-REVISIONATO-
«Ho il piacere di presentarti la duchessa Mikasa Ackerman»
Levi si avvicinò a loro, sorrise alla ragazza e si inchinò leggermente baciandole il dorso della mano «Il piacere è tutto mio» rispose formalmente. Stava dicendo troppe bugie in quel periodo.
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Eren non ne poteva più di tutta quella situazione. Aveva passato l'intero giorno con la duchessa e ogni minuto gli serviva per autoconvincersi che forse, e sottolineo il forse, stare con lei non era tanto male.In quei rari momenti in cui arrivava ad affermare una cosa simile il suo sguardo si posava sugli occhi argentei di Levi che non si erano staccati da lui nemmeno un secondo da quando si erano visti quel giorno.
Già solo quello scambio di sguardi bastava a far capire al principe che quelle erano tutte stronzate. Nessun'altra persona, confrontata a Levi, poteva essere più adatta a lui e questo lo sapeva bene.
Mikasa non si era staccata da lui nemmeno un minuto da quando il re Grisha aveva proposto ai due ragazzi di fare un giro del castello, con la scusa di fare ambientare la duchessa in quel luogo dove avrebbe passato gran parte dei giorni seguenti.
Eren lo sapeva che quella in realtà era solo una banale scusa per farli allontanare entrambi; suo padre e il duca Ackerman avevano molto da discutere e non volevano i figli tra i piedi.
Probabilmente in quel preciso momento, mentre loro se ne stavano lì seduti a bere tranquilli del the, i due uomini stavano discutendo gli ultimi accordi per le nozze e tutto quello che sarebbe avvenuto prima e in seguito ad esse.
Il castano ormai sapeva cosa lo aspettava. Una noiosissima festa di fidanzamento a cui partecipare, un matrimonio da affrontare e perché no...anche un ballo in onore della nuova regina. Poi arrivava la parte peggiore, passare il resto della sua vita con quella ragazza al suo fianco e lo sguardo di Levi che lo scrutava da lontano come in quel momento.
Eren lo sapeva che sarebbe finita così. Loro due insieme non avevano futuro, l'unica relazione accettabile dalla società che li coinvolgeva a pieno era quella che si instaura tra un principe e il proprio scudiero, tra un re e il suo personale servitore.
Il principe però non aveva mai dato troppa importanza alla società, anzi spesso la detestava a causa di tutte quelle regole che impedivano la libertà. Per Eren la società viveva in una continua contraddizione, si lamentava sempre della poca libertà che gli era concessa, ma si imponeva da sola delle regole che finivano per chiuderla in trappola.
Il castano considerava la libertà la sensazione più bella che un essere umano poteva provare, quasi al pari dell'amore stesso. Aveva sempre aspirato ad essere libero ma non ne aveva mai avuto l'occasione. C'era sempre qualcosa che lo teneva in trappola.
Da piccolo erano le mura del castello le sbarre della sua personale prigione, quelle mura altissime che sovrastavano tutta la zona e che andavano poi a proteggere il regno. Col tempo aveva iniziato ad accettarle e le sbarre erano state sostituite, dopo le mura era arrivato il ceto sociale e tutti i doveri che ne derivavano.
Un principe di certo non può essere libero; non può deludere le aspettative dei propri sudditi, gli stessi sudditi che un giorno saranno sotto il suo assoluto comando.
Eren quelle sbarre le aveva rotte da solo ormai da tempo, dal momento in cui aveva iniziato a ribellarsi e a non rispettare tutte le regole di buone maniere che gli imponevano; per un po' aveva creduto di essere finalmente libero, ma quando ormai aveva raggiunto quella consapevolezza le sbarre erano tornate.
Quelle sbarre adesso, Eren ne era certo, non poteva spezzarle da solo. Forse Levi poteva aiutarlo, per un breve momento ci aveva creduto, poi il corvino lo aveva respinto quella notte e tutti i suoi sogni si erano sgretolati velocemente insieme al suo cuore.
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Una cameriera entrò nella stanza annunciando ai ragazzi che il re Grisha e il duca Ackerman volevano parlare con i propri figli e li attendevano nella sala del trono.Eren non perse tempo e uscì dalla stanza insieme a Mikasa e Levi iniziando a camminare per i corridoi con l'obbiettivo di raggiungere il prima possibile la sala del trono.
Levi non aveva parlato per tutto il tempo e questo rattristava un po' il castano, anche se cercava di non farlo notare. Quando lo aveva visto entrare nella stanza aveva sperato tutto il tempo che alla fine si decidesse a parlare di ciò che era accaduto tra loro. Il corvino però non lo fece e Eren ne aveva anche capito il motivo, c'era Mikasa con loro.
Quando arrivarono davanti il grande portone della sala del trono le due guardie appostate là davanti, come al solito, aprirono loro il passaggio permettendo ai tre di entrare. Eren già poteva immaginare il motivo di tale convocazione.
Sicuramente avevano accordato tutto sul matrimonio e volevano comunicarlo ai rispettivi figli che potevano solo annuire e accettare la cosa, che fossero o meno d'accordo poco importava.
«Padre, Duca» Eren salutò i due uomini e Mikasa al suo fianco fece lo stesso accompagnando il tutto con un inchino, Levi era rimasto vicino il portone in silenzio. Non aveva alcuna intenzione di intromettersi.
«Ben arrivati ragazzi» rispose Grisha sorridendo ai due giovani, il duca al suo fianco si limitò a lanciare uno sguardo soddisfatto alla figlia e restò in silenzio dando al re libertà di parola.
«Io e il duca abbiamo deciso, voi due vi sposerete presto e diventerete i futuri sovrani di questo regno. In occasione del vostro fidanzamento a palazzo si terrà un ballo la prossima settimana dove saranno invitati tutti i nobili del regno»
Eren ascoltava le parole del padre con finto interesse, i suoi pensieri erano costantemente rivolti a Levi in una muta richiesta di intervenire e salvarlo da quell'inferno.
«Coraggio...» pensò Eren «Intervieni adesso Levi. Intervieni e fa capire a mio padre che io amo te e nessun altro»
Purtroppo non lo fece. Restò in silenzio fino alla fine e Eren non poté fare altro che rassegnarsi all'evidenza, il suo destino era già scritto e lui non aveva nessun oggetto in grado di cancellare gli errori.
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♔︎𝙸ʟ ʀᴇ ᴅᴇʟ ᴍɪᴏ ᴄᴜᴏʀᴇ♔︎
FanficEren Jeager, principe del regno di Shiganshina è costretto a scegliere un personale scudiero per garantire la sua incolumità. Verrà convocato al suo servizio Levi Ackerman, ex-capitano di una delle tante squadre speciali che hanno il compito di dife...