𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 2

3.7K 205 135
                                    

20:00
Shigaraki ci ha detto che dobbiamo avere delle camere al bar. Un po' mi dispiace per l'appartamento, ma la mia nuova stanza è quasi il doppio, è davvero grande. Mi metto le cuffiette e mi avvio verso l'appartamento per prendere l'essenziale.

21:30
Ho preso uno zaino e l'ho riempito con quello che mi serviva, prima di incamminarmi dall'appartamento per tornare al bar. Inizio ad avere fame, così cerco qualche posto per prendere qualcosa da mangiare, ma sono tutti pieni di gente e decido che mangerò una volta arrivata.

22:00
Sono arrivata al bar. Lascio lo zaino sul bancone e inizio a cercare qualcosa che possa placare la mia fame. Sento odore di pizza, ma sono abbastanza convinta che sia solo la mia immaginazione. Apro una dopo l'altra le dispense, senza trovare niente.
"Che succede? Sembri un cane al quale hanno nascosto l'osso" sento dire.
È il ragazzo spilla, ho dimenticato il suo nome. Si appoggia allo stipite della porta e mi squadra da testa a piedi.
"Almeno non assomiglio ad un panda ventiquattr'ore su ventiquattro" gli rispondo acida.
"Mhm... è la fame che ti fa essere così stronza?"
"Se sei qua per prendermi per il culo poi anche andare a farti fottere"
Non fa in tempo rispondermi che qualcuno bussa alla porta del bar, e lui prontamente va ad aprire. Lo vedo rientrare con un cartone di pizza fumante in mano, una diavola. Guardo il cartone immaginandomi il formaggio filante, e questa visione è più che invitante.
"Hey, asciugati la bavetta" mi dice lui ironico.
Mi riprendo e gli faccio la linguaccia. Scuote la testa e si gira verso il corridoio.
"Sei proprio una bambina" mi dice, prima di andarsene ridendo con quella preziosa pizza in mano. Mi limito a prendere il mio zaino e andare in camera, prima di buttarmi sul letto polveroso. Domani inizierò a pulire e sistemare per bene, ma per il momento mi limito ad andare in bagno e cambiarmi.

22:20
Sono distesa sul letto e sto leggendo un libro, quando sento qualcuno bussare.
"Avanti..." dico senza alzare gli occhi dal libro.
Nessuna risposta.
"Avanti!" ripeto più forte, girando la testa verso la porta. Ancora nessuna risposta, così mi alzo e vado ad aprire. Non c'è nessuno. Sto per richiudere quando abbasso lo sguardo e vedo il cartone con un trancio di pizza rimasto. Chiudo la porta alle mie spalle. Non se ne parla, piuttosto digiuno.
Passano esattamente 4 secondi prima che il mio orgoglio venga sorpassato dalla fame e riapro la porta, prendendo il cartone in mano. Prendo la fetta di pizza e ne mangio un pezzetto prima di rientrare in camera e chiudere la porta con un piede. Mi ha lasciato anche una pezzo di salame, sulla pizza.

8:00
Sono sveglia da un po' e non riesco a riprendere sonno, così prendo il mio zaino ed esco alla ricerca di un supermercato: ho intenzione di recuperare da ieri con la colazione di questa mattina.

8:45
Nessuno è ancora sveglio, strano. Appoggio il sacchetto con gli ingredienti sul bancone e inizio a preparare il necessario per farmi dei pancake, senza accorgermi di qualcuno che mi guarda.

