Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 7♔︎

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-REVISIONATO-

«Parla allora, ti ascolto.»

Eren non sapeva più che fare. La situazione si stava complicando e lui non sapeva come introdurre il discorso; alla fine, spinto da qualche atto di coraggio improvviso, si sporse verso di lui e lo baciò.

Levi sgranò gli occhi per la sorpresa e restò immobile, non sapeva se ricambiare o meno il bacio. Fece la cosa che gli venne più spontanea: si staccò da lui spingendolo via e si alzò allontanandosi in tutta fretta.

Eren rimase immobile, ancora scosso dall'accaduto, ad osservare il sole che era ormai sorto...anche quella volta era riuscito a rovinare tutto.

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Levi si dava mentalmente dell'idiota da ore ormai. Non aveva per niente dormito e questo era ben evidente visto le profonde occhiaie sotto i suoi occhi grigi che fissavano stanchi il soffitto della stanza.

Quel giorno era "libero" se così lo si poteva considerare, Eren avrebbe passato tutta la mattinata con suo padre a preparare chissà quale evento e nel pomeriggio sarebbero arrivati il duca Ackerman con la figlia.

Senza neanche conoscerla Levi immaginava già come potesse essere la ragazza: la solita principessina arrogante che passa tutta la sua giornata a spettegolare con le amiche o a bere il the in giardino e che quando vede un ragazzo carino si attacca a lui come una cozza senza mollarlo.

Pensare a quella ragazza lo faceva arrabbiare ancora di più con sé stesso, cavolo si era comportato da perfetto idiota.

Aveva passato giorni a rimuginare sui propri sentimenti e, quando era arrivato alla conclusione che Eren effettivamente gli piaceva, lo aveva respinto malamente prendendo l'unica occasione che aveva.

Si, perché era la prima e l'ultima quella. Eren adesso credeva di essere stato rifiutato perché lui non ricambiava i suoi sentimenti...quindi si sarebbe arreso all'evidenza e sarebbe corso da quella duchessa seguendo le regole che il padre gli imponeva.

Levi però quei sentimenti li ricambiava! Era giunto a quella conclusione solo da poco, certo, ma aveva già da tempo compreso di essere un codardo e la reazione avuta quando il castano lo aveva baciato ne era una conferma.

«Idiota...» mormorò il corvino continuando a guardare il soffitto «Sono un completo idiota»

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«Lui ha fatto cosa?!» Hanji era sconvolta. Levi lo vedeva chiaramente dagli occhi sgranati e le iridi castane leggermente più luminose che lo guardavano con sorpresa.

Lo scudiero aveva deciso di chiedere consiglio all'amica sull'accaduto, visto che da solo non sapeva prendere delle decisioni. Le aveva spiegato tutta la situazione e ora la donna lo guardava un po' sconvolta mentre cercava di assimilare tutto il discorso che aveva appena ascoltato.

Hanji alla fine si riprese e si appoggiò al muro cercando di trovare una soluzione, poi se ne uscì con la cosa più scontata del mondo ma anche la più efficace.

«Va da lui e parlagli» rispose tranquilla «Se ricambia capirà, spiegagli che eri sorpreso in quel momento e hai reagito così per quel motivo»

Levi restò in silenzio per qualche secondo riflettendo sulla questione. Era rischioso, certo, e lui non si riteneva pronto a dimostrare così apertamente i suoi sentimenti.

Però la situazione era a rischio, presto sarebbe arrivata al castello la duchessa e non avrebbe più avuto occasioni per dimostrare i suoi sentimenti al principe senza ottenere un rifiuto, forse un po' condizionato dalle circostanze ma pur sempre un rifiuto.

Alla fine alzò lo sguardo fissando Hanji con convinzione «Gli parlerò...anche adesso se necessario» annuì «Augurami buona fortuna»

La castana ridacchiò scompigliandogli i capelli come se avesse davanti a sé un bambino alle prese con la sua prima cotta, in realtà era proprio così che Levi si sentiva.

Non si era mai innamorato prima d'ora, fino a qualche settimana prima pensava che l'amore fosse una stupidaggine e che si poteva benissimo vivere senza, adesso era tormentato dai dubbi. Tutto girava intorno a quel principino dagli occhi verdi, un moccioso viziato che però sapeva il fatto suo e aveva sciolto leggermente il cuore dello scudiero.

«Non hai bisogno di fortuna nanerottolo, quel ragazzo è innamorato di te e si vede da metri di distanza» ridacchiò.

Levi borbottò qualche insulto incomprensibile cercando di farle capire che la fortuna c'entrava comunque, alla fine si decise a salutarla e uscì velocemente dalla stanza iniziando a cercare il principe.

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Levi stava fissando quella porta da troppo tempo. Ne era consapevole, ma non riusciva ad aprirla. Teneva la mano posata sulla maniglia e la fissava in silenzio. Non sentiva rumori del suo interno ma era certo che il principe fosse lì.

Alla fine prese coraggio e abbassò la maniglia aprendo velocemente la porta.

«Eren dobbiamo par-» si bloccò sull'uscio della porta, lo sguardo fisso sulla scena davanti a lui.

Il moccioso stava seduto su uno dei tanti divanetti che andavano a decorare la sala dei ricevimenti del castello, rideva a scherzava tranquillo con la persona accanto a lui.

Fino a qui era tutto normale, il problema però sorse spontaneo quando Levi posò lo sguardo sulla persona al suo fianco. La duchessa Mikasa Ackerman era molto bella, questo non si poteva negare, ma Levi avrebbe preferito non incontrarla.

Il principe posò i suoi grandi occhi verdi sullo scudiero rivolgendogli un sorriso un po' forzato, il corvino ne capiva bene il motivo. Era arrabbiato con lui per quello che era successo la sera prima.

«Oh Levi, finalmente ti ho trovato» esclamò con finta felicità, si alzò dal divanetto facendo segno allo scudiero di avvicinarsi «Ho il piacere di presentarti la duchessa Mikasa Ackerman»

Levi si avvicinò a loro, sorrise alla ragazza e si inchinò leggermente baciandole il dorso della mano «Il piacere è tutto mio» rispose formalmente. Stava dicendo troppe bugie in quel periodo.

♔︎𝙸ʟ ʀᴇ ᴅᴇʟ ᴍɪᴏ ᴄᴜᴏʀᴇ♔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora