Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 4♔︎

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-REVISIONATO-

«Sei...SEI DAVVERO QUI!!» esclamò di scatto la donna con gli occhi lucidi per l'emozione...Eren capì che stava trattenendo le lacrime usando tutto il proprio autocontrollo.

«Che ti aspettavi quattrocchi?» chiese Levi divertito mentre sfoggiava il suo solito ghigno, il principe però capì che stavolta era diverso. Gli occhi di quel nanerottolo erano come un libro da interpretare e per una volta esprimevano gioia. Gioia di rivedere delle persone così care a lui.

La castana in quel momento ignorò l'autocontrollo e abbracciò di slancio l'uomo che si limitò a ricambiare delicatamente il gesto.

«Tu dovresti essere morto..» borbottò Mike e in quel momento lo sguardo di tutti i presenti si fermò sul biondo in cerca di spiegazioni.

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Tu dovresti essere morto..

Levi continuava a pensare a questa frase, gli rimbombava in testa come un suono ovattato...come se non ne capisse il significato.

Non ci mise molto a ricollegare tutti i pezzi però.
L' idiota si era proprio impegnato per farlo definitivamente sparire, aveva trovato un modo per farlo smettere di esistere e i suoi amici, gli stessi amici che non vedeva da anni per colpa di quel vecchio, avevano pianto per una morte che non era mai avvenuta.

Il corvino pensò che chiunque consultasse le carte del proprio destino in questo momento si stava facendo una bella risata per le coincidenze avvenute.

Anni prima il vecchio re l'aveva esiliato dal suo regno e aveva comunicato ai suoi amici e conoscenti la notizia che Levi Ackerman era deceduto.

Adesso il nuovo re,suo figlio per essere precisi, lo aveva assunto come scudiero personale del nipote disintegrando così, con delle poche frasi, tutti quei muri di bugie che il re aveva costruito intorno al suo nome.

Fu Eren a riscuoterlo dai suoi pensieri. Il castano infatti lo guardava confuso e aveva iniziato a scuoterlo leggermente per la spalla,pessima idea bloccarsi a fissare il vuoto.

«Levi ci sei?!» domandò il principe schioccandogli le dita davanti la faccia e lo scudiero non poté fare altro se non annuire e riscuotersi dai suoi pensieri.

Alla fine sospirò arrendendosi all'evidenza e decise che era meglio spiegare tutto dall'inizio senza mentire ulteriormente,certo non avrebbe proprio detto tutto. Solo il minimo indispensabile per spiegare la situazione senza mettere nei guai i suoi amici.

«Ci sono Eren, non c'è bisogno di fare così» fece notare sbuffando e bloccandolo per il polso, poi si girò verso Mike e Hanji che come gli altri attendevano pazienti e curiosi una spiegazione.

«Era tutta una bugia.» disse semplicemente «Una bugia architettata da qualcuno che non mi voleva tra i piedi...ecco tutto» spiegò tranquillo preparandosi psicologicamente ad evitare tutte le domande che si sarebbero susseguite dopo il suo discorso. Domande che non tardarono ad arrivare.

«In che senso una bugia?»

«Chi era questo qualcuno?»

«Perché non sei tornato da noi se eri ancora vivo?»

«Dove sei stato tutto questo tempo?»

«Quindi tutte le dicerie su Levi Ackerman erano false? Che tristezza...» il primo a lamentarsi fu Connie che probabilmente aveva capito poco di tutta la questione e si interessava alle cose essenziali: dicerie del popolo che non aveva nulla da fare se non impicciarsi degli affari degli altri, si disse Levi.

Domande, domande e ancora domande. Il corvino stava per avere un esaurimento nervoso.
«Smettetela!» sbottò congelando tutti con i suoi occhi glaciali che non ammettevano repliche «Non posso dire molto altro, se non sono tornato è perché non potevo e per quanto riguarda la persona che vi ha mentito...beh di lui adesso non c'è da preoccuparsi» aggiunse scrollando le spalle per mostrare la sua indifferenza.

Non gli era mai importato nulla di quella persona, ne quando era in vita,ne adesso che il freddo e burbero re era morto. Certo il suo sostituto, a detta di Levi, non era meglio del precedente ma comunque presto avrebbe perso la sua carica.

Eren Jeager era in età di matrimonio e il re non avrebbe tardato a trovare per lui una mogliettina bella e arrogante che lo avrebbe seguito tutto il giorno come un cagnolino,insomma una noia totale.

Era questo che Levi pensava dell'amore in generale e del matrimonio. Era a causa di questa ricerca continua dell'amore perfetto che, secondo il corvino, le persone erano infelici.

Associavano la completa felicità all'amore, un sentimento effimero che non dura in eterno e che semplicemente non c'è; perché l'amore eterno e perfetto, che secondo gli uomini rappresenta la vera essenza della felicità, non esiste. Il mondo era infelice perché continuava ad essere alla ricerca di qualcosa che non esisteva.

Hanji e Mike parvero intuire i suoi riferimenti, in fondo anche loro erano soldati dell'esercito reale a quei tempi proprio come Levi e anche loro avevano seguito i suoi ordini.

Gli altri ragazzi lì intorno invece non si mostrano così tanto interessati, erano ancora leggermente perplessi per quello che era successo ma niente di che.

Fu Mike a cambiare discorso e a richiamare nuovamente su di sé l'attenzione del gruppo che stavolta non era curioso bensì esasperato. Perché? Semplice, era il momento di iniziare gli allenamenti di scherma.

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«E tu cosa ci fai qui?»

Levi poté notare chiaramente il castano che sobbalzava per la sorpresa, non si aspettava certo di avere compagnia a quell'ora.

Erano entrambi fuori, seduti sull'erbetta verde dell'ampio giardino che circondava la parte est del castello, la luna era ancora nel cielo ma dall'altra parte si poteva ben notare un rossore che colorava le nuvole. L'alba di un nuovo giorno che avrebbero passato chiusi lì dentro, come sempre del resto.

Erano passati dei giorni dall'incontro con Hanji e Mike, Levi da quel momento aveva trascorso un po' di tempo con gli amici sempre portando con sé il moccioso che si continuava a lamentare per qualsiasi cosa.

Il corvino si sedette vicino al principe e iniziò a giocherellare con i ciuffi d'erba sui quali si erano già posate alcune gocce di rugiada che riflettevano la luce della luna e dell'alba; un mix perfetto di colori che Levi amava osservare la mattina.

Restarono lì,entrambi in silenzio, a guardare l'alba che donava ai loro volti un leggero rossore...non dissero una parola. Non intrapresero nessun discorso. Perché si sa, le frasi più belle sono quelle che non vengono dette.

♔︎𝙸ʟ ʀᴇ ᴅᴇʟ ᴍɪᴏ ᴄᴜᴏʀᴇ♔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora