Non contemplarti,
ma descrivi questa beata quintessenza che compone il tuo essere.
Spigolosa la raffigurazione tonda del tuo intestino e non rientra nei canoni
puntigliosi di una indecente circonferenza.
Abbracci tale cosmo,
includendo in te stessa,
piccolina,
il tuo sguardo smarrito,
che altro non fa,
che ricercare un modello
imperturbabile angoloso
che hai la facoltà di imitare.
Divora dentro i tuoi limiti
e circoscrivili entro il metro
dei tuoi sogni
e non quello degli altrui pregiudizi.