Come con un pennello
disegno il mio corpo
nascondendolo dal rimpianto di aver voluto di più.
Corro lontano dai pensieri
disegnando con questa penna setola
sulla mia pelle come fosse
un lurido pezzo di carta stropicciato.
E mi domando cosa così tanto
di questi innumerevoli difetti
mi rende ostile la vista
di questo ammasso di nei.
Chissà cosa nascondo sotto queste lentiggini?
Forse, lacrime nere
attaccate
e incrostate
in ricordo di quel dolore
indelebile.
Faccio una giravolta
e osservo il mio corpo che svolta
con leggerezza
e flaccidezza.
Sulle punte,
mi sporgo ad accarezzare
il cielo stellato che copre la visuale
di quei terribili sbagli
che celo sotto il mio seno.
La maschera per coprire il viso
macchiato da caffè e zucchero a velo,
aiuterà ad occultare persino la mia anima
che non altro, necessita disperatamente.