Temo che una funesta
tempesta
ti abbia colpita in testa.
E ho paura per la fretta
che avrai messo camminando lentamente
sulla via verso casa
piede contro uno spigoloso marciapiede.
I tuoi occhi ormai sono appannati
dai ricordi di una vita spensierata
e il tuo cuore batte ancora all'impazzata
a ripensar al tuo correre beata.
Viaggiavi nei sogni degli altri uomini
facendo volare in aria
quella testa matta
che ognuno desiderava dominare.
Ma tu selvaggia,
ora ti ritrovi spaventata
dalle stesse nuvole sopra il tuo capo.
E pregherò affinché
non volerai ancora lontano da me
perché senza i tuoi occhi azzurri
non potrò poetare sulla speranza.