settimo cielo nel sentire l'effetto che le mie parole hanno sul suo corpo. Rimaniamo in silenzio a guardare le persone che si scatenano sulla pista finché improvvisamente Tyler mi fa alzare dalle sue gambe.
<<È arrivato il momento, vieni>> si apre la giacca e mi porge una mano.
<<Non ho voglia di ballare, mi fanno malissimo i piedi>>
<<Non a ballare, vieni con me>> sembra molto teso e quindi preoccupata mi alzo.
<<Qualcosa non va?>> lui scuote la testa e si avvicina al nostro tavolo a prendere la mia giacca e la mia borsa.
<<Stiamo andando via?>> chiedo non ricevendo però nessuna risposta. Mi prende per mano e ci raggiungono subito Alex e Grace, come se ci stessero aspettando.
<<Buona fortuna>> dice Grace a Tyler facendogli l'occhiolino.
<<Buona fortuna? Ma di che stai parlando?>> domando me nessuno dei tre mi risponde. Alex mi dà un bacio sulla guancia e Grace mi abbraccia.
<<Vi amo...entrambi>> confessa piena di gioia ed entrambi tornano a ballare non prima di essersi girati dalla nostra parte ed aver alzato il pollice in direzione di Tyler sorridendogli. Mi sto spaventando di non riuscire a capire cosa stia succedendo.
Da lontano Chad, senza smettere di ballare, alza il pugno in direzione di Tyler ed Eveline mi fa l'occhiolino.
<<Vi state prendendo gioco di me, vero?>> ormai dico senza aspettarmi risposta. Ma stranamente questa volta mi risponde.
<<Non ci stiamo prendendo gioco di te>>
<<Oh bene, questo è rassicurante>> ormai ho capito che dobbiamo andare via, solo non capisco dove e perché, sopratutto oggi che è il matrimonio di due persone a noi care. Anche se queste due persone sembrano sapere cosa sta succedendo mentre io no.
Tyler mi prende per mano e mi porta al tavolo dove mia madre sta parlando con Charles. Non oppongo neanche più resistenza e decido di seguirlo. Non voglio fare scenate qui in mezzo dove insistito nel farmi spiegare cosa sta succedendo, qualcosa mi dice che lo scoprirò a breve. E comunque no, non penso che mi stia portando a casa sua per fare sesso, non lascerebbe mai il matrimonio di sua cugina per una cosa che sarebbe comunque successe a fine serata.
<<Signora Katherine, papà... Noi andiamo>> Charles mi sorride e il viso di mia madre diventa radioso.
<<Stasera aspetto la tua chiamata per i dettagli>> mi dice mia madre alzandosi per abbracciarmi mentre Tyler dice qualcosa a suo padre nell'orecchio. Poi Charles mi guarda e mi sorride.
<<Mamma, tu sai cosa sta succedendo?>>
<<Non fare domande, andate forza>> e quasi ci spinge via. Indosso la mia giacca ed usciamo dal locale con le orecchie che fischiano ancora per la musica forte.
Raggiungiamo la sua macchina al parcheggio e l'odore di macchina nuova ha lasciato ormai da tempo spazio al suo profumo.
<<Mi spieghi cosa sta succedendo? Mi stai facendo paura>> mi tolgo i tacchi e mi metto comoda.
<<Non devi averne>> risponde, ma rispetto alle sue parole sembra sul punto di svenire. Eppure sono sicura che non sia ubriaco, perché non ha toccato alcol. Smetto di sforzarmi nel trovare una risposta, che a forza di pensare sto iniziando ad avere mal di testa.
<<Un indizio, qualcosa. Ti giuro non sto capendo nulla, dimmi che devo fare>>
<<Puoi iniziare con lo star zitta e arrenderti al fatto che non ti dirò nulla>> apro bocca per rispondere ma lui accende la radio e alza il volume. La musica che parte alla radio è orribile, ma lui finge che gli piaccia battendo la mano sul manubrio a ritmo di musica, anche se sbaglia ogni tempo. Se non lo conoscessi direi che sta cercando di scaricare l'ansia. Invece il mio modo di scaricare l'ansia è mangiarmi le unghie, ma visto che proprio ieri sono andata dall'estetista, in vista del matrimonio, rovinarle sarebbe un peccato.
Per tutto il tempo nessuno parla in macchina e passano tre ore da quando siamo partiti fino a quanto arriviamo. Tre ore interminabili.
<<Mi hai portato al mare?>> chiedo scendendo dalla macchina e osservando la spiaggia buoia di fronte a noi.
<<Vieni. Ti puoi togliere le scarpe, non serviranno>> lascio i tacchi in macchina, mentre lui non se le toglie. Mi prende per mano ed entrambi ci dirigiamo verso la spiaggia. Mettere i piedi sulla sabbia fredda é bellissimo, mi ricorda...
<<Io la conosco questa spiaggia>> una valanga di ricordi mi invade la mente così velocemente che non riesco neanche a formulare una frase. Intanto però non mi ero resa conto che avessimo iniziato a camminare.
<<Ci hai messo meno tempo di quanto pensassi>> da lontano vedo un capannone di legno con la porta chiusa a chiave da un lucchetto.
<<Siamo venuti su questa spiaggia tantissimi anni fa, quando Chad ci invito' alla sua casa al mare>> mi sembra di rivedere la me di tanti anni fa che si fa coraggio e sale sulla moto d'acqua insieme a Tyler, il ragazzo di cui era innamorata ma che non aveva ancora il coraggio di ammettere del tutto a sé stessa. Perché mi ha portato qui? Non di sicuro perché ci sta qualche festa, la spiaggia è deserta. Si porta la mia mano alla bocca e bacia il palmo.
<<Tu...Stai tremando>> e non per il freddo, non tira un filo di vento, eppure stiamo vicino al mare.
<<Si beh...Troppi ricordi>> risponde ma qualcosa mi dice che volesse dire altro. Sembra una vita fa, i fuochi d'artificio, le risate, le piccole confessioni. I suoi occhi verde smeraldo brillano alla luce della luna come quella notte. Gli lascio la mano e mi abbasso per prendere un pó di sabbia tra le mani, che è molto fredda.
<<Ricordi quando mi chiestesti se volessi fare una pazzia e prendemmo in prestito le moto d'acqua? All'ora avevo una gran paura, ma ora ripenso a qual momento con gioia>>
<<Stasera facciamo un'altra pazzia>> dice a bassa voce, come se non stesse parlando con me, ma io riesco a sentirlo anche se gli do le spalle. Lascio cadere la sabbia per terra e sorrido guardando il mare.
Mi giro verso di lui e lo abbraccio ringraziandolo di avermi riportato qui e di avermi fatto rivivere nella mente quei bei ricordi, anche se non so ancora perché tutta questa fretta di venire al mare di sera tardi.
Lui mi da un bacio sulla fronte e fa due passi indietro.
<<È proprio qui che ho capito di essermi innamorato di te. È stato anche il luogo dove ho deciso di mostrarti i miei demoni, e sai una cosa? Non mi sono mai pentito di averlo fatto, neanche una volta da quel giorno>>
<<Neanche io non mi sono pentita di nulla.. >>
<<Lasciami finire, è importante per me>> fingo di cucirmi le labbra e lui ricomincia a parlare.
<<Ti sei mai chiesta perché accettai l'invito di Chad?>> non rispondo perché so che mi darà stesso lui la risposta visto che non vuole che io intervenga, ma ora ha la mia totale attenzione e sopratutto la mia curiosità di vedere fin dove vuole arrivare.
<<Accettai per te, non volevo ammetterlo ma qualcosa mi spingeva a starti vicino, ero geloso e protettivo nei tuoi confronti, ma non capivo cosa fosse, o meglio, lo immaginavo ma per me era impensabile che una persona come me potesse innamorarsi>> si mette la mani in tasca e muove un pó di sabbia con il piede.
<<È banale dire che mi hai cambiato la vita ma tu...>> porge le braccia verso di me per indicarmi.
<<Tu cavolo, me l'hai stravolta. Se non ti avessi mai conosciuto a quest'ora non posso neanche immaginare dove sarei. Non avrei fatto la metà delle cose che sono state rese possibili grazie a te. Sei praticamente tutto quello che neanche sapevo di star cercando. Non ho mai sognato una relazione stabile, ma poi sei arrivata tu, così piccola e perfetta, che riuscivi a far tremare le gambe a un ragazzo grande e forte come me. Mi tormentavi e non riuscivo a capire come fossi riuscita ad entrare nella mia mente e a fottere così bene un tipo furbo come me. Hai abbattuto i miei muri e sei stata in grado di cambiarmi. Fin dai primi giorni eri sempre la mia piccola eccezione, il mio punto debole, e lo sei tutt'ora>> si alza nell'aria una brezza di vento e io mi rendo conto di star piangendo, come se piangere stamattina in chiesa al "si" di Alex non fosse bastato. Dal modo in cui si asciuga gli occhi capisco che anche lui sta piangendo.
<<Ti ho fatto stare male fin troppe volte e fidati se ti dico che mi ritengo un vero pezzo di merda ogni volta che ci ripenso. Tutt'ora non mi perdono tutto il dolore che hai dovuto subire per colpa mia. Ma voglio rimediare a tutto il male che ti ho fatto, forse non ora o tra un anno, ma voglio farlo, se so che posso ancora migliorare ho intenzione di farlo per te>> infila una mano in tasca e si ferma a guardarmi.
<<Non sono pratico di queste cose, ma credo che funzioni così... >> mi prende una mano e in maniera un pó impacciata si inginocchia rimanendo con una gamba piegata. Caccia dalla tasca una scatolina rosso fuoco e il mio cuore si ferma. Non respiro.
<<Camryn Clark. Vuoi sposarmi e rimanere con me per il resto della tua vita?>> mi porto una mano sulla bocca per fermare i singhiozzi. I miei occhi sono così pieni di lacrime da non riuscire nemmeno a vedere bene il contenuto della scatola. Ma posso ben immaginare di cosa si tratti.
<<Si. Si, sisi!>> mi inginocchiò e senza aspettare che infili l'anello lo abbraccio ricadendo sulla sabbia. Il pensiero che potesse farmi una proposta del genere non mi ha neanche sfiorato la mente.
Mi siedo a cavalcioni su di lui e finalmente riesco a vedere bene l'anello. È d'oro e c'è un anello rosa incastonato dentro. È perfetto.
<<So cosa pensi, che dobbiamo ancora completare gli studi, ma non dobbiamo sposarci ora>>
<<Io non stavo assolutamente pensando questo, potrei sposarti anche domani>> la mia risposta lo fa sorridere.
Dio quanto amo questo ragazzo, sono così felice che vorrei urlare. Mi alzo in piedi e controllo che non ci sia nessuno, ma la spiaggia è deserta.
<<MI SPOSERÒ!>> Urlo in direzione del mare e poi guardo in cielo. Hai visto papà? Mi sposerò con un ragazzo che mi ama davvero e che si prenderà cura di me, non essere in pensiero per me, perché ora sono davvero felice. Mi giro verso Tyler, ancora seduto per terra, che mi sta fissando con aria divertita. Si alza e mi prende la mano con l'anello baciando il palmo.
<<IO SPOSERÒ QUESTA DONNA>> urla anche lui imitandomi e guardando il cielo stellato.
<<Sono così felice, noi ci sposeremo!>> dico ancora tremando dalla gioia, se è un sogno non voglio svegliarmi perché questo è il giorno più bello della mia vita. Ho immaginato questo momento così tante volte, di giorno, durante le lezioni, prima di addoentarmi, ma non mi ero neanche minimamente avvicinata alla perfezione di questa proposta così inaspettata.
<<E le sorprese non sono finite>>
<<Cosa c'è di meglio?>>
<<Di meglio nulla, ma... >> infila una mano in tasca e caccia un mazzo di chiavi. Ma quando ha avuto il tempo di infilarsi tutta questa roba in tasca senza che me ne accorgessi?
<<Chad ci ha lasciato la sua casa al mare, é a pochi passi da dove siamo noi>> mi spiega.
<<I ragazzi sapevano tutto giusto!>> ripenso alle occhiate e ai gesti e alle parole dei ragazzi nel ristorante. Ora capisco perché non ha toccato alcol al ristorante, ha voluto restare sobrio per questo momento. Non ha bisogno che sia lui a dirmelo, lo conosco e so che l'ha fatto per questo motivo. Per godersi questo momento al 100%
<<Diciamo che mi hanno aiutato molto. Una settimana fa siamo venuti a ripulirla e ieri sono passato da tua madre che ti ha preparato uno zaino con vestiti di ricambio, è nel bagagliaio>>
<<Ma cos'è un sogno?>> chiedo dandomi un pizzicotto.
<<Persino Eveline è stata felice di darmi una mano. La casa è stata tirata a lucido e ci sta tutto quello di cui avremo bisogno questo weekend>> ricordo che la settimana scorsa mi disse che avrebbe dovuto passare l'intera giornata da Chad per risolvere alcune questioni, e solo ora realizzo che era tutta una bugia per venire qui con gli altri e organizzare la sorpresa.
<<Andiamo?>>
<<Subito!>> prendiamo il mio zaino con i vestiti di ricambio e ci dirigiamo in direzione della casa. Prima di mettere piede sul pianerottolo mi prende in braccio.
<<Non siamo ancora sposati>> gli ricordo aggrappandomi al suo collo.
<<Mi esercito per quel giorno>> mi fa scendere e quando accendiamo la luce vedo che è stata davvero tirata a lucido. È molto più pulita di quando venimmo qui la prima volta. Per il resto non è cambiato nulla, è rimasto tutto esattamente così come lo ricordo. Dopotutto anche se litigammo quel giorno, ricorderò quel weekend sempre con gioia.
<<Camera nostra é quella col balcone al piano di sopra>> mi dice posando il mio zaino per terra e togliendosi la giacca e la cravatta.
<<Quella che scelsi io>>
<<Sapevo quanto ti piacesse. Su corri, so quanto muori dalla voglia di andare a vedere. Qui ci penso io ad aprire le finestre e far passare un pó d'aria>> senza farmelo ripetere due volte corro al piano di sopra, e mettere piede in quella camera è come aprire la porta per i ricordi. Non accendo nessuna lampada e lascio che l'unica luce che illumini la stanza sia quella della luna che crea un atmosfera magina. Mi affaccio dal balcone e la vista sul mare toglie ancora il fiato.
<<Bello vero?>> sento la sua voce alle spalle.
<<È un bellissimo panorama>> rispondo e mi giro verso di lui.
<<Si, davvero bello>> risponde guardando me e non il mare.
<<Che dejavù questa scena>> gli dico avvolgendo le braccia intorno al suo collo e ricordando la conversazione identica avuta anni fa, proprio qui. È tutto così uguale ma totalmente diverso allo stesso tempo. Il luogo è lo stesso e anche le parole, ma noi siamo diversi, per non parlare dei sentimenti che sono aumentati negli anni. Le sua mano mi accarezza la schiena e i suoi occhi verdi brillano alla luce della luna. Anni fa speravo che un giorno mi avrebbe guardato con questo sguardo innamorato, ed eccoci qui, nello stesso posto dove sono nate e morte le mie speranze che lui un giorno potesse amarmi. Fisso l'anello al mio dito col diamante incastonato sopra che brilla.
<<Ti piace?>> mi chiede riferendosi all'anello.
<<Lo amo>>
<<Più di me?>>
<<Impossibile>> rispondo baciandolo con il rumore delle onde in sottofondo.
<<Ora però è il momento di togerti questo vestito>> mi dice con le labbra ancora incollate alle mie. Gli metto le mani tra i capelli e glieli scompiglio beccandomi un'occhiataccia, so quanto tempo ha impiegato stamattina per sistemarsi il ciuffo.
<<Inauguriamo il letto? L'ultima volta che ci hai dormito eri vergine o sbaglio?>> guardiamo entrambi il letto immacolato.
<<Non sbagli. E comunque sono d'accordo, inauguriamolo. Però prendiamocela con calma, non ha senso correre, abbiamo una vita intera per fare tutto>>
<<Come vuoi, piccola Cam>> mi prende il mento e mi da un leggero bacio sulle labbra così dolce che mi sciolgo. Quando inizia a sbottonare il primo bottone il tempo si ferma e il mio cuore sembra esplodere di gioia. Non so se qualcuno sia mai morto per la felicità, ma se così fosse non credo che il mio cuore reggerà a lungo una simile gioia.
                                  * * *
La mia sveglia sta suonando da un tempo ormai indefinito.
Ricordo di essermi svegliata prima che suonasse o forse non ho mai neanche chiuso occhio, per quanto mi stia infastidendo quel rumore molesto non ho voglia di alzarmi e andarla a spegnere.
Da li a poco mia madre sarebbe arrivata a buttarmi giù dal letto come fa ormai da 24 anni.
Oggi è il giorno in cui cambierà qualcosa nella mia mia vita. Oggi.... mi sposerò. Mi alzo prima che mia madre irrompa nella camera degli ospiti, a casa di mia zia, e mi butti giù dal letto. Mi dirigo in cucina dove sono appesi tantissimi palloncini bianchi. Mia madre è seduta vicino al tavolo a bere caffè con mia zia Lois, ma si ferma con la tazza sulle labbra quando mi vede.
<<Tesoro sono le cinque del mattino, che ci fai sveglia?>>
<<Che ci fate voi sveglie>> la parrucchiera non arriverà prima delle sette. Grace ed Eveline hanno insistito a lungo sul fatto che volessero arrivare per le sei così da poter assistere alla preparazione completa della sposa.
<<Stavamo parlando di tuo padre>> mi dice mia zia Lois guardando la foto di suo fratello appesa alla parete. Oggi è il giorno in cui mio padre avrebbe dovuto compiere 47 anni. È stata una mia scelta decidere di sposarci il girono del suo compleanno e Tyler non ha detto nulla in contrario, anzi ha affermato che fosse la cosa più giusta.
<<Mi diceva sempre che avrebbe desiderato che ti sposarsi con un uomo degno di te>> mi dice con gli occhi lucidi.
<<L'ho trovato mamma>>
<<Si, e sono sicura che è molto felice, ovunque lui sia>>
<<Cos'è?>> chiedo guardando un libro chiuso sul tavolo. Lois lo prende e me lo passa.
<<L'album di matrimonio>> non avevo mai sfogliato l'album di matrimonio dei miei genitori. Non perché mamma non volesse, ma le ha sempre fatto male parlare di papà, e non ho mai avuto il coraggio di chiederle altro al riguardo.
<<Perché non lo sfogliamo? Ci sono alcuni aneddoti divertenti di quel giorno. Ma facciamo in fretta che a breve dobbiamo pensare al tuo di matrimonio>> sono felice che per quanto le faccia male abbia trovato il coraggio di parlarne. Mi siedo vicino a loro e mia madre inizia a sfogliare le foto e su ognuna di essa mi spiega un aneddoto particolare. Papà se ci stai guardando, ovuqnue tu sia, spero che tu sia orgoglioso di me. Io e Tyler abbiamo concluso gli studi e io mi sono laureata col massimo dei voti, raggiungendo così il mio obbiettivo. Dopo anni in cui mi sono spesso sentita fuori posto o sola, voglio che tu sappia che ora sono felice, e di sicuro passerò la mia vita al fianco dell'uomo migliore che io potessi consocere e che saprà prendersi cura di me... Come hai sempre fatto tu.

-Ragazzi questo è il penultimo capitolo della storia. Ormai siamo giunti quasi alla fine e mi si spezza il cuore pensare che la questa storia debbe finire. Fosse per me la farei durare per sempre, ma so che è impossibile 💔

Non odiarmi perché ti amo 2 (Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora