-REVISIONATO-
«Finalmente ti conosco...fratellino» esclamò restando in silenzio qualche secondo prima di pronunciare l'ultima parola.
Fu proprio in quel momento che il mondo dei nostri due protagonisti si sgretolò sotto i loro piedi, distrutto dell'evolversi degli eventi, e con lui crollò anche il corpo senza vita di Grisha Jeager che quel giorno morì con un unico rimpianto: non aver detto la verità a suo figlio.
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Levi non aveva più certezze nella vita. Si erano tutte sgretolate quel giorno mentre un uomo tagliava la gola del suo sovrano e affermava di essere suo figlio.Lo stesso figlio che era stato ripudiato dal re prima ancora che nascesse, lo stesso figlio che non aveva mai avuto una figura paterna al suo fianco. Lo stesso figlio che adesso desiderava solo sfogare la sua vedetta e di certo lo stava facendo in grande stile.
Le urla e i rumori della guerra in corso fuori dalle mura del castello si sentivano fin dalla sala del trono e Levi poté solo immaginare come stavano quei poveri cittadini che ne erano rimasti coinvolti. Lui di guerre ne aveva viste e se c'era una cosa che poteva affermare con certezza era che neanche una simile vendetta è giustificabile quando c'è di mezzo una guerra.
Quell' uomo di certo aveva molte altre occasioni per vendicarsi, non doveva necessariamente far accadere tutto questo, ma dal canto suo aveva un'espressione talmente rilassata sul viso che faceva trapelare tutto il divertimento provato in quel momento; fu proprio quell'espressione a fare innervosire ancora di più Levi.
Il corvino già di suo era una persona abbastanza irritabile, ma se qualcuno si comportava così di certo non poteva avere la sua compassione. Qualunque giustificazione avesse quell'uomo per compiere quel gesto era inutile.
La vera preoccupazione di Levi però si concentrava su Eren, sul ragazzo che da quando aveva saputo dell'esistenza di un fratello non aveva minimamente aperto bocca ed era rimasto immobile, lo sguardo fisso sul corpo privo di vita del padre.
«F-fratellino?» mormorò alla fine Eren che forse si era ripreso dallo shock iniziale.
«Il vecchio non ti ha parlato di me vero? C'era da aspettarselo» una risata sarcastica uscì dalle sue labbra «Vedi Eren io non mento, sono tuo fratello. Nato proprio da quell'uomo che per tutta la vita ti sei ostinato a chiamare padre» diede un leggero calcio al corpo del re ricevendo in cambio un'occhiataccia di Levi
«Impossibile, io non ho fratelli!» esclamò il principe con una nota di disperazione, nel profondo del suo animo continuava a sperare che quello fosse solo il peggiore tra gli incubi e che presto si sarebbe risvegliato nel suo letto, magari con Levi al suo fianco.
Purtroppo quello era tutto tranne che un incubo e Eren alla fine dovette accettarlo, strinse forte i pugni fino a far sbiancare le nocche e abbassò lo sguardo al suolo restando in silenzio.
«Tu un fratello ce l'hai invece Eren, sono proprio qui davanti ai tuoi occhi e ho appena ucciso l'unico familiare che ti resta. Ho appena ucciso il re di questo insulso regno!»
Levi vedendo l'espressione del principe fece qualche passo indietro e lo affiancò cercando di fargli capire che lui restava comunque con lui.
«Cosa è accaduto? Perché io non so niente di te?!» chiese Eren dopo alcuni minuti di totale silenzio, lo sguardo colmo di tristezza e disperazione.
«Oh fratellino, su questo di certo io non ho colpe...potevi pensarci prima e chiederlo al tuo adorato padre. Potevi chiedergli perché ha eliminato qualsiasi ricordo riguardante il suo primo figlio, ma adesso è un po' tardi...papino di certo non può risponderti» esclamò ridacchiando
«Spiegami tutto, una spiegazione di certo mi è concessa»
«Mh, da dove comincio...» l'uomo finse di pensarci «Ah si! Iniziamo da quando tuo nonno ha bandito mia madre e me, un bambino di soli 6 anni, dal castello senza alcuna motivazione valida. Mia madre aveva una sola colpa, si era innamorata dell'uomo sbagliato» iniziò a raccontare mentre si rigirava il pugnale tra le mani e girovagava per la stanza.
Levi si avvicinò ancora di più al principe e continuò a tenere la spada salda in mano, lo sguardo vigile puntato sull'uomo analizzava tutte le sue mosse e si preparava a bloccare un eventuale attacco.
«Dall'amore tra mia madre, una semplice cameriera, e tuo padre sono nato io; sono lo sbaglio più grande che Grisha Jeager credeva di aver commesso e adesso sono anche colui che ha posto fine alla sua inutile vita!»
Il corvino cercò di usare tutto il suo autocontrollo quando dovette trattenersi dal non abbracciare Eren vedendo la sua espressione. Quegli occhi verdi, un tempo pieni di allegria, adesso trasmettevano solo immenso dolore a chi li guardava. Levi non sopportava quel dolore, qualsiasi emozione che vedeva in quegli occhi si ritrova a provarla lui stesso; come se in qualche modo riuscisse a collegarsi con i sentimenti di Eren.
Purtroppo non era il momento adatto per realizzare questa cosa così dannatamente drammatica e poco importante, quindi si riscosse dai suoi pensieri e tornò a prestare attenzione ai due fratelli che continuavano a insultarsi con parole ben poco adatte all'etichetta che dovevano rispettare due principi.
«Questo non sarà mai il tuo regno!» urlò Eren che finalmente sembrava essersi risvegliato dal suo stato confusionale, ma Zeke rise. Rise fino alle lacrime con un sorriso inquietante sul volto e a Levi venne una forte voglia di tirargli un pugno. «Smettila di ridere, dannato bastardo» sibilò lo scudiero guardandolo freddamente.
«Siete meno intelligenti di quanto immaginavo, sei proprio simile a quell'idiota di tuo padre piccolo Eren» provò a scompigliare i capelli del principe come fa un padrone col proprio cane ma Levi prontamente lo bloccò per il polso «Non toccarlo.» ordinò e Zeke stranamente obbedì.
«Voi proprio non capite come finirà questa storia, sarò proprio io a governare questo regno da domani» ghignò «Ma state tranquilli, morirete molto prima e purtroppo non assisterete a questo magnifico spettacolo»
In quel momento qualcosa in Levi scattò, capì che era proprio inutile stare lì fermo a bloccare Eren che già da tempo aveva in mano la spada per attaccare. Lasciò i fianchi del castano, che partì verso il fratello, e lo seguì per aiutarlo. Era inutile discutere con quell'idiota troppo cresciuto. Lo avrebbe spedito all'inferno senza nessun ripensamento.
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♔︎𝙸ʟ ʀᴇ ᴅᴇʟ ᴍɪᴏ ᴄᴜᴏʀᴇ♔︎
Fiksi PenggemarEren Jeager, principe del regno di Shiganshina è costretto a scegliere un personale scudiero per garantire la sua incolumità. Verrà convocato al suo servizio Levi Ackerman, ex-capitano di una delle tante squadre speciali che hanno il compito di dife...