~Capitolo 13~

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Louis' P.O.V

Sarebbe stata una delle mie più grandi bugie dire che Harry non mi fosse mancato in questi giorni. Non parlavamo più, niente sguardi, il nulla. Era come se non fossimo mai stati amore e faceva male, faceva fottutamente male. Eleanor mi aveva portato in giro per negozi per delle ore e non la smetteva di parlare un minuto, avrei voluto tappargli quella bocca non so quante volte.

La sera la passavamo a cena fuori, una cenetta romantica che di romantico non aveva nulla, almeno per me. Pensavo a Harry mentre ero con lei, in ogni momento. Qualsiasi gesto sarebbe risultato migliore con lui. Di notte facevamo sesso, mi correggo, lei faceva sesso e io fingevo, pensavo a Harry anche in quei momenti. Ogni tanto mi incantavo mentre guardavo il mio polso, il suo nome era scritto li, era una parte di me e mi mancava.

"Louis, è arrivata la macchina dobbiamo andare"

La voce di uno dei regazzi mi fece tornare sul pianeta terra. Salutai velocemente Eleanor e me ne uscii dalla stanza camminando lentamente dietro di loro. Quando misi piede fuori dalla porta dell'albergo mille flash mi abbagliarono, abbassai la testa e corsi verso la macchina seguito dai ragazzi.

Dovevamo andare verso il Suncorp Stadium per le prove, stasera ci sarebbe stato un concerto.

Presi il telefono e le cuffiette e le misi iniziando a guardarmi intorno, forse avrei dovuto farlo ancora per un po' perche quando mi girai verso i ragazzi Harry teneva un braccio sulle spalle di Niall e ridevano.

Il biondo aveva gli occhi lucidi e Harry sembrava felice come non lo era da tempo. Lo avevo perso? Avevo perso Harry? Il mio riccio tra le braccia di un uomo che non sono io, fa male.

Trattenni le lacrime fino a quando non arrivammo allo stadio e mi rifugiai in camerino. Non avevo capito quanto facesse male ad Harry vedermi con Eleanor fino a quel momento.

La sensazione di essere vuoto, il dolore al petto, la voglia di urlare e di rompere tutto.

Erano cose che Harry provava?

Mi guardai allo specchio e vidi una figura dietro di me, Harry era li che mi guardava. I soliti capelli spettinati, gli occhi verdi luminosi e però uno sguardo spento.

"Perché piangi Louis?"

Mi alzai di scatto e andai verso di lui, gli presi il viso tra le mani e lo baciai. Lui velocemente si staccò da me e il dolore al petto tornò a farsi sentire, avevo così bisogno di lui e mi ha respinto.

Lo guardai e a lui vennero gli occhi lucidi, sarebbe scoppiato a piangere da un momento all'altro.

"Perché lo hai fatto Louis? Ti diverti tanto a farmi stare male? Non ti è bastato scopare nella stanza vicino alla mia e farmi sentire te che urli il suo nome? Non avrei mai pensato di riuscirci, ma ti odio Louis, io ti odio!"

Urlò, urlò troppo forte. E pianse, si accasció a terra mettendosi le mani tra i capelli, disperato era l'aggettivo giusto per lui in quel momento e io ero l'unico colpevole. Mi misi in ginocchio difronte  a lui per arrivare alla sua stessa altezza e gli presi le mani, le strinsi forte nelle mie e lui sollevò lo sguardo come per dirmi di lasciarlo ma io iniziai a parlare prima che lui provasse ad aprire bocca.

"Mi dispiace per tutto questo Harry, davvero. Io non so che mi prende okay? Tutto quello che faccio mi sembra sbagliato, sai che non amo El, io amo te Haz, amo solo te".

"Smettila, non mentirmi ancora. Ci fai l'amore ogni notte, l'abbracci, la coccoli, la baci come con me non hai mai fatto e non provare a dare la colpa a quegli stronzi Louis, ci hanno dato il permesso di avvicinarci e tu ti sei allontanato ancora di più. Voglio chiarezza, voglio la verità. Se mi ami lasciala, dimostrami che ci tieni e non fingere che io non esista quando lei è con noi. Io ti amo Lou, ma so che tu non mi ami più, ami lei, mi hai lasciato da parte perché stare con me è troppo complicato, invece con lei è tutto più semplice vero? Basta una scopata, quattro parole dolci ed è fatta, la ragazza perfetta. Spero che lei ti possa rendere felice, cosa che io evidentemente non sono riuscito a fare".

Se ne andó lasciando le mie mani e lasciando me così. Non mi diede il tempo di ribattere che era già fuori dalla porta. Mi alzai e sospirai. Era tutto uno schifo, io ero uno schifo, il mio orgoglio era uno schifo. Avevo paura, paura di far finire una cosa così facile per combattere per qualcosa di giusto, di bello e felice. Avrei potuto combattere per Harry, invece ho preferito fingere di amare una persona che non sapeva nemmeno un po' di felicità. Mi maledii mentalmente, sarebbe stata la fine? La fine di quello che tutti chiamavano Larry?

Harry's P.O.V

Erano passati ben due mesi da quando Louis prima del concerto mi disse che non voleva perdermi anche come migliore amico, erano passati due mesi dalla fine del nostro amore ed erano passati due mesi anche dalla separazione di Louis da Eleanor. Ricordo che Louis venne da me a guardare un film una sera e me lo disse con così tanta semplicità che quasi non ci credetti. L'unica cosa che feci fu dirgli che mi dispiaceva. Mi spiegò che non l'amava, che amava me e che avrebbe provato a riconquistarmi. Avrei voluto dirgli che l'amavo anche io, ma questa cosa del riconquistare mi sembrava così dolce che mi limitai ad annuire e a riprendere la visione del film.

Eleanor la prese davvero male, ma Richard ancora peggio. Per fortuna Louis disse che non era un problema data la fine di Larry, così Richard lasciò perdere dopo varie interviste in cui appunto si confermava la loro rottura.

Tra me e Niall tutto finì in fretta, lui capì che non ci poteva essere altro al di fuori dell'amicizia, ma non ne fece un dramma, anzi, ora siamo più uniti che mai, siamo diventati qualcosa di divertente e pazzo. Louis riguardo questo è geloso, gli confessai di quei baci ma non sembrò preoccuparsene anche se da quel momento tiene sempre gli occhi aperti su Niall.

Dopo l'ultimo concerto il 4 di aprile non ne avevamo fino a giugno, così tornammo nelle noste case. Sentii i ragazzi quasi ogni giorno, Niall venne a trovarmi per una settimana in cui mia madre lo riempì di domande per avere novità su me e Louis.

Oltre a quello mi svuotó anche il frigo ma in fondo era bello avere un porcellino d'india in giro per casa.

"Mamma! Sono nudo vai tu ad aprire la porta!"

"Harry mettiti su qualcosa subito!"

Ridacchiai e mi infilai dei pantaloni della tuta per poi scendere giù.

Un angelo, il paradiso, due occhi azzurri e jeans attilati mi si presentarono davanti con un bellissimo sorriso. Gli saltai addosso abbracciandolo, lui mi strinse forte, era da aggiungere ad uno dei momenti più belli della mia vita, decisamente.

"Lou, che ci fai qui?" lui mi lasciò andare e posó il borsone a lato della porta. "Sono venuto a trovarti, mi mancavi".

"Harry, Louis! Venite in cucina dai, ho preparato delle cose buonissime"

Louis sorrise e bació una guancia a mia madre, poi volò in cucina. Guardai storto mia madre, lei sollevò le spalle e ridendo mi spinse verso la cucina, lei lo sapeva e non mi aveva detto nulla e cosa più importante per una volta non lo venni a scoprire. Mamma non era brava a far funzionare una sorpresa o a tenere segreti.

Dopo quella merenda portai il borsone di Louis nella mia stanza mettendo tutti i vestiti nella sua parte di armadio. Si, Louis aveva la sua parte d'armadio dalla prima volta che dormí qui.

"Dormo con te stasera?" sobbalzai. "Cosa? Oh ehm.. si, certo. Mi manca dormire con te sai?"

Si avvicinò a me poggiando una mano sulla mia guancia. Mi mancava il contatto con lui, essere sfiorato da quelle piccole mani era qualcosa di stupendo.

"Posso?"

Annuii e in un attimo le sue labbra furono sulle mie. Lo strinsi di più a me chiedendo il permesso di un bacio più profondo che lui mi concesse subito. Le sue labbra che si incastravano perfettamente con le mie e le nostre lingue che giocavano. Sapeva di fumo, probabilmente aveva ripreso a fumare e per quanto mi desse fastidio lasciai stare perché l'unica cosa a cui volevo pensare era che Louis Tomlinson fosse ancora mio, nonostante tutto.

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