9:10
Ho appena fatto il primo pancake. Non è perfetto ma non è nemmeno uno sgorbio, dai. Diamogli una possibilità. Prendo la ciotola con il resto dell'impasto e quasi non mi cade quando sento qualcuno parlarmi.
"E dopo quasi 30 minuti è riuscita a fare un pancake, complimenti"
"Ah ecco cos'era questa puzza di bruciato, pensavo di aver bruciato io qualcosa"
Hey, ragazzo panda.
"Molto divertente..." dice prima di entrare nella stanza ed assaggiare il mio pancake.
"Non è male, sai?"
"...grazie?"
"Dove hai imparato?"
"Mio fratello mi ha praticamente obbligato a non uscire di casa da quando ho 12 anni, quindi ho passato il mio tempo a cucinare o disegnare o immaginare di essere un'attrice strafica in un film premiato di Hollywood"
Giro un pancake.
"Tuo fratello? E i tuoi genitori?"
"Sono morti quando avevo cinque o sei anni, non ricordo molto di loro. In realtà non mi ricordo nemmeno le loro facce..."
"L'amnesia di Tadashi?"
"Non lo so... mi ha giurato di non avermi rubato alcun ricordo riguardo al nostro passato, ma non credo sia così.
È strano il suo quirk: può cancellare i ricordi ma non le sensazioni che una persona ha provato; per esempio, se io venissi attaccata da qualcuno, provassi paura e lui successivamente mi cancellasse questo ricordo, ricorderei di aver avuto paura, ma non ricorderei di cosa. Inoltre i ricordi saranno sempre in uno stato... 'dormiente'. È più come se ti nascondesse un ricordo, non credo lo possa completamente eliminare, di conseguenza nel tuo subconscio questo continua ad esistere, e i giusti avvenimenti o delle forti pressioni emotive possono farlo riaffiorare."
"E come fai a capire se ti sta nascondendo o ridando un ricordo?"
"Il suo colore naturale degli occhi è blu; il suo quirk li ha modificati e ora uno è viola e solo uno è rimasto blu. Quando usa il suo quirk entrambi i suoi occhi diventano viola, mentre nella persona sulla quale sta usando il suo quirk a diventare viola è momentaneamente solo l'occhio destro."
Giro un secondo pancake.
"Te invece? Sai fare qualcos'altro oltre a stuzzicare le persone e rubare pancake?"
"So offrire pezzi di pizza ai cani randagi"
So benissimo che si riferisce a me, ma mi limito a mettere il pancake sul piatto. Questi sono venuti meglio.

9:30
Ho fatto una decina di pancake ma me ne sono rimasti sei. E mezzo. Sento qualcuno camminare per il corridoio e poco dopo la testa della ragazza che ha provato a pugnalarmi fa capolino dalla porta. Sorride prima di entrare e addentare felice un mio pancake; avrà più o meno la mia età. Magari se non provasse a pugnalarmi di nuovo potrebbe diventare mia amica. Sorrido al pensiero, prima di sentire qualcun altro entrare. Vedo Shigaraki entrare seguito da Kurogiri e mio fratello. Inutile dire che di sei pancake me n'è rimasto mezzo.

11:00
Entro in camera mia e inizio a sistemarla. Predo una scopa e pulisco il pavimento, prima di iniziare a pulire le pareti. Ho le cuffiette alle orecchie e non mi accorgo che qualcuno è entrato nella mia stanza fino a quando non sento chiamarmi.
"Heyyy"
Prendo paura; non me l'aspettavo, così mi giro di scatto e mi ritrovo la ragazza di prima.
"Hey..." dico, togliendomi una cuffietta.
"Io sono Toga" mi dice con un sorriso da un orecchio all'altro.
"Piacere, Toga..." le dico. Non vedo come potrebbe essere un pericolo, così decido di dirle il mio nome.
"Io sono t/n"
"T/n? È un bel nome." mi dice sorridendo in modo strano.
"Grazie" le dico "però non devi dirlo a nessuno"
Annuisce e si stravacca sul mio letto, mentre mi rimetto la cuffietta che prima ciondolava sul mio petto e torno a pulire la stanza.

13:30
Ho finito di pulire la mia stanza e ho steso la prima mano di vernice, così mentre si asciuga decido di concedermi una pausa. Mi vesto e sto per uscire, quando realizzo che non ho la minima idea di dove andare.

POV Dabi
Guardo che la porta della sua stanza è aperta, così decido di andare a vedere perché. Sono quasi arrivato che lei esce di fretta chiudendo al volo la porta, e per poco non mi viene addosso.
"Hey, sacco di pulci, fa attenzione"
Mi arriva a mala pena alle spalle, è davvero bassa. Resta per qualche secondo in silenzio con la testa bassa.
"...come mi hai chiamato?" mi domanda stringendo i pugni, alzando la testa e tenendo uno sguardo aggressivo, in contrasto con la sua forma minuta.

POV t/n
Sacco di pulci? Sul serio?!
Lo vedo sorridere con la testa di sbieco, e se non mi avesse appena insultato sembrerebbe quasi carino.
"Sacco di pulci... perché, c'è qualche problema?" mi provoca
"Certo che c'è qualche problema, sottospecie di istrice mezzo bruciato"
Mi guarda con un'espressione confusa e divertita.
"E allora dimmi il tuo nome"
Apro la bocca: sto per dirgli sul serio il mio nome, quando mi torna in mente di quello che mi ha detto Tadashi. Controvoglia chiudo di nuovo la bocca.
"Allora?" mi chiede, sempre sorridendo.
Gli ringhio contro involontariamente; quando me ne accorgo mi passo la lingua sui canini, ora sporgenti: devo calmarmi.
Distolgo lo sguardo
"Mi hai sul serio ringhiato contro?" risponde ancora più divertito, mentre io stringo ancora di più i pugni.
"Facciamo così, se riesci a battermi ti lascerò in pace"
"E se perdo?"
"Mi offrirai il pranzo. Semplice, no?"
Sono in una posizione di stallo: non posso rifiutare, ma se accettassi mi batterebbe sicuramente.
"Va bene... ad una condizione: non si possono usare i quirk" dico
"Va bene, sacco di pulci"
Lo vedo mettersi in posizione. Sto per sistemarmi anch'io che mi attacca subito. Schivo rapida d'istinto e mi ritrovo dietro di lui. Perdo qualche secondo per realizzare quello che sta succedendo, tempo che sfrutta a suo favore girandosi e provando a colpirmi in viso con un destro. Apro la mano destra, e quando il suo pugno è a meno di 10 centimetri dal mio viso lo faccio sviare facendolo scivolare sul dorso della mia mano e spostando leggermente il volto: eccola, la mia occasione. Con la mano destra ancora aperta afferro il suo polso destro, mentre gli appoggio la sinistra sulla schiena. Con la sinistra faccio pressione, mentre porto il suo polso destro dietro alla sua schiena. Gli faccio lo sgambetto e cade per terra di petto; subito dopo mi ritrovo a cavalcioni sopra alla sua schiena, tenendogli la mano destra immobilizzata insieme alla spalla. Però avrei dovuto fare più attenzione. Stringo la presa sul suo polso, prima di lasciarlo andare  di scatto ed alzarmi.
"Ma che..." dico guardandomi il palmo scottato. Sono distratta e non faccio attenzione a Dabi, fino a che non mi prende il polso della mia mano ferita, mi spinge contro il muro e mi immobilizza contro di esso di petto costringendo la mia mano dietro la mia schiena. Con l'altra mano prende la mia mano libera e le porta entrambe sopra la mia testa, tenendo un ginocchio tra le mie gambe per tenermi attaccata al muro.
Fa uno strano effetto.
"Mhm.... allora? Chi ha vinto?" mi sussurra all'orecchio, provocandomi un brivido lungo tutta la mia spina dorsale. Provo a liberarmi, al che Dabi stringe la presa sui miei polsi.
"Nah, non così in fretta."
"Hai barato, avevo detto niente quirk...."
"Ho vinto stando alle mie regole, è diverso"
Il suo corpo per quanto poco a contatto con il mio mi provoca un fremito che vorrei solo soffocare. Non mi piace questa sensazione, e più ci penso più peggiora: le sue mani calde che tengono i miei polsi, il suo ginocchio tra le mie gambe e il suo respiro caldo sul collo non fanno che aumentare il mio battito cardiaco.
"Allora..?" mi chiede, quasi sotto voce.
"Hai vinto"

𝐿𝑜𝑠𝑡 𝑖𝑛 𝑦𝑜𝑢𝑟 𝑒𝑦𝑒𝑠 // Dabi x reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora