Capitolo 4~

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Yuuri's p.o.v.

Ero ormai sfociato in un pianto che sembrava non avere mai fine, mentre il mio allenatore continuava a provare a rassicurarmi con abbracci alternati a carezze dolci sulla schiena.

Dopo secondi interminabili, successe tutto di scatto: mi sentii prendere dalle spalle e incrociai i miei occhi, grondanti d'acqua salata, con i suoi, che sembravano oceani senza fine.

Sentii una leggerissima pressione sulle guance...forse delle carezze? E in men che non si dica la mia espressione confusa fu sostituita da una faccia incredula dagli occhi sgranati.

Avevo le sue labbra sulle mie, unite in un semplice ma intenso bacio a stampo.

All'inizio provai a staccarmi da quel contatto dolce e gentile, ma sentivo il mio allenatore convinto e determinato a non lasciarmi andare.

Appoggiai allora le mani sulle sue cosce ricambiando il bacio, umido per le lacrime, lasciando questa volta a Viktor un'espressione da chi non sta capendo nulla di quello che succede.

Si staccò velocemente da me, come scottato e si mise due polpastrelli sulle labbra mormorando qualcosa simile ad uno 'scusa'.

Non riuscivo a capire. Ero ferito, pensavo che ricambiasse i miei sentimenti quando invece era probabilmente stato solo un insignificante modo per calmarmi.

-Y-Yuuri scusa i-io non so p-perché l'abbia fatto..- concluse la persona davanti a me, lasciandomi nello stesso stato di un morto.

Ovviamente non davo a vedere la mia delusione e il dolore che provavo in quel momento, ma nonostante tutto riuscii a mugolare una risposta.

-T-tranquillo, ho r-ricambiato solo p-perché pensavo c-che altrimenti c-ci saresti rimasto m-male..- mentii.

Non potevo inventarmi scusa peggiore.

-Quindi n-non...non era niente, g-giusto?- domandò titubante, ricevendo diversi segni di assenso da parte mia, tutti finti ovviamente.

Per me quel bacio un significato lo aveva avuto, ma non per la persona dal quale lo avevo ricevuto, quindi...

-Esatto, non era niente. O-ora se non ti dispiace, io devo andare- risposi freddamente al mio allenatore, con la voce che vacillava e le lacrime che si erano bloccate di colpo, ma che minacciavano comunque di ricominciare a scorrere.

Ero stato il più attento possibile a non far trapelare nessuna emozione da quelle parole, anche se probabilmente la delusione che esprimevano si era sentita.

Corsi a perdifiato fino a casa mia, per poi entrare e buttarmi subito sul divano, continuando a sfogarmi.

Presi in mano la foto del podio di tanti anni prima, sussurrando un "mi manchi da morire" durante il pianto.

Presi una decisione: l'avrei raggiunto, fanculo Viktor, fanculo i mondiali, fanculo il singolo.

Presi i primi vestiti che mi capitarono a tiro e li infilai velocemente in una valigia che avevo trovato in camera.

Mi precipitai in bagno, afferrando tutto ciò che poteva servirmi, come spazzolino e dentifricio.

Presi i documenti e il passaporto, le chiavi e corsi. Corsi come non avevo mai corso prima fino all'aeroporto.

-Per la Thailandia??- domandai ad una ragazza, ansimando, appena raggiunsi il luogo dov'ero diretto.

Mi rispose semplicemente con un 'parte tra mezz'ora, non so se fa in tempo' indicandomi poi tutto e facendomi pagare il biglietto.

Corsi il più possibile scavallando persone, solo per arrivare in tempo al check-in e riuscire a salire su quell'aereo.

Non so come ma fortunatamente feci in tempo, salii e mi diressi al mio posto, vicino al finestrino, per poi mettere la modalità aereo al cellulare e mettermi ad ascoltare musica.

Il viaggio sembrava non finire mai quando, dopo ore, sentii una voce che mi risvegliò dai miei pensieri, che annunciava l'arrivo.

Scrissi velocemente al mio amico un 'come si chiama l'ospedale dove stai?' aspettando la risposta, mentre cercavo un taxi.

Nonappena mi rispose, aggiungendo anche un 'perché?' al quale non risposi, e il taxi si fermò, mi diressi lì. Pagai con i soldi che avevo cambiato in precedenza e chiesi alla reception il suo numero di stanza.

-E lei sarebbe?- chiese l'infermiera titubante.
-Il suo migliore amico- risposi io, sorridendo quando mi disse finalmente il numero della stanza dove si trovava.

Dissi qualcosa che somigliava a un 'grazie' mentre correvo verso la camera 201, quella dove l'avrei trovato.

Senza neanche bussare aprii la porta...ed eccolo lì.

-PHICHIT-KUN- urlai quasi in lacrime, ricevendo una strigliata da un dottore, mentre mi fiondavo ad abbracciarlo.

Phichit's p.o.v.

Vidi Yuuri entrare nella stanza e, neanche il tempo di realizzare ciò che era successo, lo ritrovai tra le mie braccia, quasi in lacrime.

-Ehy Yuuri, mi sei mancato da morire- dissi ricambiando l'abbraccio e accarezzandogli leggermente i capelli.

Stemmo così per un bel po' di tempo, finché non mi venne un dubbio.

-Yuuri ma...non dovresti essere ad allenarti per i mondiali?- domandai cauto, probabilmente era successo qualcosa.

Non mi rispose, anzi: abbassò il viso con espressione triste, mugugnando qualcosa che non riuscii a capire appieno.

-D-dovrei, hai ragione, ma è successo un casino con...beh, penso tu abbia capito.- mi disse tenendo ancora lo sguardo basso.

Certo che avevo capito.

Quel bastardo di un allenatore russo aveva ferito il mio Yuuri: gliel'avrei fatta pagare cara nonappena ce ne fosse stata l'occasione.

-E cosa...cosa sarebbe successo? Se posso chiedere, ovvio.- domandai con cautela, di sicuro non volevo ferirlo.

-Beh ecco vedi...come pezzo forte del singolo c'è quel thrust. È...è da quando te ne sei andato che non riesco più ad eseguirlo, mi ricorda troppo te e non riesco a completarlo, mi cade sempre.- iniziò a raccontare il mio migliore amico, spronato dalle mie carezze e dai miei abbracci.

-Mi cadde anche l'ultima volta e non ce la feci più: corsi nello spogliatoio in lacrime, lui mi seguì. Lo feci entrare e iniziò a consolarmi con abbracci e carezze finché, vedendo probabilmente che non mi calmavo m-mi ha...

mi ha baciato.

Io ci sono stato, p-però lui si è staccato dicendo cose come 'non so perché l'abbia fatto'. L'ho assecondato, mentendo spudoratamente su quello che provavo e..s-sono venuto qui.- concluse Yuuri, versando qualche lacrima che probabilmente non era riuscito a contenere.

-Mi dispiace Yuuri-san...vieni qui- dissi stringendolo nuovamente nella mia morsa. Mi aveva insegnato anni prima quei 'soprannomi', o meglio, quei suffissi giapponesi che si aggiungono a fine nome, quindi ogni tanto li utilizzavo.

Ricambiò l'abbraccio, finché non ci staccammo sentendo il rumore di un messaggio da parte di qualcuno sul telefono del maggiore.

'Yuuri, tutto bene?'

SPAZIO FANGIRL SCLERATA E DISAGIATA, agosto
Beh che dire, non faccio un cazzo dalla mattina alla sera quindi non ho nulla da raccontare ;3
Questo ho finito di scriverlo il 14/08 :D
Comunque boh dopo dovrei andare in un posto in cui prende *finally cazzo* e sono felicia ;)
Ora vi pOnGo Un QuEsItO: sono l'unica che ama alla follia Phichit? CEH È TIPO IL MIO HUSBANDO SUPREMO DI QUALSIASI ANIME/MANGA.
Ok torno a sclerare da sola ;(
As always if you want to support me leave a comment or a star⭐️💕
muah,
~bibi

AGGIORNAMENTI DA SETTEMBRE🕺
Aggiorno e scappo, stacco dati e Wi-Fi perché buh
Ho poca voglia di vivere in questo momento e mi sento male (sTRaNoOooOoO)
Vivo di musica tanto quindi mi faccio bastare quella scaricata :')
A martedì (sempre se non muoio di nausea prima)!

gold medal~ ᵛ ⁱ ᵏ ᵗ ᵘ ᵘ ʳ ⁱ  {completa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora