cap 16

556 47 2
                                    

Buon ferragosto a tutti!!👑😉

Ormai era pomeriggio inoltrato, il vento pizzicava insistentemente sui volti raffreddandoli, gli uccellini iniziavano a rintanarsi nei proprio nidi e il sole stava scendendo lentamente, scomparendo tra i tanti tetti e camini. Da quest'ultimi iniziavano a salire dei sottili fasci di fumo che si perdevano nell'atmosfera con tranquillità.
Un kwami dalla lingua biforcuta stava passando attraverso le case per arrivare il più velocemente possibile dalla guardiana, quando vide che non c'era a casa cominciò ad impanicarsi, doveva trovarla, il suo padrone era nei guai.
Dopo una mezz'oretta la trovò, stava chiaccherando amichevolmente con due ragazze, doveva farsi notare. Passò attraverso la finestra avvicinandosi al loro tavolo.

«Che succede?» chiese la bionda, notando il cambio di espressione della ragazza

«Mi sono sentita solleticare il piede»
Abbassò lo sguardo e vide il piccolo serpente. Quasi urlò, ma si dovette trattenere

«Devo andare un attimo al bagno» borbottò alzandosi e inziando a gesticolare con ansia.

«Sass...perchè non sei con Luka?»

«Lui pensava di essere seguito da qualcuno e mi ha pregato di venire da te. Pensava che il miraculous fosse in pericolo»

«Stai scherzando spero»

il kwami la guardò in silenzio, una fitta opprimente al petto la lasciò senza fiato. No no no!

«Portami subito lì» si sarebbe scusata la prossima volta, per la sua improvvisa scomparsa. In realtà quel pensiero, in quel momento, non le era passato minimamente in mente.
La strada era vuota e silenziosa. Il vento continuava a soffiare smuovendo le foglie secche che si erano agiate sulle mattonelle in cemento. Ladybug continuò a guardarsi intorno sperando di intravedere una folta chioma turchese. Arrivarono fino al cestino. Il miraculous era ancora coperto dal fazzoletto. Cosa poteva fare? L'avevano rapito, gli stavano facendo del male? Perchè proprio lui? Ormai era troppo tardi per formulare un piano, sarebbe andata in capo al mondo pur di trovarlo, a qualsiasi ora, in qualsiasi momento. Mentre saltava da un tetto all'altro osservava ciò che stava succedendo intorno a sé. Era in uno stato di perenne ansia. Il suo respiro e il suo cuore andavano più velocemente del normale. I suoi pensieri sfrecciavano così velocemente nella sua testa che ogni cosa che stava succedendo, da una macchina che stava parcheggiando, a un uomo che stava portando il cane a passeggio, sembrava incredibilmente lenta e noiosa.
Tornò velocemente a casa, aveva bisogno di aiuto. Aveva bisogno di un abbraccio caldo, aveva bisogno del suo profumo, del suo calore, della certezza che stesse bene. Aveva bisogno di appoggio, di una persona di fiducia. Chat noir.
Dopo essersi detrasformata recuperò il suo telefono, che era rimasto nella sua borsetta. Due chiamate, dieci messaggi. Tutti dalle sue amiche. Dopo averle scritto che si era trattata di un urgenza decise di chiamare il biondo, non poteva aspettare che leggesse il messaggio.

«Marinette, che succede?»

«Riesci a raggiungermi sul mio terrazzino?»

«...certo, quando?»

«subito»

Sembrava agitata, spaventata. Si trasformò e sparì nel buio della sera. Lei era lì, appoggiata alla ringhiera con sguardo assente. Poche volte aveva visto quell'espressione, come se avesse già perso tutto in partenza. Ci teneva ancora a lei, aveva sempre tenuto a lei. Sia da Ladybug, sia da Marinette. Lui ci sarebbe sempre stato, ma non come fidanzato. L'aveva delusa, l'aveva derisa, insultata, ferita. Non era lui quello che sarebbe rimasto al suo fianco, aveva perso la sua chance. Non ce l'aveva con lei e con nessun altro, accettava semplicemente come erano andati i fatti.

«Marinette...cos'è successo?»

«lui...» singhiozzò silenziosamente, appoggiando la testa sulla ringhiera in ferro.

«Luka?»

«l'hanno r-rapito»

chat rimase un attimo interdetto «...COSA?!»
«Marinette, come è successo?»

«non lo so. Ero al bar con Kagami e Chloè. È stato Sass sotto un suo ordine a venire da me»

« È tutta colpa mia, non avrei mai dovuto lasciarli il miraculous!»

«Sai che è stata la cosa giusta, non incolparti Marinette»

«Sapevo che sarebbe stato in pericolo...e invece io. Se lui...» gli occhi si riempirono di lacrime

«Non pensarlo neanche!»

« Perché succede sempre tutto a me!» il suo corpo era vittima del dolore, ora, che aveva trovato la felicità, le veniva portata via come niente. Avrebbe trovato Luka ovunque, non si sarebbe mai fermata.

«Marinette guardami! Noi lo troveremo. Siamo o non siamo I due supereroi di Parigi? Andrà tutto bene»  le alzò il volto, per poi raccoglierle una lacrima con il pollice.

«Quest'emozione non si adatta al tuo volto» le sorrise affettuosamente per poi saltare sul tetto del palazzo a fianco.
«Grazie Chat» sussurrò osservando la figura felina che scomparve dietro l'angolo.

La mattina seguente arrivò a scuola con due occhiaie da far paura, come aveva potuto minimamente pensare di riuscire a dormire.
Si abbandonò sul banco stremata, soltanto la voce della reporter la riportò alla dura realtà

«Alya! Avevamo deciso che-»

«Lo so, ma questa mattina non è venuta a scuola»

«Cosa?» non se ne era neanche resa conto. Ora ne era sicura, era Lila la responsabile. Guardò in direzione del biondo che le rispose con un cenno di assenso, anche lui aveva capito, era arrivato il momento di combattere.

«Marinette...è successo qualcosa? Sembra che tu sia uscita da una festa di halloween»

«Non ho dormito molto stanotte»
quella mattina Chloè non l'aveva minimamente guardata, era ancora arrabbiata dal giorno prima, come poteva biasimarla?

Dopo la fine delle lezioni i due ragazzi decisero di trovarsi a casa della guardiana.

« È tutta opera di Lila, non può essere una coincidenza»

«Non sappiamo neanche dove sia, casa sua è altamente improbabile»

•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•

Dei passi lungo un corridoio si fecero più forti, una mano esile, spinse contro la maniglia antipanico rossa, per aprire la porta grigia.
Il ragazzo era legato al centro della stanza.

«Allora non vuoi dirmi ancora niente?»

«mai»

lei si avvicinò velocemente, per poi schiaffeggerlo con brutalità

«Perchè non hai il tuo miraculous!»

«Perchè sono stato più furbo di te» disse accennando un sorriso sarcastico. Era stanco morto, ormai non sapeva neanche che ore fossero. L'aveva picchiato, certo non con così tanta cattiveria, però i lividi sulla faccia e sulle braccia erano ben visibili. Sapeva che Sass sarebbe andato subito da lei. Avrebbe ideato il piano perfetto. Doveva solo avere pazienza. Già pazienza pensò mentre la ragazza gli diede una sberla in piena guancia che gliela fece diventare di un azzurro-bluastro. Almeno era tutto unicolore.

•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•

«Dobbiamo avere tutto l'aiuto possibile, tu porterai i miraculous a Max, Kagami e Chloè. Non puoi conoscere le altre identità segrete»

«Ricevuto, ma dove possiamo incontrarci?»

«beh dato che tutti dovranno sapere di tuo padre, mi dispiace Adrien, ma devono sapere. Lo potremo fare a casa tua»

«Lo so...per la mia assenza troveremo una scusa. Ci vediamo nella mia camera tra mezz'ora»

Rainy song#LukanetteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora