CAPITOLO 2

137 6 2
                                    


Sono come al solito in ritardo, il problema è che l'autubus non mi privilegerà di una fantomatica attesa per un po' di ombretto in più e almeno mia madre non penserà di nuovo che sia volgare.

Una pessima idea mi ha velato la mente. La mia corsa conto il tempo mi ha fatto avere 10 minuti di anticipo, data la mia velocità non mi stupisco neanche. Passo alla sinistra di un appartamento, il suo. Non ho voglia di suonare, ma l'idea  di rinfacciare nuovamente la sua poca sanità mentale ha la meglio.

Mesi fa, quando ci eravamo messi insieme, aveva fatto una promessa a cui tenni molto fin dal principio. Fare capodanno insieme. Eh bhe,vi avevo avvertito, lo passeró con un mio amico a Parma, la mia città, anziché con la mia promessa.

Non risponde. Meglio.

***

I 40 minuti scorrono velocemente alle prese con il mio capitolo precedente, eh scrivere poemi in un telefono è una bella impresa ma internet e casa non si pronunciano insieme se non con un non tra esse. Una frase continua a massacrarmi il cervello: ignoranti della loro ignoranza. Sapete cosa vuol dire ignoranza? Una persona che ignora. Quindi ognuno è ignorante di qualcosa. Ad esempio io sono ignorante alla mia famiglia... La mentalità moderna ha fatto si che la parola ignora/ ignoranza venga appunto ignorata e utilizzata come dispregiativo, ma perché. Non credo chetu o tu ti curi di ogni cosa, anche delle unghie dei piedi magari, ma é sempre un oggetto o un qualcosa che ha la tua non-curanza.

L'attesa più lunga di questa ultima giornata di questo 2014 sorprendentemente deludente, é aspettare questo mio amico, il traffico lo ha fatto arrivare in ritardo. Mi guardo intorno a questa città palesemente tranquilla, il mio occhio cade tra quell' enorme gruppo di ragazzi, bevono e fumano su musica franchcore. Un sorriso di auto disprezzo compare e sul mio volto. Quella é la compagnia che vorrei, tutti fanno finta di stare bene con la loro birra in mano quando si ha una famiglia sfasciata o la madre single che non arriva a fine mese. Alla fine é cosi anche con me, una famiglia che odio e quell'odio viene ricambiato senxa indugi, una sorella che proteggerei e ammazzerei allo stesso tempo, "ex" migliori amiche che mi hanno girato le spalle, ma quella é una storia che conoscerete presto, e un ragazzo, o meglio anche lui, "ex" ragazzo che si rifiuta di stare con me e butterà giu qualche scusa per farmi stare zitta. La mia vita é fatta solo di ex. Persone importanti o no che atteaversano il mio stato mentale, a volte si mettono comodi sul mio"cuore" ma preferisco sulla mia anima e poi se ne vanno come se nulla fosse.

***

La mia estasi é palpabile mentre le mia mani cambiano marcia e guidano il volante, e i miei piedi accellerano come se non ne avessero abbastanza. La partenza non é una delle migliori e spero di poterxi lavorare su nell'attesa che i due anni arrivino e l'esame mi sia quella carta straccia che puó dire che so guidare.

Dopo il mio giretto ci avviamo insieme al Mc Donald.

Esso ha dato dinuovo vita al mio pensiero sulla carne, sentendomi poi in colpa per quel povero pollo tra le due fette di pane. Come al solito mi guardo intorno, la tristezza di questo posto é una lama allo stomaco, ma l'abilità che ha Matteo sul farmi ridere é rassicurante. Ci mettiamo a fumare una sigaretta all' interno di un gioco alzato da terra collegato da uno scivolo e una scaletta. Si parla, che bello parlare, é così confortante riuscire a parlare con qualcuno che mi ascolta, ci si fanno anche due risate, e io ascolto lui. Una sorta di binomio protetto da quei tunnel di plastica tra risate e nuvole di fumo.

***

Manca poco alla mezzanotte,  le lanterne cinesi distolgono la mia attenzione dai petardi. Non avevo bevuto, se non un bicchiere di bianco frizzante che non mi ha fatto impazzire. Le mie papille gustative si stanno abituando ad una qualità migliore, come ad esempio il bianco che avevo vinto al concorso qualche settimana fa di cocktail. Ne rimangono due bottiglie che ne ricordano la mia vittoria, due rossi, uno frizzante ed uno fermo. Penso che non deluderanno le mie aspettative.

-10.

Le persone continuano ad arrivare. Matteo è dietro di me e cerco di guardare più cose possibili.

-9.

Il mio udito offusca le grida, le risate. . .

-8.

I petardi si fanno lontani.

-7.

Si fanno le foto di un ultimo istante dell'anno.

-6.

Tolgono la capsula dalle bottiglie.

-5.

Urlano, gridano ancora più forte.

-4.

Iniziano a contare tutti insieme con l'orologio gli ultimi secondi del duemila quattordici.

-3.

Le persone si avvicinano stingendosi. Sperano soldi, vita facile, sesso, felicità, salute, fortuna.

Una donna si tocca la pancia guardandola. Spera di avere un figlio, glielo leggo negli occhi, Guardo speranzosa il marito che conta con le mani al cielo. Senza volere mi cade l'occhio su una doma verso il settimo mese, con gli occhi lucidi. Ci sarà sicuramente un ricordo in questa conta.

-2.

I petardi sono forti ma la mia mente è in un mondo parallelo, che vede ogni cosa da ogni prospettiva.

Stanno con un sorriso stampato in viso. Il palco davanti a loro è immerso da luci che mandano gli occhi all'ipnosi. E il. . .

-1.

Riempio lo schermo. È l'ultimo secondo.

Sono cambiata in questo anno dal precedente e lo stesso sarà per gli altri e succederà anche quest'anno.

La mia mente rivela alcune immagini che saranno di un anno passato. Treno, una piccola montagna, un fiume, un test d'inglese, ex migliori amiche, concorso, lui. Quest'ultimo non è con me, i ricordi mi danno un morso allo stomaco, ma lui mi riempie gli occhi colme della sua promessa.

. . . "avevi promesso"

-buon anno.

Non capisco cosa festeggino,

champagne e vino spruzzano al cielo, il suo odore riempie l'aria.

Li vedo dimenarsi,non riesco propio a mettermi nei loro panni. Un petardo scoppia nella mia gamba, riportandomi alla realtà. almeno non mi ha fatto male.

Sorridendo mi porge una sigaretta per il primo tiro dell'anno, scacciando le lacrime e il dolore di quella promessa andata in fumo.

Buon Anno.

******************
SPAZIO AUTRICE
******************
Vorrei solo ringraziare Fabio, che mi ha aiutato a trascrivere buona parte del capitolo sul telefono.
Un grazie a Matteo, che ha lasciato rischiare la patente e il lavoro per un capodanno annunciato all'ultimo secondo.
Un grazie a tutti quelli che stanno leggendo.

La custode del freddo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora