cap 18

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Prima di tutto sono addolorata dalla morte di Chadwick Boseman ed è stato commovente vedere le dediche di tutti i suoi colleghi e amici, prima di lui abbiamo perso anche Naya Rivera. Insomma è stato un anno di merda.

Voglio ringraziare tutti coloro che hanno letto, commentato e votato la storia. Grazie mille💚💙 non posso ancora credere che l'altra storia abbia raggiunto le 10k visualizzazioni... cioè wow

Marinette si alzò dal letto sbadigliando, stiracchiandosi un poco, era pronta per una nuova giornata scolastica. Scese ancora confusa dalla scaletta e recuperò i vestiti che avrebbe messo quel giorno.
Dopo una bella colazione a base di croissant appena sfornati, si lavò i denti, per poi correre verso la scuola.

«Marinette lo zaino!» urlò una voce che proveniva dalla sua borsetta.

«Oh...grazie Tikki»

Tornò indietro e riuscì per il rotto della cuffia ad arrivare in orario. Tutti la salutarono amichevolmente. Era incredibile di come le cose potessero cambiare velocemente. Fino a poco prima era stesa sul corpo di Luka piangendo e ora era lì a scuola, come se tutto fosse stato soltanto un brutto sogno, un incubo. Lila si era ritrasferita in Italia, sperando che questo fosse per sempre. Un giorno sarebbe tornata? Chi poteva saperlo, ma una cosa era sicura, sarebbero stati lì a fermarla.
Alzò lo sguardo dal quaderno in cui stava prendendo gli appunti e incontrò lo sguardo della figlia del sindaco. La bionda la fissò di rimando sorridendole, tutto si era sistemato tra loro. Ovviamente non sapevano della sua identità segreta, ma avevano capito il perché del suo comportamento, il suo ragazzo era comunque stato rapito. Sorrise anche lei e si voltò incontrando gli occhi verdi del modello che le fece un cenno con la testa.
Adrien...beh aveva dovuto parlare con suo padre.

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Camminò per il lungo corridoio fino ad arrivare alla porta del suo studio, bussò e aspettò una risposta che arrivò dopo poco.

«Padre»

«Adrien»

«Come hai potuto farlo? Hai detto le identità segrete, rivelato la password del tablet, hai fatto rapire un ragazzo innocente e non meno importante hai tradito la mia fiducia, non che sia stata molto presente nell'ultimo periodo»

«Adrien..l'ho fatto per una ragione»

«BASTA!! Devi capire che so badare a me stesso, sono stufo delle tue scuse. La mamma è in coma e non sappiamo neanche se un giorno si risveglierà. Dobbiamo smetterla di essere incatenati al passato. Sai quante persone hanno rischiato la vita per colpa tua?!»

«I-io»

«Basta papà ti prego» delle calde lacrime cominciarono a scendere «non sono mai andato a scuola prima, non ho mai avuto amici, questi tre anni sono stati una novità. Fammi vivere come un normale ragazzo della mia età. Sono stufo, sono stanco. Basta bugie, basta oppressioni! Ho sempre fatto tutto ciò che volevi perché volevo renderti orgoglioso di me...ma ormai non mi importa più»

«Adrien...»

«Se non vuoi perdere anche me pensaci» si girò e si chiuse la porta alle spalle. Non era più solo, aveva degli amici che ci sarebbero sempre stati per lui, era arrivato il momento di dare una svolta alla sua vita.

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Quel pomeriggio Marinette era stata invitata per un pranzo sulla Liberty. Si sentiva veramente pronta a rivedere Luka? In quei giorni aveva sempre avuto quella spiacevole sensazione alla bocca dello stomaco, si sentiva stanca, provata, si sentiva in colpa, incredibilmente in colpa. Luka era stato rapito, picchiato e ferito solo perché lei lo aveva scelto come aiutante. Perché non riusciva mai a fare la cosa giusta?
Con attenzione superò la passerella e venne accolta dalla calorosa e pimpante presenza di Anarka.

Rainy song#LukanetteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora